giovedì 25 giugno 2020

#Libri 'La vela scarlatta' di Betty Cavanna, young adult romantico tra regate e e gli splendidi scenari di Cape Cod

La vela scarlatta
di Betty Cavanna

Dati tecnici:
Titolo originale: The scarlet sail
Traduzione: Maria Grazia Cussig
Casa Editrice: Baldini & Castoldi
Collana: La Melagrana 61
Pagine: 232
Anno: 1959 (in Italia dal 1965)
Genere: young adult


Trama: Cape Cod, Massachusetts, fine Anni Cinquanta.
Sta per iniziare l’estate. Andreina Pierce vede la sua vita cambiare radicalmente. La madre, dopo quattro anni di vedovanza, si è risposata e la nuova famiglia sta per trasferirsi da un piccolo paese di provincia, dove Andreina ha tutto (scuola, amici, tradizioni), a Boston, dove il patrigno lavora come professore. Per ammortizzare il cambiamento i genitori decidono di andare in vacanza per tutta l’estate a Cape Cod, dove hanno da poco acquistato una villetta.

Andreina si sente sprofondare dal malessere e a nulla valgono gli sforzi dei genitori per farle tornare il sorriso. Per il suo quindicesimo compleanno, proprio alle porte dell’estate, le regalano una barca con la vela rossa e delle lezioni per imparare a navigare impartitele da Mike, diciassettenne locale.
Per Andreina inizierà così un’estate molto strana, in cui dovrà imparare a crescere, a conoscersi e a capire i veri valori della vita. Dove si accorgerà che il patrigno non ha intenzione di rubare il posto di suo padre ma che vuole comunque prendersi cura di lei. E durante la quale la vela le darà la lezione più importante di tutte…


Cover americana

Commento: La vela scarlatta fa parte de La Melagrana, collana per giovani adulte edita da Baldini & Castoldi tra gli Anni Cinquanta e gli Anni Sessanta e di cui sto riscoprendo alcune chicche dimenticate, recuperate grazie a eBay (li regalo alla mia mamma, ma poi li leggo anch’io – ultimamente ho recensito Il ragazzo della porta accanto, Vacanze nella foresta e Stella della sera). L’autrice è Betty Cavanna, una delle penne più importanti della collana. Amatissima negli Usa e completamente dimenticata in Italia, la Cavanna ha scritto decine di storie sull’adolescenza e sulle giovani donne che diventano adulte grazie alla scoperta del sé e del dono (da piccola avevo amato Sogni sulla neve e Reginetta degli sci).
Anche in questo romanzo l’autrice non delude e costruisce con arguzia e delicatezza la difficile estate di una ragazza che ha perso tutti i suoi punti fermi e deve ricostruirsi, grazie anche agli insegnamenti che uno sport duro come la vela in solitario può elargire.


Illustrazione di Andreina con il patrigno mentre scoprono un nido di uccelli.
Si tratta di una momento fondamentale per Andreina che inizierà ad avvicinarsi a lui
e a considerarlo quasi un padre.

Cape Cod:
In primo luogo sottolineo la meraviglia della location descritta.
Cape Cod prende vita tra le pagine ed è indubbio che in questo posto la Cavanna abbia passato almeno un’estate, perché i dettagli descritti sono troppo precisi e vivi per essere frutto solo di una sentito dire.
La Tern Island (l’isola dello Sterninae, uccello marino), le sabbie dell’alba dove raccogliere i mitili, la fabbrica di cristallo di Sandwich.
Tutto risplende dalle pagine e lo si osserva con l’occhio curioso e quasi spaventato di Andreina che vorrebbe godere di queste meraviglie, ma ha paura di ammettere di desiderare un po’ di gioia per il suo cuore maltrattato.



Cape Cod (in alto) 
e una dimostrazione della lavorazione del vetro a Sandwich nel museo locale (in basso)



Turisti vs autoctoni:
Di sfondo alla storia fa breccia nel lettore la profonda analisi del contrasto tra i turisti (personificati da Andreina) e i locali (rappresentanti per lo più da Mike).
Tra i locali vi è una sorta di diffidenza nei confronti dei turisti, che a loro avviso non riescono a comprendere la vera bellezza del posto che in un certo qual modo appartiene di diritto solo a chi in quel mare ci vive e lavora e non a chi tra quelle acque spende i suoi mal accetti soldi.
Interessante l’analisi a cui Andreina giunge alla fine del suo percorso e che rispecchia, probabilmente, molti problemi del turismo smodato dei giorni nostri.
“La questione finanziaria, benché fosse la più importante, veniva per ultima nei loro pensieri, perché la loro innata indipendenza allontanava il pensiero del bisogno che ne avevano. Come Mike, invidiavano la ricchezza dei villeggianti, ma nascondevano quel loro sentimento sotto un’apparenza scontrosa e taciturna…” (pag. 200).


Mike e Andreina durante una lezione di vela in un'illustrazione del libro

Sport:
Ancora una volta noto in questo romanzo quanto lo sport fosse importante negli Usa anche negli Anni Cinquanta pure per le donne, che lo praticavano moltissimo sia negli istituti scolastici sia fuori.
Lo sport è visto come un percorso di formazione personale, dove l’importante non è eccellere ma scoprire i propri limiti, accettarli, comprenderli e magari migliorarli. Ma l’obiettivo non è vincere ma conoscere se stessi.
Un messaggio profondo ed intenso che dovrebbe essere riconsiderato ai giorni nostri in Italia, dove lo sport sembra essere dimenticato e ci sono centinaia, migliaia di società che sono state lasciate alla deriva (vedi qui il mio articolo sulla situazione del volley).

Complessivamente si tratta di formazione dolce e delicato, consigliato alle adolescenti e a tutti coloro che hanno un cuore romantico.
Location da urlo.
Personaggi, anche quelli secondari, approfonditi e vividi.

Letto: 28 maggio – 14 giugno 2020

Voto: 8 al libro, 8 a Betty Cavanna, 4 alla copertina (io l’avrei fatta almeno rossa!), 9 a La Melagrana che ha regalato libri indimenticabili...

Stelle mozzafiato: ****

Recensione in arrivo: Un’insolita Mary di S. M. Klassen

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