Laura Leander e la maledizione dei Re dei Draghi
Laura Leander #4
Laura Leander #4
di Peter Freund
Dati tecnici:
Titolo originale: Laura
und der Fluch der Drachenkönige
Traduttrice: Claudia Cosentino
Casa Editrice: Il Punto d’Incontro
Pagine: 405
Anno: 2005 (in Italia dal 2006)
Recuperati
infine i pezzi della leggendaria spada Chiarosplendore, Laura Leander ha di
fronte a sé un nuovo, vitale compito, perché il suo lavoro non è affatto
terminato. Ella, infatti, dovrà recarsi presso il Regno dei Draghi per riuscire
a forgiare di nuovo l’arma come un tempo appariva perché solo lì è custodito il
‘ferro stellare’.
L’impresa,
tuttavia, è quasi impossibile perché si narra che nessuno sia mai tornato vivo
dal Regno dei Draghi, e Laura, per di più, ha tempo solo tre lune per
raggiungere la meta…
Con
l’aiuto del giovane Alarik, Laura cavalca per la sconosciuta Aventerra per un
lungo viaggio quasi iniziatico, in cui scoprirà molti segreti legati anche alla
storia di sua madre, sarà accerchiata da infiniti pericoli, incontrerà mostri
sconosciuti ed infine affronterà l’ultima, disperata sfida: entrare nella
reggia di Borboron per salvare suo padre dalla rigimorte…
Commento: Laura Leander e la maledizione dei Re dei
Draghi è il quarto capitolo della saga fantasy tedesca scritta da Peter
Freund (la saga è composta da sette titoli di cui solo sei sono arrivati in
Italia) e tra quelli che io ho letto (i primi cinque) è quello che mi è
piaciuto di più (per le recensioni ai primi tre libri della saga cliccare qui:
Laura Leander e il segreto di Aventerra, Laura Leander e il sigillo delle settelune e Laura Leander e l’Oracolo della Sfinge d’Argento)
La
storia è divisa in due parti in continua alternanza (sottolineata anche dal
cambio di font): la narrazione ad Aventerra (con le imprese di Laura) e
parallelamente quello che accade sulla Terra (con i problemi che sorgono nel
collegio di Ravenstein per la scomparsa della giovane alunna con conseguente
sospensione del preside Aurelius Morgenstern – una sorta di Albus Silente molto
meno incisivo).
La
parte ad Aventerra è sicuramente la più bella. Sembra quasi di camminare per
questa terra oscura e severa, ci si immerge nel lago della memoria, si
ascoltano le leggende sui draghi, ci si sorprende nell’imbattersi in
un’abitazione misteriosa che forse cela molti più segreti di quanto non si
immagini, si lotta con i ragni giganti, si ascoltano conversazioni pericolose…
La copertina tedesca
Quella
sulla Terra è quasi fastidiosa con i Guardiani che sono alla mercé degli Oscuri
e non sanno come reagire. L’unico che tenta realmente di fare qualcosa è Lukas,
il fratello dodicenne di Laura! Comprendo che si vuole dare spazio ai giovani,
ma i Guardiani dovrebbero essere una guida costante, un esempio, un aiuto. Qui
invece sono quasi assenti. Dicono che Laura deve agire da sola per imparare. Ma
non si tratta di un percorso vita, ma di una battaglia infinita tra bene e
male.
Complessivamente
il libro è molto piacevole e scorre via velocemente. La scenografia è maestosa
(ovviamente parlo della parte relativa ad Aventerra) e se si dovesse mai
realizzare una trasposizione cinematografica la affiderei a Dante Ferretti, che
saprebbe rendere magnificamente la reggia dei Draghi. I costumi sono molto
interessanti (e vitali nella storia).
Molto
bello il significato finale sulla storia dei draghi.
Consigliato
ai giovani che hanno voglia di letture sane in questo mondo così poco etico e
agli appassionati di fantasy che vogliono tuffarsi in un mondo che richiama
Tolkien (l’autore è indubbiamente molto amato da Freund) e in parte Harry
Potter, ma con la peculiarità di fondere una terra antica dal sapore magico con
il mondo ipertecnologico moderno.
Letto: fine
agosto – 9 settembre 2017
Voto: 7
al romanzo, 6 alla copertina italiana, 7 a quella tedesca, 8 a Il Punto d’Incontro
per aver portato questo romanzo in Italia, 2 a Il Punto d’Incontro per non
ripubblicarlo (le copie sono praticamente introvabili)
Stelle mozzafiato: ***
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