L’eredità del Drago
#01 La confraternita del Drago
#01 La confraternita del Drago
di Catherine Archer
Dati tecnici:
Titolo originale: Dragon’s Dower
Traduttrice: Laura Iervicella
Casa Editrice: Harmony
Collana: Special Saga
Pagine: 319
Anno: 2003(in Italia dal 2004 – La mia edizione è del 2009)
Genere: romance storico
Lord Simon Warleigh torna in patria dopo
essere stato in Medio Oriente per le Crociate perché sia suo padre che suo
fratello maggiore sono morti in rapida successione e si deve occupare di
Avington, la sua terra. Ancora addolorato per la morte del Drago, suo mentore
quando era un ragazzino ed imprigionato ed ucciso a causa di una sua innocente
rivelazione, punta a farsi vendetta assieme ad un drappello di amici e di
uccidere il conte di Kelsey, fratellastro del Drago che all’epoca era stato il
vero responsabile delle losche trame che portarono alla morte del suo mentore.
I suoi messaggi, tuttavia, vengono
intercettati dallo stesso Kelsey che li mostra a Re Giovanni, convincendolo che
Warleigh stia in realtà tramando contro la Corona. Re Giovanni decide per la
condanna a morte, ma Kelsey lo convince con astuzia a costringere Warleigh a
sposare la sua unica figlia, Isabelle Kelsey, così che lui possa tenerlo
d’occhio. Il vero intento di Kelsey è di occupare anche Avington e chiede ad
Isabelle di essere sua alleata. La donna, da sempre remissiva nei confronti del
padre, accetta l’accordo…
Commento: L’eredità
del Drago è il primo volume della trilogia La confraternita del Drago (seguono Lo scudiero del Drago e La
figlia del Drago), ultimi libri scritti dall’americana Catherine Archer,
dopodiché la scrittrice (il cui vero nome è Catherine Archibald) si è ritirata
a vita privata (è sposata con tre figli) ed ora vive in Oregon.
Sicuramente questo addio mi incuriosisce
più quasi che il libro, perché è strano leggere di un’autrice che ha un
discreto successo negli Usa (tanto da raggiungere anche altri Paesi come
l’Italia), che improvvisamente lascia. Navigando per Internet non scopro nulla
di interessante, se non che ha vissuto 15 anni in Alberta (dove aveva casa il
marito) e che ora è tornata nel suo paese d’origine a due passi dai genitori e
che è felice di ricevere notizie dai suoi lettori (tanto che ha lasciato anche
l’indirizzo di casa dove scriverle!). Chissà… forse tirare su 3 figli le ha
preso molto tempo, o forse ha avuto una rottura con quelli della Harlquin
perché non voleva sottostare a delle imposizioni sulla trama (se fosse così
avrebbe tutta la mia stima).
Premesso questo, posso dire che l’idea
originale del romanzo aveva degli spunti assai creativi e piacevoli.
L’ambientazione è, infatti, originale e la trama insolita.
L’ambientazione
ai tempi di Giovanni non più Senza Terra.
Siamo abituati a conoscere Giovanni Senza
Terra in base alla leggenda di Robin Hood e a come egli regnasse in luogo di Re
Riccardo, mentre il sovrano si trovava in Oriente per le Crociate. L’eredità del Drago, invece, si svolge
qualche anno dopo (specificatamente nel 1201), quando Riccardo era ormai morto
(spirò a Châlus, Francia, il 6 aprile 1199) e Giovanni è ormai diventato Re a
tutti gli effetti in un momento assai delicato, perché circondato da amici e
nemici (cosa che viene narrata a volo d’uccello nel romanzo ma che risulta
molto evidente).
Il protagonista Simon Warleigh torna
dalle crociate come Robin Hood, ma il mondo che ritrova in patria non è quello
narrato nella leggenda. E lo stesso ricordo di Riccardo (solitamente molto
enfatizzato) è qui ridimensionato (è stato lui a ordinare l’uccisione del Drago
e la sua decisione appare al lettore assai frettolosa, sebbene fondata da
testimonianze – false – che lo hanno indotto all’errore).
Re Giovanni
Il
castello di Windsor.
Le scene alla corte di Re Giovanni sono
ambientate al Castello di Windsor e questo mi ha spinto a studiarne
maggiormente la storia (non sapevo che nel 1200 fosse già abitato). Ho così scoperto
che fu edificato nel corso dell’XI secolo, dopo la conquista normanna; che qui
abitò Re Giovanni, che lo amava talmente da ordinarne dei lavori strutturali
per renderlo più accogliente; e che fu poi assediato nel 1214 nel corso della
Rivolta dei Baroni (ma qui andiamo avanti rispetto alla storia del romanzo,
anche se vi sono dei prodromi di quello che accadrà).
