mercoledì 27 dicembre 2017

#Libri - 'La principessa Alicia e la lisca magica', favola assurda di Charles Dickens

La principessa Alicia e la lisca magica
di Charles Dickens

Dati tecnici:
Titolo originale: The Magic Fish-bone
Traduttrice: Raffaella Belletti
Casa Editrice: Mondadori
Collana: nessuna
Pagine: 40
Anno: 1868 (in Italia dal 2001)



Trama: Tempo non specificato (antico ma così simile alla Londra vittoriana…)
C’era una volta un re coraggioso e buono. Egli aveva una moglie, amabile e devota. La coppia aveva 19 figli, la cui età variava dai sette anni (della maggiore Alicia, di cui qui è narrata la storia) ai sette mesi.

Il re non era un re tipico delle favole. Egli era un impiegato governativo e il lavoro non andava affatto bene, ed egli non aveva denaro a sufficienza per prendersi cura della sua famiglia.
Un giorno però lo raggiunge una strana signora che gli regalò un salmone, da consegnare ad Alicia istruendolo di lavare e lucidare la lisca che sarebbe rimasta dopo aver gustato il roseo pesce, perché essa era magica e poteva realizzare un desiderio della principessa. Ma, attenzione, solo uno. Quindi si doveva essere molto attenti nella richiesta da fare…



Commento: Favola breve di uno dei maestri della letteratura inglese dell’Ottocento, comparsa per la prima volta nel numero di gennaio-maggio di Our Young Folks nel 1868 e ripubblicata nel 1883 nel libro A Child’s History of England, nella sezione ‘Holiday Romance’.
Nel leggerla sembra quasi un divertissement dell’autore, nel raccontare con penna scherzosa e allegra una storia totalmente assurda (a partire dai diciannove figli avuti in sei anni!).
Non vi sono cattivi (se non le avversità economiche) e la stessa fata madrina assomiglia più ad una zia un po’ lunatica e svampita che ad una tradizionale fatina delle fiabe.
Il personaggio maggiormente delineato è ovviamente Alicia, che, sebbene abbia solo sette anni, è già molto saggia (più del padre!) e saprà cogliere subito il significato profondo che si cela dietro al dono della lisca magica, come spiegherà al genitore afflitto: “Papà, quando abbiamo provato con grande impegno e abbiamo tentato in tutti i modi, vuol dire che abbiamo davvero fatto del nostro meglio. E visto che abbiamo davvero fatto del nostro meglio, e non è stato abbastanza, allora penso che sia venuto il momento giusto per chiedere aiuto agli altri”. Questo il messaggio principale della favola, che si conclude con pavoni che trainano carrozze, principi ottuagenari che tornano bambini e bambole che si trasformano in damigelle d’onore.
Da leggersi in una mezz’ora o da recitare a voce alta ai propri bambini per farli divertire.
Nulla di speciale, ma spassoso.


Nota a parte per le illustrazioni di Robert Florczak, che tra il 1997 e il 1999 creò dei dipinti ad olio meravigliosi della storia per la Harcourt Inc. (libro poi pubblicato nel 2000), abbellendo e impreziosendo in maniera incredibile la storia (ammettiamolo, il libro vale più per le illustrazioni che per la storia).

Per tutti quelli che vogliono leggere tutto, assolutamente tutto sull’autore che il cinema ci dice che abbia “inventato il Natale”, (ma forse, oserei dire, non è stato proprio Dickens ad inventarlo, o no? ;) ).


Letto: 15-17 dicembre 2017

Voto: 6 alla favola, 8 alle illustrazioni di Florczak, 7 alla saggezza di Alicia, 9 all’edizione (quanto sono belle la copertina cartonata e le pagine lucide di un libro in formato 31x24)

Stelle mozzafiato: ***

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