Stella della sera
di Zoa Sherburne
Dati tecnici:
Titolo originale: Evening Star
Traduttrice: Ninì Boraschi
Casa Editrice: Baldini & Castoldi
Collana: La Melagrana n. 51
Pagine: 216
Anno: 1960 (in Italia dal 1961)
Genere: narrativa contemporanea per giovani adulti
Nancy Hillis è una sedicenne assai
particolare. Vive in un’isola che porta il nome della sua famiglia e il suo
bisnonno era Capo Lupo Grigio della tribù Lummi. Ogni estate la sua famiglia
gestisce un resort in cui fa rivivere la cultura indiana, con i suoi canti, le
sue tradizioni e il suo passato. La stessa Nancy si veste da vera indiana (ma
non chiamatela Squaw, perché è un termine americano che sbeffeggia la sua
stirpe) e racconta le antiche leggende del luogo accanto ad un grande falò.
Un giorno di inizio estate arriva
nell’isola Paul Spencer, un giovane che stringe una delicata amicizia con Nancy
ma che dopo tante gite e la promessa di rimanere in contatto via lettera,
sparisce.
Nancy, frastornata anche dai cambiamenti
che accadono nella sua famiglia (la sorella maggiore che si sposa, il fratello
che parte per il servizio militare) e nel suo cuore inesperto, inizia ad aver
paura che siano le sue radici indiane a spaventare il suo nuovo amico e…
Commento: Stella
della sera è un libro della collana degli Anni Sessanta La Melagrana della Baldini &
Castoldi, indirizzata alle signorinette dell’epoca con storie moderne, fresche,
lente, deliziose.
Rispetto alle autrici americane tipiche
della collana (Betty Cavanna, Rosamond du Jardin, Pamela Brown, etc.), la
Sherburne (1912-1995) affronta temi sociali più complessi (come l’alcolismo,
una gravidanza giovanile, l’epilessia, etc.), motivo per cui della sua
prolifica produzione nella collana compare soltanto un altro titolo: Due tempi per Edy, che lessi tanti tanti
anni fa e di cui ho solo vaghissimi ricordi.
Anche Stella
della sera affronta dei temi particolari in special modo l’importanza della
tradizione e la diversità.
La cover del libro americano degli Anni Sessanta.
Anche negli Usa non è stato più ristampato.
Anche negli Usa non è stato più ristampato.
Identità
e diversità – L’importanza della tradizione:
Nel percorso di crescita, Nancy (Stella
della sera in indiano) vive tutte le preoccupazioni tipiche dell’adolescenza,
in principal modo quella di non essere accettata per quello che è e la paura
che il ragazzo di cui si è innamorata possa essersi allontanato perché lei è
diversa da tutte le altre ragazze.
In principio la giovane pensa di
adeguarsi alle sue future compagne di scuole (andrà a studiare a Seattle), ma
infine, grazie anche ad un dialogo intenso con il silenzioso Capitano Griffin, Nancy capisce che “Tutti noi siamo
diversi l’uno dall’altro” e che questa è la nostra forza. In un mondo che
ci vuole globalizzati e tutti con le medesime passioni e i medesimi cliché da
seguire, è bella questa esaltazione delle proprie radici, senza paura di
difendere la propria cultura e le proprie tradizioni.
Gli
indiani:
Per apprezzare ancor di più il libro
bisogna contestualizzarlo nel periodo in cui è uscito negli Usa. Siamo negli
Anni Sessanta. Il primo film di un certo successo che prendeva in
considerazione il punto di vista indiano, L’amante
indiana di Delmer Daves, risaliva ad appena dieci anni prima. La visione
nei confronti degli indiani è ancora se non di scontro, almeno di sospetto. I
dubbi che assalgono Nancy sono reali, sinceri, così come è sincera la curiosità
con cui i turisti si avvicinano alla loro isola per vedere le antiche
tradizioni, senza realmente appassionarcisi ma vedendole quasi come qualcosa di
cui ridere per sentirsi ‘superiori’.
