venerdì 9 luglio 2021

10 che... #04 - I 10 film (e non solo) incentrati sul calcio che amo di più

In attesa della finale di Euro 2020,  per la rubrica 'I 10 che...', parlo dei 10 prodotti cinematografici o televisivi incentrati sul calcio che più hanno acceso la mia fantasia.

Si tratta di film molto noti o di pellicole di nicchia. 
Tutte hanno in comune, però, la passione per il pallone!

Ma non perdiamo tempo ed andiamo!

10) I colori della vittoria (1990)
Miniserie televisiva prodotta dalla Rai in vista dei Mondiali in casa del 1990 e diretta da Vittorio de Sisti, conta nel cast Claudio Amendola (nel ruolo del calciatore Attilio Ferraris) e Nancy Brilli.
Incentrato sui Mondiali vinti in casa nel 1934, la trama ripercorre in maniera troppo romanzata le vicende del primo grande trionfo degli Azzurri del calcio negli Anni Trenta (seguirono le Olimpiadi del 1936 e i Mondiali del 1938), tralasciando inspiegabilmente la ricostruzione delle partite (a stento si viene a sapere con chi gioca l'Italia), enfatizzando storie private di alcuni giocatori (che poi si rivelano non rispondenti a realtà) e calcando troppo la mano contro il fascismo (ogni tanto lasciate la politica fuori dalla narrativa se ci riuscite!).
Lo sceneggiato però si avvale di una performance straordinaria di Adalberto Maria Merli nel ruolo dell'allenatore Vittorio Pozzo.
La voce, lo sguardo, i pensieri. 
Un ritratto intenso e profondo.

09) Believe - Il sogno si avvera (Believe, 2013)
Film romanzato incentrato sulla figura dell'allenatore inglese Matt Busby, sopravvissuto all'incidente aereo in cui il 6 febbraio 1958, perdettero la vita circa la metà dei giocatori della sua squadra.
Passati gli anni (e molti trionfi), Busby continua a coltivare la sua passione per il calcio e decide di dedicare il suo tempo ad allenare la squadra di un gruppo di ragazzini poveri in vista di un torneo locale.
I giovani allievi non si rendono conto di chi li sta allenando (pensano solo che sia un eccentrico vecchietto). Sarà una mamma che improvvisamente riconosce in quello sguardo torvo colui che fece grande il Manchester United ma decide di mantenere il segreto...
Film per tutta la famiglia che spinge a credere nei propri sogni e a non mollare mai.
Peccato le imprecisioni storiche e i pochi approfondimenti.
Toccante il ruolo di 'angeli' fatto dai giocatori che in quell'incidente morirono.
Curioso il cameo di Toby Stephens nel ruolo di un professor molto insolito!



08) Sfida per la vittoria (A shot for glory, 2000)
Film sul calcio scozzese interpretato da Robert Duvall, Michael Keaton e Ally McCoist (ex stella dei Rangers), Sfida per la vittoria è un film che narra una favola che solo la Coppa di Scozia può raccontare, ovvero come una squadra minore possa inseguire il sogno di vincere l'ambito trofeo.
Ho visto molti anni fa questo film e non lo ricordo molto bene, se non la sensazione di un mondo che oggi non sembra esistere più (lo devo assolutamente rivedere. Molti dei film in lista, in effetti, li ho rivisti in questi giorni, durante le pause degli Europei).


07) Sognando Beckham (Bend it like Beckham, 2002)
Per molti (per tutti forse) questo film è visto come una doppia emancipazione: un grande spot per il calcio femminile (con grande anticipo rispetto alla narrativa attuale) e ancor di più l'emancipazione di una ragazza indiana contro le regole ferree della sua famiglia.
Per me, invece, è il film grazie al quale ho conosciuto Jonathan Rhys Meyers, che mi colpì talmente che quando diedi un volto al mio Kieran Moynihan per Il mistero di Lussemburgo non potei evitare di dargli il suo (nella mia memoria in questo film Jonathan Rhys Meyers aveva i capelli rossissimi, ma a rivederlo anni dopo ho scoperto che in effetti è quasi più castano che in altri!).
Film divertente, impreziosito anche da una giovane Keira Knightley.


06) Il miracolo di Berna (Das Wunder von Bern, 2003)
Film tedesco che ripercorre il trionfo della Germania ai Mondiali del 1954 (dopo che nel 1950 la Germania fu esclusa dalla competizione per motivi politici) contro la grande Ungheria di Ferenc Puskàs.
Il tutto visto attraverso la storia di una famiglia distrutta dai postumi della guerra, con il capofamiglia che torna dopo 11 anni passati ai lavori forzati in Russia (e conoscendo così un figlio decenne che non sapeva neppure di avere perché nessuna lettera della moglie gli venne mai recapitata).
Tornare a casa e alla vita 'normale' di un minatore cattolico non è facile, ancor di meno è facile tessere rapporti affettivi con persone così profondamente ferite.
Ma partita dopo partita la Germania avvicina e restituisce se non la felicità, almeno un po' di serenità.
Molto cupo anche a livello visivo, questo film ha il pregio di una buona ricostruzione delle partite e del sapore del Mondiale dell'epoca, anche se è sicuramente più apprezzabile per il pubblico tedesco che per quello italiano, perché i giocatori sono trattati come membri di un immaginario collettivo noto a tutti, cosa che per ovvi motivi così non è in Italia.



