Buona Fortuna!
di E. Werner
Dati tecnici:
Titolo originale: Glück auf!
Traduttrice: non scritto
Casa Editrice: Salani
Collana: I Romanzi della Rosa n 126
Pagine: 247
Anno: 1874 (??? in Italia – la mia edizione è del 1963)
Genere: romance sociale
I nobili Windeg Rabenau sono sul lastrico
e il loro lignaggio non può salvarli dalla bancarotta, ormai ad un passo.
Tuttavia viene tesa loro una mano inaspettata dal borghese, ma ricchissimo,
Berkow, disponibile a far sposare il suo unico figliuolo Arthur con Eugenie,
unica figlia femmina degli aristocratici, e, in cambio, a coprire tutti i
debiti della famiglia.
Windeg Rabenau non vuole cedere al vile
ricatto, ma Eugenie, affezionatissima al padre e ai fratelli, accetta questo
matrimonio e da quel momento inizia per lei una vita assai difficile.
Dopo il matrimonio nella capitale, la
coppia si trasferisce nella residenza accanto alle miniere che hanno reso
ricchi i Berkow e qui la nobildonna entra in contatto con un mondo a lei
estraneo, fatto di minatori coraggiosi e ribelli, di inservienti romantici e
timidi e di situazioni lavorative assai complicate. La sua bellezza affascina
tutti, ma la sua freddezza tiene lontano il giovane marito, che solo dopo le
nozze scopre le oscure trame ordite dal padre per combinare quello sposalizio
ed è disposto a chiedere aiuto alla Sacra Rota a Roma per rendere la libertà
alla moglie…
Un'edizione del 1890 di Stoccarda
Commento: Buona
fortuna! (il cui titolo è tratto dall’augurio che viene detto tra i
minatori prima di ogni discesa) è il secondo romanzo (su 18) scritto da
Elisabeth Bürstenbinder (Berlino, 25 novembre 1838 – Merano, 10 ottobre 1918),
nota con il suo nome d’arte E. Werner.
La sorte ha voluto che io leggessi questo
libro nello stesso periodo in cui ho avuto occasione di rivedere La valle del destino, film del 1945 con
Gregory Peck e Greer Garson da me amatissimo, che ho potuto gustare nuovamente
grazie a Retecapri che lo ha trasmesso nella serie di film in bianco e nero di
Joe Denti, dopo un periodo di credo oltre vent’anni di mancanza dalla tv.
Entrambe le storie affrontano i problemi
legati ai disagi nel lavoro nella fine dell’Ottocento (in Buona fortuna! si tratta della miniera dei Berkow, ne La valle del destino delle officine
d’acciaio degli Scott a Pittsburgh) e di come una forte collaborazione tra
padroni e lavoratori può essere minata da teste calde che mettono a rischio una
qualsiasi intesa.
Greer Garson e Gregory Peck ne La valle del destino (1945)
La bellezza di questo romanzo (scoperto
per caso nella biblioteca della mia nonna scomparsa da tanti tanti anni) è
proprio il delineare questo mondo sotterraneo attraverso da una parte gli occhi
spaesati di una nobildonna e dall’altra lo sguardo fiero ma impreparato di un
giovane uomo, che nell’arco di un giorno si ritroverà l’azienda paterna sulle
spalle, senza che il padre gli avesse mai dato le conoscenze per affrontarlo.
Per quanto si possa definire un romance, si tratta altresì di un romanzo
sociale che potrebbe piacere molto a chi ha apprezzato Nord e sud della Gaskell (anche se qui il personaggio maschile è
molto più ‘morbido’).
Una delle frasi più belle del romanzo è,
secondo me, “non voglio la libertà senza
di te” (pag. 208) pronunciata da Eugenie al marito, poco prima della resa
dei conti finale tra padrone e lavoratori, atta a sottolineare come la libertà,
senza amore, è un bene vuoto e, fondamentalmente, privo di interesse per
l’essere umano.