Dipinto di come appariva anticamente un villaggio Lummi.
Esemplificativo il commento che Nancy fa
di Dardo Lucente, giovane indiano che non nasconde il suo sangue e va avanti
per la sua strada senza timore del giudizio altrui: “Se Dardo Lucente fosse nato due secoli fa, probabilmente sarebbe stato
un grande capo, mentre nell’epoca in cui siamo è un fallito”.
Ma Dardo Lucente non è affatto un fallito
e la storia lo dimostrerà. Così come dimostrerà che le paure di Nancy non
avevano fondamento e che il suo destino è proprio quello di essere se stessa e
non rinnegare i suoi padri. Il commento finale di Paul (che tutto aveva pensato
tranne che voler allontanarsi da Nancy per via dei suoi avi, ma per paura di
non essere alla sua altezza) è, infatti, il messaggio centrale del libro: “Quello che fa la tua famiglia è
estremamente importante. Vi sforzate di mantener vivo un mondo che non esiste
più. Come se diceste: ‘Così era una volta e sarebbe ancora se la civiltà non
avesse trasformato e rimodellato ogni cosa’”.
Una delle illustrazioni del libro.
Dardo Lucente e Nancy in canoa in gara per conquistare il Fuoco Cerimoniale.
Dardo Lucente e Nancy in canoa in gara per conquistare il Fuoco Cerimoniale.
Location
mozzafiato:
Sebbene l’isola Hillis sia fittizia,
l’arcipelago di San Juan è reale. Situato nell’angolo nord-occidentale degli
Stati Uniti al confine con il Canada a poca distanza dall’Isola di Vancouver,
fa parte dello Stato di Washington ed è di una bellezza mozzafiato. Le isole
che lo formano sono più di cinquanta e nessuna è collegata all’altra con ponti.
I movimenti sono ancora solo per via mare o via aereo e ancora oggi il kayak e
la canoa (citati moltissimo nel romanzo) sono dei mezzi di spostamento assai
diffusi.
La Sherburne era di Seattle e queste
isole doveva conoscerle assai bene, perché le descrizioni sono vivide ed intese
e più si va avanti con la lettura, più cresce la voglia di recarsi in queste
isole meravigliose e di scoprire come erano in quel tempo ormai sparito che non
tornerà più. Oso solo immaginare la bellezza evocativa di questi luoghi nel
lontano 1961 quando non vi era ancora Internet o mille spot televisivi a
mostrare le magnificenze del mondo e di come si andasse ad aprire l’atlante per
scoprire dove vivevano anticamente gli indiani Lummi…
Veduta aerea dell'arcipelago di San Juan
Nota
alla traduzione:
Come sempre con i libri de La Melagrana la lettura scivola via
veloce e, sebbene sia un libro degli Anni Sessanta, ha un linguaggio moderno e
vivace. Di tanto in tanto si incontrano termini desueti, che mi ha fatto
piacere rispolverare (li ho tutti inseriti nella mia rubrica #Vocabolario sulla
pagina Facebook de Il mondo di Mauro & Lisi), come ad esempio pittime,
verricello, assito o serotina. Credo inoltre che per facilitare la comprensione
del testo sia stato tradotto football
con calcio anziché con football americano.
Complessivamente l’ho trovato molto
interessante e in parte duro (come la morte di un bimbo di quattro anni perché
i genitori dediti solo alla vita sociale lo lasciano solo in spiaggia e il
bimbo muore affogato). Uno sguardo di un mondo che non c’è più da parte di una
società che a sua volta è ormai scomparsa…
Letto: 02-14
ottobre 2018
Voto: 7
al romanzo, 8 alla collana La Melagrana che
sceglieva e scriveva libri attualissimi e di grande portata culturale (notevole Starli e i frutti d’oro) a
differenza della letteratura moderna per giovani adulti che propina libri al
livello dell’infimo After, 6 alla
copertina
Stelle mozzafiato: ***
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