05) Febbre a 90° (Fever Pitch, 1997)
Film che ha consacrato Colin Firth in patria dopo aver interpretato Fitzwilliam Darcy in Orgoglio e pregiudizio (1996), Febbre a 90° prima ancora che un film sul calcio (è basato sulla vera incredibile vittoria dell'Arsenal nel campionato del 1988-1988 dopo una rimonta pazzesca del Liverppol e il contro sorpasso nell'ultima partita dell'ultima giornata, che in realtà è un recupero) è un film sul tifo e di come il tifo coinvolga tutta la vita di un individuo dal primo giorno in cui entra in uno stadio (tanto che solo un tifoso vero può capirlo).
Bellissimo come tutte le storie piano piano si intrecciano per arrivare al climax finale.
Curiosità: Colin Firth, non appassionato di calcio, andò allo Stadio Olimpico a vedere una partita della Roma per assaporare (e comprendere) la tensione di una partita.


04) The match (id., 1999)
Ambientato in Scozia come Sfida per la vittoria, questo film (praticamente sconosciuto) racconta un calcio molto più circoscritto, con una sfida secolare tra i pub di un villaggio nelle Highlands che sta per giungere a compimento con la centesima partita che decreterà infine chi aveva ragione (su cosa? La storia su cui si basa la sfida è ormai essere dimenticata da quasi tutti anche se la rivalità è accesissima).
La bellezza di questo film è la crescita psicologica dei personaggi, in particolar modo del giovane protagonista Wullie Smith (Max Beesley) che non può giocare per via di un infortunio perdurante alla gamba, fattosi quando suo fratello morì anni prima.
Memorabile il cameo di Pierce Brosnan (produttore del film).


03) In campo per la vittoria (The game of their lives, 2003)
Altro film praticamente sconosciuto in Italia, ma bellissimo.
Il soggetto si basa sulla vera storia della partecipazione degli Usa ai Mondiali del 1950, quando, pur essendo una squadra costruita solo in due settimane con giocatori che non solo non si conoscevano ma che non si stimavano, riuscì in breve tempo a diventare SQUADRA e a battere gli altezzosi 'maestri' inglesi, arrivati in Brasile con l'intento di dominare la competizione, e di fatto eliminandoli dalla contesa (a vincere poi il Mondiale sarà l'Uruguay; l'Italia campione in carica andò malissimo, ancora violentemente ferita sia psicologicamente che nei fatti dalla tragedia di Superga che aveva privato la nazionale di 9 undicesimi).
La meraviglia di questo film è come ci si concentri unicamente sulle dinamiche interne della squadra, con approfondimento di quasi tutti gli 11 giocatori titolari (il film è basato su un libro che documenta passo passo l'impresa) e che fa vivere lo spogliatoio. Spettacolare il personaggio del capitano Walter Bahr (Wes Bentley) della East Coast e poco amato dalla metà squadra che proviene dal quartiere The Hill a St Louis, Missouri perché 'crucco' (sottili e pesanti strascichi di guerra), ma che farà di tutto, da vero capitano, per compattare la squadra.
Emozionante.


02) Captain Tsubasa (Kyaputen Tsubasa, 2018-2019)
Reboot della serie storica Holly & Benji due fuoriclasse, Captain Tsubasa è un anime sportivo di una bellezza straordinaria. 
Il fascino di questa storia è nella grande profondità di tutti i personaggi, compresi tutti gli avversari che Captain Tsubasa dovrà affrontare con la sua Nankatsu. Avversari, mai nemici. Anzi. 
La voglia di confrontarsi con l'altro, il rispetto per la squadra che di volta in volta ci si trova ad affrontare, la capacità di superare le difficoltà con il sorriso.
L'anime non racconta la storia di un grandissimo giovane calciatore, ma descrive un mondo corale, di giocatori che danno tutto quello che hanno per vincere, ma che sono pronti a complimentarsi con gli avversari perché la sfida è stata leale.
Un grandissimo insegnamento ai giovani, che in questo prodotto assaporano il vero, profondo senso dello sport (emblematico Kojiro Hyuga/Mark Landers che nel momento in cui Tsubasa è costretto ad uscire dal campo per infortunio decide anche lui di non giocare fino a quando il suo acerrimo rivale non torna in campo perché la finale deve essere vinta sul campo e non dalla fortuna) ed uno sguardo nell'immenso mondo valoriale proprio della cultura giapponese (come si potrebbe descrivere altrimenti il saluto del Furano al suo pubblico dopo la sconfitta in semifinale?).
Meraviglioso.


01) Fuga per la vittoria (Victory, 1981)
Film sul calcio per eccellenza. Capolavoro di John Huston, interpretato da Michael Caine, Sylvester Stallone e Max von Sydow, vanta nel cast anche straordinari calciatori reali tra cui spicca lo straordinario Pelè (che farà anche l'aiuto regista nel film, perché è lui a curare le 'coreografie' della partita).
La bellezza del film si può riassumere nella frase che pronuncia Michael Caine, mentre la squadra è già nel tunnel che porterà alla fuga durante l'intervallo: "Davvero credete che potremo vincere?" (la squadra era al momento sotto di 4-1 contro la compagine tedesca).
La squadra si unisce, crede nel suo sogno, e decide di tornare in campo, perché non vi è nulla di più importante per uno sportivo se non portare a termine la sfida e portare al limiti i propri sforzi (questa la reale differenza con Hutch/Stallone, che calciatore non è).
La rappresentativa degli alleati torna in campo, diviene infine realmente squadra (compreso Hutch) e firma un'impresa...
Indimenticabile.

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