Cecily
di Clare Darcy
Dati tecnici:
Titolo originale: Cecily
o A Young Lady of Quality
Traduttrice: Rita Botter Pierangeli
Casa Editrice: Mondadori
Collana: Oscar Mondadori Narrativa n.
669
Pagine: 172
Anno: 1972 (in Italia dal 1983)
L’impareggiabile
Robert Ranleigh, imparentato con le migliori famiglie d’Inghilterra,
incredibilmente bello ed anche immensamente ricco, una sera si reca un po’
annoiato a teatro, senza sapere che quella serata gli cambierà la vita.
Coinvolto suo malgrado in una scommessa dal cugino Lord Portandrew, si ritrova
a scrivere un messaggio all’inarrivabile giovane attrice Miss Daingerfield-Nelson,
che fino a quel momento non ha mai concesso neppure un saluto ai suoi
pretendenti (i giovani bellimbusti di Londra stanno impazzendo per lei).
Contrariamente
a quanto accaduto con gli altri, tuttavia, la signorina accetta l’invito
dell’impareggiabile Ranleigh ma non a teatro. Lo invita per la mattina
successiva nella locanda in cui abita assieme alla zia.
Costretto
ad andare per via della scommessa, Robert Ranleigh incontra così una giovane
dama educata e timorosa, che gli rivela inaspettatamente di essere una sua
lontana parente e…
La cover della prima edizione americana del 1972
Commento: Cecily è il secondo (di 14) romanzi regency scritto da Clare Darcy
(pseudonimo di Mary Deasy, 1914-1978) e il sesto che leggo (quello che mi è
piaciuto di più è Allegra – i titoli
sono tutti nomi delle ragazze protagoniste delle sue storie).
Come
mi era accaduto con gli ultimi libri che avevo letto (in particolare Eugenia) ho notato che la scrittura,
rispetto ad altri che avevo amato, aveva perso un po’ di verve e che i migliori
erano decisamente quelli pubblicati in hardback rispetto a quelli usciti
direttamente in paperback. Mi è sorto quindi spontaneo il dubbio che forse,
essendo quelli in paperback più corti rispetto a quelli usciti in hardback, si
trattasse di versioni non integrali dell’opera.
Ho
controllato su internet ed in effetti ho scoperto che la versione in inglese
conta almeno una cinquantina di pagine in più rispetto a quella italiana (50
pagine su 172 sono davvero moltissime!). Per quanto ci possano essere
differenze di impaginatura, di font e di grandezza di carattere è assai
verosimile pensare che il romanzo in italiano sia stato tagliato… Ma perché
fanno queste cose? Io non sarò MAI d’accordo con le versioni riassunte di un
libro. Non lo ero quando ero piccola, che chiedevo sempre l’edizione integrale
di un romanzo (non mi importava se ci mettevo di più a leggerlo, volevo
assaporare la storia nel suo complesso!), figuriamoci ora che sono adulta. Io
credo che le versioni riassunte (ancor di più se non segnalato nel libro)
dovrebbero essere messe fuori legge. E non sto scherzando.
Prendiamo
Cecily. Un lettore lo prende in mano
dopo aver goduto della lettura di Allegra
e Elyza (i due romanzi usciti in
hardback e in versione integrale) e decide di acquistarlo. Non si aspetta di
trovare una storia in cui si perde tutta quell’attenzione ai dettagli del mondo
regency o agli aspetti dell’animo umano che tanto aveva affascinato nella
lettura dei due libri precedenti.
Un
romanzo non è solo una trama! Un romanzo è un modo di scrivere, è una
passeggiata in un mondo, è un conoscere piano piano i personaggi. Se togli
questo, togli tutto.
Edizione britannica del 1978
Detto
questo, è difficile fare un commento su Cecily.
L’unico appunto che posso apportare è che il personaggio di Cecily, a mio
avviso, non è verosimile. Nel senso che è innaturale che una dama di inizio
Ottocento, che ha perduto tutti gli averi perché il padre li ha scialacquati al
gioco, che ha la giusta educazione ma non i giusti mezzi, scappi via quando
viene a sapere che l’impareggiabile Ranleigh vorrebbe chiedere la sua mano. Si
convince, infatti, che lo faccia solo per pietà mentre lei cerca l’Amore.
Inverosimile!
Una
donna in tale situazione all’epoca (tra l’altro anche innamorata del suo
pretendente) avrebbe sicuramente accettato la proposta di matrimonio e non
sarebbe scappata per mezza Inghilterra immischiandosi in impicci che la metà
bastavano.
Complessivamente
la parte migliore è quella che si svolge a Hillcourt, la residenza di campagna
di Ranleigh, dove Cecily vive con la madre di Ranleigh per imparare a diventare
un’istitutrice e si dà spazio al nipote di Ranleigh, il sedicenne Lord Neagle
(che sicuramente nel romanzo originale era molto più approfondito, ma anche
così rimane simpaticissimo), e al cugino (il Lord Portandrew della scommessa),
che è infatuato di Cecily. Le situazioni sono deliziose e si respira per un
attimo davvero l’umida e fredda campagna inglese.
Ripeto,
però, che non posso dare un giudizio giusto e calibrato sull’opera (il che mi
dispiace molto) e mi soffermo solo su alcuni dettagli.
Edizione Usa del 1990
Per
chi ama i regency di una volta ed ha finito di leggere tutto quello che è
possibile di Georgette Heyer.
Letto: 05-18
gennaio 2018
Voto: 6
al libro (se fosse un romance moderno
avrebbe preso di più, ma da Clare Darcy mi aspettavo molto, ma molto di più), 0
a chi ha deciso alla Mondadori di tagliarlo e proporlo in versione ridotta, 3
alle odierne case editrici che hanno dimenticato questa autrice eccellente che
dovrebbe essere rispolverata e ripresentata ai lettori moderni.
Stelle mozzafiato: **
Recensione veritiera!
RispondiEliminaGrazieeee <3 <3 <3
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