La principessa Alicia e la lisca magica
di Charles Dickens
Dati tecnici:
Titolo originale: The Magic
Fish-bone
Traduttrice: Raffaella Belletti
Casa Editrice: Mondadori
Collana: nessuna
Pagine: 40
Anno: 1868 (in Italia dal 2001)
C’era
una volta un re coraggioso e buono. Egli aveva una moglie, amabile e devota. La
coppia aveva 19 figli, la cui età variava dai sette anni (della maggiore
Alicia, di cui qui è narrata la storia) ai sette mesi.
Il
re non era un re tipico delle favole. Egli era un impiegato governativo e il
lavoro non andava affatto bene, ed egli non aveva denaro a sufficienza per
prendersi cura della sua famiglia.
Un
giorno però lo raggiunge una strana signora che gli regalò un salmone, da
consegnare ad Alicia istruendolo di lavare e lucidare la lisca che sarebbe
rimasta dopo aver gustato il roseo pesce, perché essa era magica e poteva
realizzare un desiderio della principessa. Ma, attenzione, solo uno. Quindi si doveva
essere molto attenti nella richiesta da fare…
Commento: Favola
breve di uno dei maestri della letteratura inglese dell’Ottocento, comparsa per
la prima volta nel numero di gennaio-maggio di Our Young Folks nel 1868 e ripubblicata nel 1883 nel libro A Child’s History of England, nella
sezione ‘Holiday Romance’.
Nel
leggerla sembra quasi un divertissement
dell’autore, nel raccontare con penna scherzosa e allegra una storia totalmente
assurda (a partire dai diciannove figli avuti in sei anni!).
Non
vi sono cattivi (se non le avversità economiche) e la stessa fata madrina
assomiglia più ad una zia un po’ lunatica e svampita che ad una tradizionale
fatina delle fiabe.
Il
personaggio maggiormente delineato è ovviamente Alicia, che, sebbene abbia solo
sette anni, è già molto saggia (più del padre!) e saprà cogliere subito il
significato profondo che si cela dietro al dono della lisca magica, come
spiegherà al genitore afflitto: “Papà,
quando abbiamo provato con grande impegno e abbiamo tentato in tutti i modi,
vuol dire che abbiamo davvero fatto del nostro meglio. E visto che abbiamo
davvero fatto del nostro meglio, e non è stato abbastanza, allora penso che sia
venuto il momento giusto per chiedere aiuto agli altri”. Questo il
messaggio principale della favola, che si conclude con pavoni che trainano
carrozze, principi ottuagenari che tornano bambini e bambole che si trasformano
in damigelle d’onore.
Da
leggersi in una mezz’ora o da recitare a voce alta ai propri bambini per farli
divertire.
Nulla
di speciale, ma spassoso.
Nota
a parte per le illustrazioni di Robert Florczak, che tra il 1997 e il 1999 creò
dei dipinti ad olio meravigliosi della storia per la Harcourt Inc. (libro poi
pubblicato nel 2000), abbellendo e impreziosendo in maniera incredibile la storia (ammettiamolo, il libro vale
più per le illustrazioni che per la storia).
Per
tutti quelli che vogliono leggere tutto, assolutamente tutto sull’autore che il
cinema ci dice che abbia “inventato il
Natale”, (ma forse, oserei dire, non è stato proprio Dickens ad inventarlo,
o no? ;) ).
Letto: 15-17
dicembre 2017
Voto: 6
alla favola, 8 alle illustrazioni di Florczak, 7 alla saggezza di Alicia, 9
all’edizione (quanto sono belle la copertina cartonata e le pagine lucide di un
libro in formato 31x24)
Stelle mozzafiato: ***
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