Molto rumore per Peter
di Jean Webster
Dati tecnici:
Titolo originale: Much ado about Peter
Traduttrice: Maria Elena Salvatore
Casa Editrice: Vintage Editorei
Collana: Old Vintage n. 1
Pagine: 232
Anno: 1909 (in Italia dal 2020)
Genere: raccolta di racconti
L’Italia e la battaglia di Adua:
Anche in questo libro si legge il grande amore della Webster per l’Italia (amore maturato grazie a dei lunghi soggiorni nel nostro Paese, che poi ha fatto da sfondo ad alcuni romanzi, ahinoi, ancora inediti in Italia).
Nel particolare si tratta di Vittorio Emanuele, il giardiniere italiano dei vicini dei Carter.
Silenzioso e mite, il giardiniere conosce poco l’inglese e la servitù dei Carter (capitanata dallo stesso Peter) si diverte a prenderlo di mira, rimarcando difetti italiani e dicendo alle sue spalle parole scontrose e offensive che Vittorio neppure comprende.
Un giorno, però, sulla spiaggia si fa un gioco di tiro al piattello con il fucile. Peter è un po’ sbruffone e quando Vittorio Emanuele chiede di unirsi alla sfida, quasi lo deride. Ma il giardiniere si manifesta di una bravura incredibile.
E in breve Mister Harry, il figlio dei vicini, rivela che Vittorio Emanuele era stato un bersagliere in Africa, ad Adua. “Non sapete cosa significa? Mai sentito parlare di Adua? Questo significa che questo uomo qui ha preso parte alla più ferocia battaglia mai combattuta in terra africana. Sono stati sconfitti, perché le avversità erano troppo pesanti, ma è stata una delle sconfitte più coraggiose della Storia. (…) Non c’è uomo che abbia combattuto ad Adua e non ne sia uscito da eroe”. (pagg. 107-108).
Meraviglioso trovare in un libro straniero un elogio al coraggio e alla forza morale degli italiani, quando noi per primi siamo soliti denigrarci…
Omaggio al prozio Mark Twain:
Nel capitolo sesto vi è un omaggio a Tom Sawyer e Huck Finn, indimenticabili personaggi creati dalla penna di Mark Twain, prozio della Webster (sua madre era una nipote dello scrittore americano e suo padre socio d’affari).
Nella fattispecie il discolo Bobby (il figlio minore dei Carter e molto caro a Peter) gioca a fare la Banda di Tom Sawyer interpretando lui stesso Tom e facendo giocare il cugino Jerome nella parte di Huck (e che guai che combinano!).
Complessivamente si tratta di un romanzo interessante che deve essere letto come specchio di un’epoca andata, senza cercarvi un arco narrativo circolare.
Un romanzo che entra dentro piano piano e che alla fine lascia un po’ tristi perché rimane dentro il desiderio di conoscere di più alcuni personaggi, in primis Miss Ethel e Mr Harry.
Consigliato a tutti coloro che amano una buona letteratura vintage e che, come ricorda giustamente la traduttrice Maria Elena Salvatore, hanno voglia di qualcosa che ricordi Downton Abbey…
Letto: 10-25 ottobre 2020
Voto: 6 ½ al libro, 8 alla Vintage Editore per aver portato in Italia questo gioiello rimasto nascosto per oltre un secolo, 6 ½ alla copertina, 7 ½ alla traduzione.
Stelle mozzafiato: ***
Recensione in arrivo: Shadow’s Heart di Claire Dew Heath (lo so, la anticipo da un po’, ma spero di riuscire a pubblicarla a breve!)
Nessun commento:
Posta un commento