Complessivamente si tratta di un romanzo
avvincente, in cui anche i personaggi secondari (come Kurt, il fratello di
Eugenie) riescono a ritagliarsi uno spazio ben preciso e a tutto tondo, pur a
volte comparendo per poche pagine. Una storia in cui vi è timore di Dio e in
cui l’amore è raccontato tramite piccoli gesti e silenzi (nel corso della
storia vi è solo un bacio), ma che viene vissuto dal lettore in ogni brivido di
pelle.
Illustrazione che ritrae Eugenie e Arthur che camminano
per i monti accanto alla miniera.
Scena cruciale del romanzo.
per i monti accanto alla miniera.
Scena cruciale del romanzo.
Peccato che la traduzione abbia voluto
togliere un po’ di contesto storico e temporale, tanto che non si cita mai la nazione in cui si svolge la storia, sebbene i nomi siano tedeschi (Berlino non viene
mai chiamata Berlino, bensì la capitale), né si fa cenno a periodi storici (ma
essendo scritto nel 1874 non può svolgersi nel Novecento, come forse vorrebbero
farci intendere, per modernizzarlo un po’ immagino).
Libro molto bello, che mi ha lasciato
dentro la voglia di leggere altri romanzi di questa autrice (ho solo San Michele, sempre tratto dalla
biblioteca di mia nonna) e il desiderio che si tornino a scrivere romanzi di
questo genere.
L'autrice E. Werner
Letto: 07-22
giugno 2018
Voto: 8
al libro, 9 alla Werner che ha trattato con maestria un tema scottante,
specialmente per l’epoca, 3 alle odierne case editrici che, ancora una volta,
dimenticano queste autrici eccellenti per lasciare spazio a libri spazzatura.
Stelle mozzafiato: *****
Che bello Dilettaaaaaa....Si evince dalla recensione che ti è piaciuto tantissimo e mi hai fatto venire voglia di cercare questo libro ..non ho ancora guardato se si trova in vendita, ma se così non fosse guarderò tra l'usato !!
RispondiEliminaLA FRASE ...MMMM :-) fa presagire tanta "romanticheria" ....beeeeello come piace a noi !!
Vedo che il prossimo libro è SENZA NOME ....A ME è PIACIUTISSIMO ...BELLISSIMO !
Non lo metto a paragone con La Donna in bianco ( che è stato il mio primissimo di Collins e quindi ha un posto speciale ), ma lo posiziono a pari posto !!
Anche in senza nome si affrontano temi sociali ( lo hai già letto o devi ancora leggerlo ? ...se non lo hai ancora fatto, vedrai che anche quello e AVVINCENTE..FANTASTICO, IO L'HO LETTO QUASI TUTTO D'UN FIATO ! )
Il romanzo parte tranquillo in un'atmosfera soave, ma poi è un susseguirsi di colpi di scena, io l'ho votato 10- :-)
Ciaooooooooooooooo, ti abbraccio cara Diletta, grazie per le tue recensioni preziose !!
Grazie carissima <3 <3 <3
EliminaSì, mi è piaciuto tantissimo. Al momento (ovviamente) è fuori commercio, ma spero che si trovi in qualche mercatino!
'Senza nome' l'ho iniziato da poco (sono a pag. 60 circa), e mi piace già molto. Ma io adoro Wilkie Collins!!!!!!
Anche io ho adorato 'La donna in bianco', ma tutti, anche quelli meno belli, sono sempre affascinanti.
Un abbraccio grandeeeee! TVTB
io ne ho tantissimi della serner...autriche che ho adorato sempre tantissi mo molto passionale e che ti scrive meravigliosamente i caratteri un romanticismo virile Oserei dire
RispondiEliminaSì, è davvero un'autrice intensa e interessantissima.
EliminaPeccato che sia praticamente dimenticata ormai...