Valore
della famiglia.
E’ molto forte nel corso di tutto il
romanzo il valore profondo della famiglia, nucleo fondamentale e rifugio
affettivo dell’essere umano.
Simon Warleigh pronuncia alla moglie
questa frase a pag. 189: “Non potrei mai
avere un figlio e poi far finta che non esista. Padre e figlio devono
conoscersi e stare insieme”. E questo pensiero attraverso tutta la storia,
come quello di creare una fiducia tra gli sposi perché solo affidandosi l’uno
all’altro si diventa realmente forti.
Il castello di Windsor in un quadro di J. R: Allan
Lati
negativi.
Ancora una volta, però, il romanzo scade
nel volgare e nelle insensate scene di sesso ripetute, in cui i protagonisti si
accoppiano senza amore (o almeno così entrambi credono dell’altro) ed hanno
reazioni sessuali al limite del ridicolo quando si incontrano (veramente
assurda quella in cui si incrociano per le scale del palazzo). Tutto queste
rende assai meno validi i quadri psicologici di entrambi ed abbassa
notevolmente la qualità del romanzo.
Ed è proprio visto che stonano in maniera
impressionante e visto che la Archer dopo questa trilogia ha deciso di lasciare
la scrittura, che mi sono avventurata nel pensare che forse la scrittrice dell’Oregon
ha avuto degli scontri con la Harlequin, perché questo libro sarebbe stato
delizioso se avesse seguito il corso naturale a cui era destinato.
Letto: 14
settembre 2018 – 1° ottobre 2018
Voto: 6
al romanzo, 8 a Catherine Archer per l’idea, 0 ai cliché imposti dalle case
editrici, 0 agli autori che si sottopongono a questi cliché snaturando questa
professione, 9 alla copertina italiana.
Stelle mozzafiato: **
lo sai cosa mi piace tanto delle tue recensioni ??? IL FATTO CHE TU VAI "OLTRE" LA TRAMA !!
RispondiEliminaBELLISSIMA RECENSIONE :
1) IL CASTELLO DI WINDSOR non sapevo nemmeno io che esistesse già allora, una nozione che girerò a mia mamma che si è tanto appassionata alla storia di Victoria e dell'odierna Elisabetta e di tutta la dinastia.....
2) Mi piace molto l'ANALISI DEL VALORE DELLA FAMIGLIA ...che a volte a quel tempo mancava ( dato che spesso molte famiglie o forse molti padri consideravano i figli come braccianti( forza-lavoro) e talvolta venivano persino dati via come pagamento di debiti...
3)Il fatto che l'autrice si sia ritirata ..puzza anche a me (di solito nessuno rinuncia a fama e denaro, che cmq può impiegare x dare ai figli le migliori scuole ed opportunità nella vita ...io penso che sia più probabile che abbia problemi di salute lei o qualcuno a cui deve dedicare + tempo e d energie...)
4) LE SCENE DI SESSO anche a me non piacciono, non sono bacchettona, però involgariscono ( anche in Outlander, prima stagione ...MI HANNO SCHIFATA ...ESAGERATE ! E i libri non li ho letti anche x quello...sinceramente non mi interessa leggere tali cose..)
Che sia un libro che ho intenzione di prendere o meno ...MI PIACE SEMPRE LEGGERE UN RESOCONTO ( SOPRATTUTTO SE COMPLETO NEI VARI ASPETTI COSì COME FAI TU NELLE TUE RECENSIONI ) DELLE LETTURE PASSATE E MODERNE...GRAZIE DILETTA_MOLTO INTERESSANTE, BRAVA !!! ;-)
Grazie Tiziana <3 <3 <3
EliminaMi piace analizzare un'opera e capire quello che c'è dietro.
Mi piace quando un libro mi spinge a studiare e conoscere.
Sì, è possibile che la scrittrice abbia problemi di salute o qualcuno vicino a lei... certo sono passati 15 anni dall'ultimo libro. Sono davvero molti. Chissà... un piccolo mistero.
Sono d'accordo con te su Outlander e su altri prodotti simili. Un vero peccato questa deriva moderna che impoverisce alquanto la letteratura attuale...
Grazie di cuore, è sempre bellissimo leggere i tuoi commenti <3 Mi arricchiscono tanto <3