Un insolito domani
di Anna Maria Mazzotta Beltrami
Dati tecnici:
Casa Editrice: Malipiero
Collana: Flirts n. 38
Pagine: 153
Anno: 1978
Genere: romanzo distopico per giovani adulti
Trama: 2076. Pianeta Terra.
Simone, diciassette anni, si sveglia, e, come ogni mattina, si attende che entri la mamma con la colazione, in attesa di prepararsi per andare a scuola.
A poco a poco, tuttavia, si rende conto che tutto è simile ma diverso in quella che in realtà non è la sua stanza.
Dove si trova? Cosa è successo?
Le sue domande trovano presto risposta. Si trova nel futuro. Affetto da una malattia incurabile nella sua epoca, i genitori lo hanno ibernato per trasportarlo in un tempo in cui sarebbe potuto essere curato.
Nel futuro, in effetti, la medicina ha fatto grandi passi avanti e la sua malattia viene ormai considerata una sciocchezza, operabile in un paio di ore.
Ma questo mondo è davvero così roseo?
Simone, superato lo shock e il dolore per la perdita di tutti i suoi cari, viene a scoprire che la società vive in una realtà agghiacciante e, figlio del suo tempo, non può rimanere fermo senza cercare di salvare il ‘futuro’. Ma un essere pensante in un mondo narcotizzato e gestito dall’alto è pericoloso e Simone presto viene visto come un obiettivo da abbattere e…
Commento: Mi risulta difficile commentare questo romanzo. Come mi hanno fatto notare, si tratta di un libro che ha poco a che fare con la collana Flirts – Anni Brllanti, edita dalla Malipiero tra gli Anni Settanta e gli Anni Ottanta, di cui fa parte, essendo una vera e propria storia distopica che crea angoscia e ansia per il mondo che viene presentato ai lettori. Anche la storia d’amore con la sedicenne Viola (un’altra paziente proveniente dal passato) è solo di sottofondo. Superata questa dissonanza, ci si rende conto di avere tra le mani un piccolo gioiello creato dalla bravissima Anna Maria Mazzotta Beltrami, di cui avevo già letto Villa dei Tigli (un period ambientato a Firenze all’inizio del Novecento!) e di cui, come scrissi nella recensione del suddetto libro, si sa pochissimo.
Il mondo futuro – E’ davvero così impossibile?
Quello che mi ha colpito profondamente di questo romanzo è il mondo che viene presentato, non troppo diverso dalla deriva che l’attuale società sta prendendo.
Si anticipano in queste pagine, infatti, temi attualissimi come l’eutanasia, la globalizzazione, la decisione di limitare il cibo commestibile al popolo (e riservarlo solo ai più ricchi) e decidendo di assegnare a tutti gli altri delle pillole chimiche, la perdita di sacralità e la creazione di un unico Dio privo di spessore (lasciando però la festività di Natale, depauperata di tutto se non dell’albero addobbato), la decisione di togliere le macchine ai cittadini (ma non ai ricchi) con la scusa dell’inquinamento (che invece viene creato dalle grande aziende di proprietà dei potenti), la gestione delle nascite con individui selezionati che possono procreare, la presenza di un’intellighenzia (chiamata così proprio nel testo) che muove le fila di tutti e che impedisce a chiunque di reagire…
L’uomo vuole farsi Dio
La frase che mi ha colpito maggiormente l’ho trovata a pag. 85, Geo, un anziano che aiuta Simone e Viola e che ricorda ancora il mondo com’era, dice: “L’uomo non contento di aver distrutto la natura, vuole ora riprodurla artificialmente, ma tu puoi ben immaginare che cosa possa creare la mano di chi vuole sostituirsi a Dio…”.
Un j’accuse forte e profondo non solo contro la clonazione, ma anche contro la manipolazione dell’uomo, che viene ‘migliorato’ per renderlo disumano e quindi inoffensivo…
con Ewan McGregor, Scarlett Johansson
La vera felicità
Il romanzo si conclude con una riflessione di Simone sulla vera felicità, a cui l’uomo dovrebbe tendere: “Stupido uomo! Ti agiti da sempre in cerca di una felicità fasulla! Calpesti da sempre te stesso e i tuoi simili per un pugno di sporco denaro! Sciupi da sempre le meraviglie che la natura ti ha elargito generosamente in nome di un progresso che ti stritola e ti divora! Ti ostini a non volere capire che la felicità è a portata di mano, nella calda quiete della tua casa, negli occhi fedeli ed innamorati della tua donna, nelle manine tiepide e fiduciose di tua figlia!”.
Complessivamente si tratta di un romanzo all’avanguardia (ricordo che fu scritto nel 1978), molto intenso e particolare, che sicuramente regala molta angoscia e preoccupazione, ma che non può non essere visto come un monito nei confronti dei giovani per avvertirli di quello che potrebbe accadere se smettessero di usare la loro testa e sul perché i potenti del mondo temono così tanto chi ragiona, studia e analizza le situazioni…
Letto: 27 giugno – 2 luglio 2024
Voto: 7 ½ al libro; 9 a Anna Maria Mazzotta Beltrami per la lungimiranza e la penna arguta, 10 alla collana Flirts – Anni Brillanti per il coraggio di pubblicare una tale opera.
Stelle mozzafiato: ****
Recensioni in arrivo:
Capitano Fox. Il pirata delle nebbie di Marco innocenti
La pista Caravaggio di Iain Pears
Nessun commento:
Posta un commento