lunedì 1 giugno 2020

#SpecialeScuola - la Costituzione chiusa in un cassetto, materne no ma discoteche sì, lo stop agli sport di squadra e molto altro

ROMA (1° giugno)  - "La scuola è aperta a tutti" recita il primo comma dell'articolo 34 della Costituzione Italiana.
Eppure negli ultimi mesi sembra che nessuno se lo sia ricordato o che abbia preferito andare in passerella davanti alle telecamere per dichiarare quanto abbia funzionato bene la DAD, la fantomatica didattica a distanza.
Falso.


La DAD per ovvi motivi non ha potuto raggiungere tutti, colpendo soprattutto i "privi di mezzi" che la Costituzione, sempre nell'articolo 34, specifica come la categoria maggiormente da tutelare. E per 'privi di mezzi' non si indica volutamente solo coloro che hanno problemi economici, ma anche coloro, appunto, che non hanno i mezzi come computer, tablet, wi-fi o anche solo il tempo per dare questi mezzi ai propri figli.

Oltre all'evidente discriminazione sociale (la DAD entra violentemente in casa di tutti), infatti, la DAD ha il forte limite che può essere usufruita solo da un limitato numero di ragazzi. Chi prende decisioni si concentra su un target di riferimento che non esiste, prendendo a modello i primi e non gli ultimi. Ma la scuola è capillare e di certo quel che vale a Roma o Milano non può valere per i paesi che vivono in zone in cui la connessione Internet veloce non è ancora arrivata. E per prendere una decisione che coinvolga tutti bisogna guardare agli ultimi non ai primi.
(Non si tratta di un problema italiano, ma generalizzato. Interessante qui un articolo in inglese del Western Journal in cui si specifica che il 40% degli studenti di Chicago non ha potuto aderire alla didattica virtuale. Il 40%!)

Un'altra domanda mi sorge spontanea. Ma qualcuno nelle alte sfere si ricorda che le materne chiudono (chiuderebbero) il 30 giugno? Qualcuno li ha avvertiti su questo? Perché a me sembra che si siano tutti concentrati sul 15 giugno, come 'boa', in cui far riaprire tutto, convinti che a quel punto, chiusa idealmente la scuola, si possa rinviare la decisione di riaprire gli istituti scolastici a settembre.
Ma le materne, in realtà, sarebbero aperte e se riaprono le discoteche, scusate se ci sarebbe da dare maggior importanza ai bambini fino ai sei anni.
Ah, perché non lo sapevate?
Già... dal 15 giugno (manca ancora l'ufficialità, ma la strada intrapresa è quella) dovrebbero iniziare a riaprire le discoteche nel Lazio e forse in altre regioni italiane (per leggere le difficoltà che non si stanno prendendo in considerazione e le reazioni dei proprietari di discoteche cliccare qui).
Ma davvero pensano alla riapertura delle discoteche e non a quella delle materne?
Già è così. 
Ci si sta concentrando però ad una riapertura a settembre seguendo delle linee guida del CTS, il Comitato Tecnico Scientifico.


Immagine di repertorio del Piper celebre discoteca romana che rischia, a detta del patron Marco Bornigia di non riaprire a settembre se dovesse aprire ora.

Tralasciando il problema legato alle mascherine che in molti stanno sottolineando (cliccare qui per leggere un'analisi molto interessante che ripercorre studi e ricerche su questo argomento scottante), vorrei dedicarmi ad un articolo che sembra passare in secondo piano, ma che a me ha portato a profonde riflessioni.
A parte il fatto che si consiglia di fare attività fisica il più possibile all'aperto (così, consiglio generale senza prendere in considerazione il fatto della temperatura esterna, del tempo atmosferico, etc), quello che mi ha lasciato sconcertata e basita è dove si dice che che sono sconsigliati gli sport di squadra, meglio attività individuali.
Io leggo e mi domando:
1) ma chi scrive queste linee guida ha mai visto in vita sua una palestra o parla solo in base a paradigmi di fantasia? Perché non è che se si pratica la corsa, si fanno chilometri di maratona in solitario. Anche chi fa sport individuali in una palestra è vicino ai suoi compagni di classe.
e
2) che cosa????? Sconsigliati gli sport di squadra???? Lo sport di squadra è un insegnamento di vita che infonde, soprattutto nei più piccoli, la percezione e il rispetto per gli altri, la costruzione di sé in base all'altro, la consapevolezza che da soli non si arriva a niente ma che per raggiungere un obiettivo è fondamentale affidarsi agli altri, avere fiducia negli altri e supplire tutti alle manchevolezze reciproche per formare un unicum.  Ma che fine hanno fatto i pediatri, i pedagoghi o anche solo gli allenatori o insegnanti di educazione fisica?


Nel frattempo nelle ultime ore sta montando la protesta dei presidi, che gridano che se non c'è un intervento serio da parte dello Stato a settembre, con queste linee guida, la scuola non potrà riaprire perché non sono messi in condizione di farlo. E ancora una volta ci si ritroverà in una situazione in cui la scuola NON è aperta a tutti... (per leggere l'articolo cliccare qui).

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