lunedì 21 gennaio 2019

#Libri - 'L'angelo di vetro' di Corina Bomann, romance tedesco ambientato ai tempi della Regina Vittoria


L’angelo di vetro
di Corina Bomann

Dati tecnici:
Titolo originale: Winterengel
Traduttore: Fiammetta Giorgi
Casa Editrice: Giunti
Collana: -
Pagine: 303
Anno: 2017 (in Italia dal 2018)
Genere: romance storico ambientato in epoca vittoriana


Trama: 1895. Spiegelberg, Foresta Nera. Germania.
La giovane Anna Härtel vive con la madre malata e la sorellina Elizabeth. Il padre, mastro vetraio, è morto più di un anno prima, lasciando ad Anna l’eredità della sua arte. La giovane è abilissima con le mani e crea meravigliosi angeli di vetro presso la vetreria dei Philipps, che le permettono di utilizzare la loro fornace di notte.
Tutto sembra procedere come un libro già scritto per Anna, destinata probabilmente a sposare Wenzel, figlio del vecchio Philipps e amico di vecchia data. Tuttavia tutto cambia all’improvviso quando bussa alla sua porta un uomo arrivato da Londra ed inviato da Sua Maestà la Regina Vittoria, che, visti i suoi angeli presso un Lord inglese, vorrebbe utilizzarli per addobbare il suo Albero di Natale a Corte.
Per Anna inizia così un lungo viaggio attraverso l’Europa di fine Ottocento, tra pericoli, città in fermento, traghetti spettacolari, strade fangose e un uomo affascinante ma misterioso, e la sua vita non sarà mai più la stessa…

Commento: L’angelo di vetro è il secondo libro che leggo di Corina Bomann dopo Un sogno tra i fiocchi di neve nel 2014 (anche quello ambientato in periodo natalizio) e come per quello, mi viene da dire: caruccetto, ma non di più.
Sembra quasi che ci sia spazio che per un breve soggetto da sviluppare poi in oltre 300 pagine, la narrazione si fa quindi un po’ ripetitiva e poco frizzante, anche se è scritto complessivamente in maniera scorrevole.


Cover della versione tedesca

L’albero di Natale della Regina Vittoria:
Quello che più ho apprezzato del romanzo è il riferimento al Principe Albert e al fatto che “è stato lui ad introdurre alla corte inglese l’uso dell’albero di Natale” (pag. 55). Mi ha ricordato il meraviglioso Christmas Special della seconda stagione di Victoria: Comfort e Joy (2017), in cui viene messo in evidenza come il Principe Albert, tedesco, amasse questa tradizione e ne fece quindi innamorare anche la regina e la sua famiglia.


Still di Victoria: Comfort and Joy (2017) con l'albero di Natale sullo sfondo

La leggenda del pettirosso:
Nel corso della storia Anna rimane incantata dalla visita in Inghilterra e tra le tante cose, nota quanto il pettirosso sia presente negli addobbi natalizi del Regno. Incuriosita ne chiede il motivo al suo accompagnatore e si viene così a sapere che per i britannici da un lato il pettirosso è un simbolo legato a Gesù (una leggenda racconta che un pettirosso tentò di togliere la corona di spine dal capo di Gesù morente, e nel farlo sporcò il petto con il suo sangue) e dall’altro che i postini che consegnano biglietti di Natale hanno un’uniforme rossa e per questo vengono chiamati robin (pettirosso in inglese). Tutto questo ha fatto sì che i biglietti natalizi dall’epoca vittoriana in poi fossero ricchi di questi animali, prima nel Regno Unito, poi in Europa e nel resto del mondo.

Un biglietto natalizio con un pettirosso

Complessivamente si tratta di un romanzo carino per una lettura leggera e piacevole, ma nulla di più.
Da una delle autrici della letteratura romantica più amate (così è scritto nel frontespizio) ci si aspetterebbe di più.
Spunti di riflessione pochi, emozioni trasmesse ancora di meno, immedesimazione nei personaggi quasi nulla.

Letto: 08 dicembre 2018 - 02 gennaio 2019

Voto: 5,75 al libro, 5 alla Bomann.

Stelle mozzafiato: **

Recensione in arrivo: Star Wars – L’arma segreta di Kevin J. Anderson (interessante e per i patiti del genere)

Nessun commento:

Posta un commento