Rover salva il Natale
di Roddy Doyle
Dati tecnici:
Titolo originale: Rover
saves Christmas
Traduttrice: Giuliana Zeuli
Casa Editrice: Salani
Collana: nessuna
Pagine: 152
Anno: 2001 (in Italia dal 2002 – la mia edizione è del 2015)
Trama:
Rudolph, la renna numero uno di Babbo Natale, è malata (o
forse è in sciopero). Qualunque delle due ragioni sia vera, il risultato è lo
stesso: non guiderà la slitta di Babbo Natale la notte del 24 dicembre e il
Natale è a rischio.
Non
vi sono altre renne capaci di orientarsi come Rudolph e Babbo Natale ha come
unica soluzione ingaggiare per una notte un nuovo aiutante: il cane Rover, di
Dublino.
Inviato
un elfo per prelevare il cane all’ultimo momento, l’impresa non sarà facile
perché Rover non dà mai niente per niente e perché Rover, in casi di emergenza,
vuole sempre qualche bambino al suo fianco.
Accade
quindi che all’improvviso Rover venga trascinato in Lapponia dall’elfo assieme
ad altri quattro bambini pronti a fare qualsiasi cosa pur di aiutare Babbo
Natale in persona…
Commento: Esilarante.
Specialmente nelle prime 40 pagine.
Il
non-sense del primo capitolo è da
antologia e mentre lo si legge ci si ritrova a ridere da soli, con la voglia di
avere qualcuno vicino con cui condividerlo.
Non
avevo mai letto Roddy Doyle e devo dire di essere rimasta totalmente catturata.
Ha un’abilità mai vista nel raccontare con scioltezza cose assurde e nel creare
situazioni incredibili (compresa la pubblicità del dentifricio tra un capitolo
e l’altro, un capitolo che diventa vecchio via via che si procede con la
lettura, dediche assurde all’inizio di alcuni capitoli – e solo di alcuni,
perché a volte va di fretta -, scherzi e
dispetti fatti ai lettori, etc.).
Io
mi sono innamorata delle lucertole Omar e Heidi, che cambiano nome a seconda
della temperatura, e dei cactus di Dublino.
Ma
nel complesso il libro è tutto frizzante e totalmente folle (Tu chi sei?).
Si
tratta di una sorta di seguito de Il
trattamento Ridarelli (che non ho letto, come avrete capito, visto che
questo è il mio primo assaggio di Doyle), in cui era protagonista sempre Rover,
il cane ozioso ma scaltro che risolve ogni problema (se ne ha voglia e forza).
Ma si può leggere anche separatamente (io l’ho gustato alla grande anche così).
Ogni
capitolo è abbellito dalle illustrazioni di Brian Ajhar (che lavorerà con Doyle
anche ne Le avventure nel frattempo,
terzo della serie di Rover). I suoi disegni sono talmente importanti che lo
stesso Ahjar appone una dedica all’inizio del libro sotto a quella di Doyle.
Nonostante
la totale pazzia della storia, il finale è riuscito comunque a commuovermi e a
farmi riflettere sulla festa del Natale con il passare degli anni. Un messaggio
che forse i più giovani non colgono, ma che agli adulti lascia qualcosa
(assurdamente forse) di molto profondo.
Consigliato
a tutti coloro che vogliono divertirsi e godersi un’avventura inusuale e comica
fino alle ossa.
Letto: 18-22
dicembre 2017
Voto: 7
½ al libro, 9 alla capacità narrativa di Roddy Doyle, 7 ½ alle illustrazioni di
Ahjar
Stelle mozzafiato: ****
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