giovedì 18 settembre 2025

#LibriVintage 'I Rampolli' (1909), secondo capitolo della trilogia di Henny Koch dedicata al Birichino di papà in un'Europa di inizio Novecento...

Il birichino di papà – I Rampolli
(#02 della serie Birichino di papà)
di Henny Koch

Dati tecnici:
Titolo originale: Friedel Polten und ihre Rangen
Traduzione: Maria Campanari
Casa Editrice: Antonio Vallardi
Collana: Nessuna
Pagine: 447
Anno: 1909 (in Italia dal ??? – la mia edizione è del 1961)
Genere: romanzo per giovinette di formazione 


Trama: Inizio Novecento. Germania.
Friedel Polten si è ormai sposata ed ha avuto cinque figli. La maggiore, Fee, più posata e tranquilla, è stata affidata alla sorella Lisa, che vive con il marito a Londra, perché la coppia non è riuscita ad avere figli. Gli altri quattro (due femmine e due maschi) sono scavezzacollo e vivaci come la madre, combinando guai e marachelle in continuazione.
Dopo un lungo soggiorno a Londra da Lisa, Friedel (assieme alle figlie gemelle Lu e Li) riporta a casa Fee, ormai maggiorenne, e la famiglia si ricompone in allegria.
Tuttavia il dramma è dietro l’angolo.
Fee, per salvare la tenuta da un incendio, rimane coinvolta in un incidente terribile che le preclude la possibilità di tornare a camminare.
La famiglia si unisce attorno al letto della dolce Fee, che, nonostante la situazione, dispensa amore e generosità a tutti coloro che le vengono a far compagnia, divenendo una sorta di nume tutelare della casa.
Tra pentimenti, avventure, speranze, incontri fortuiti e punizioni esemplari, si iniziano ad intravedere dei raggi di sole dietro alle nubi che hanno oscurato la casa perché…


Commento: Il birichino di papà – I rampolli è il secondo romanzo della trilogia dedicata a Friedel Polten scritta da Henny Koch (il primo è Il birichino di papà, l’ultimo della serie è Piccola Nonna). Rispetto al precedente perde un po’ di verve, ma rimane un ritratto estremamente interessante della Germania di inizio Novecento e un tassello fondamentale della letteratura per giovani lettrici a livello mondiale.
La lettura scivola via in maniera veloce e i personaggi sono ben delineati anche se spesso raccontati solo in punta di forchetta. Bello anche come si evolve il rapporto tra Friedel e il marito, Klaus Rodern, generoso e paziente.


Lu e Li (tavola di Alessio Barberis)

Quando si svolge? Germania di inizio Novecento
Nel romanzo non è indicato quando si svolgono le azioni.
Il birichino di papà fu scritto nel 1905 ed avevo pensato che la storia si ambientasse in un’epoca per lo più contemporanea rispetto a quando era stato scritto.
Ma questo non è possibile.
Dalla fine de Il birichino di papà sono passati 18 anni, ma l’Europa che viene raccontata nel romanzo è ancora quella di prima della Grande Guerra, quindi bisogna retrodatare Il birichino di papà di almeno 10-15 anni (ovvero 1890-1895, il che è anche possibile, in fondo, raccontando la Koch – nata nel 1854 – una sorta di reminiscenza della sua giovinezza). Di sicuro questo romanzo si svolge in una forchetta di tempo che va dal 1901 al 1910, perché mentre Fiedel si trova a Londra, Fee, passando davanti a Buckingham Palace, dice: “Dopotutto è la sede del Re. Giorgio III comperò il palazzo dal Duca di Buckingham, Giorgio IV lo fece riattare, e però soltanto la Regina Vittoria vi prese veramente dimora e l’attuale Re, che vi è nato, ne fa, con gran gioia dei suoi sudditi, ancora più largo uso” (pag. 142).
Il Re in questione è Edoardo VII, bisnonno della Regina Elisabetta II.
Ora vedremo quando si svolgerà Il birichino di papà – Piccola Nonna.


Edoardo VII

#UnescoBook – La Torre di Londra 
La parte più noiosa del romanzo è quella durante le quale Fiedel visita Londra assieme a Lu e Li con la guida di Fee. Si tratta di capitoli volti a far conoscere Londra e i suoi segreti alle giovani lettrici dell’epoca (nel 1909, quando fu scritto il libro, si viaggiava molto meno ed era molto meno semplice ottenere informazioni su luoghi lontani come poteva essere l’Inghilterra per la campagna tedesca). Sicuramente l’autrice ha visitato la capitale inglese e ha riversato nel libro le sue gite, le curiosità che ha appreso e le nozioni che hanno risvegliato il suo interesse.
Tra i tanti luoghi visitati vi è anche la Torre di Londra, di cui viene raccontata la storia e le tristi vicende dei suoi nobili prigionieri, tanto da far diventare il romanzo un vero e proprio #UnescoBook, dal momento che la Torre di Londra è stata riconosciuta Patrimonio dell’Umanità nel 1988.


L'arrivo a Londra di Freidel con Lu e Li (illustrazione di Alessio Barberis)

Spiccioli di cultura – Scheffel e Gotthelf
Mentre Fee è ancorata a letto, la famiglia si alterna al suo fianco e spesso si ritrova tutta attorno a lei la sera, prima di andare a dormire, leggendo a voce alta testi affascinanti e avventurosi.
Il primo ad essere nominato è Juniperus, scritto nel 1866 dall’autore tedesco Joseph Victor von Scheffel. Si tratta di un romanzo breve di ambientazione medievale (molto amata da Scheffel), un racconto “semplice e commovente” di un crociato.
Segue Uli, il cavaliere dello svizzero Geremia Gotthelf (l’autore preferito di babbo Klaus). I libri incentrati sulla figura di Uli sono due: Uli, il servo e Uli, il fittavolo, non so a quale dei due si riferisce il testo. Nel complesso l’epopea di Uli può essere considerata un romanzo di formazione in pieno stile ottocentesco.
E’ sempre interessante leggere le letture dei personaggi di un libro, come si trattasse di un mondo in un mondo, specialmente in un romanzo che ha ormai più di 100 anni. 


Friedel al capezzale di Fee (illustrazione di Alessio Barberis)

Complessivamente si tratta di un libro carino, scritto bene e tradotto magnificamente, consigliato a chi vuole immergersi in una Germania di inizio Novecento, prima che le guerre devastassero l’Europa. Uno spaccato di un mondo che non esiste più, di una società timorata di Dio e in cui i ruoli e doveri all’interno della famiglia sono ben definiti e rispettati. Molto bello.

Letto: 1° marzo – 5 aprile 2025

Voto: 7 al libro, 9 a Henny Koch per lo stile e la sua capacità di imprimere sulle pagine uno spaccato di vita, 9 alla traduzione di Maria Campanari, 9 alla splendida edizione di Antonio Vallardi Editore (comprese le illustrazioni di Alessio Barberis), 0 alle moderne case editrici che hanno dimenticato questa autrice meravigliosa (facendola cadere vittima della mannaia del politically correct).

Stelle mozzafiato: ***½  

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