PERIOD OLDIES 38 – L’UOMO CHE VISSE NEL FUTURO (1960)*
L’uomo che visse nel futuro (The time machine, 1960) è il primo film per il grande schermo ispirato a La macchina del tempo (1895) di H. G. Wells (in precedenza era stato realizzato solo un film tv dalla BBC nel 1949). La regia del film è di George Pal, noto per il suo pionieristico lavoro nel campo dell’animazione stop-motion, avendo ricevuto già sette nomination agli Oscar durante gli anni quaranta (ed un Oscar onorario per le sue tecniche all’avanguardia). Non trovando finanziatori ad Hollywood che credessero al progetto dell’adattamento cinematografico del romanzo di Wells, egli si rivolse alla divisione britannica della MGM (per cui aveva già diretto Le meravigliose avventure di Pollicino, 1958) che accettò la proposta, ma gli concesse un badget molto basso (inferiore a 1 milione di dollari).
TRAMA:
Inghilterra. Fine Ottocento.
Alla vigilia della festa di capodanno del 1900, un inventore, George Wells, costruisce una macchina del tempo e cerca di convincere alcuni notabili, invitati assieme all’amico David Filby, della propria scoperta. Data l’incredulità e facezia dei convenuti, decide di dimostrare la funzionalità della macchina sperimentandola segretamente su se stesso e partire per un viaggio nel futuro, dando loro appuntamento cinque giorni dopo, a cena, per ragguagliarli e convincerli sugli sviluppi della sua invenzione.
Dopo alcune fermate intermedie, George interrompe bruscamente il viaggio nell’anno 802.701, scoprendo un’umanità dissociata. Apparentemente sembra un eden lussureggiante e tranquillizzante, ma a poco a poco il Viaggiatore nel Tempo comprende che gli abitanti (tutti giovani e di bell'aspetto) si disinteressano di tutto, sono illetterati e senza governo (e nessun anziano ancora in vita), senza aspirazioni e si limitano a vivere nell'ozio consumando il cibo e i beni che trovano inspiegabilmente preparati per loro in un’antica rovina della precedente civiltà, che hanno irrimediabilmente dimenticato assieme a tutta la cultura e la scienza passate.
E a poco a poco si accorge che qualcosa di malvagio ed oscuro vive nel sottosuolo…
Riuscirà il Viaggiatore nel Tempo a salvare il futuro e avvertire il passato?
PREMI:
Oscar agli effetti speciali realizzati da Gene Warren e Tim Baer.
CURIOSITA’:
• All’inizio Pal avrebbe voluto scritturare un attore inglese di mezz’età come David Niven o James Mason per la parte del protagonista. In seguito cambiò idea e preferì scegliere un giovane attore australiano, Rod Taylor (al suo primo ruolo principale per una grande produzione) per dare al personaggio una dimensione maggiormente atletica e idealista.
• Il protagonista nel libro è chiamato solo il Viaggiatore nel Tempo. Nel film è stato chiamato George in onore di H. George Wells e del regista Pal;
• Yvette Mimieux (Weena) era in realtà minorenne quando iniziarono le riprese e legalmente non avrebbe dovuto lavorare per un programma completo di riprese.
• Il direttore artistico della MGM Bill Ferrari fu l'autore del celebre design della macchina del tempo utilizzata nel film e fu costruita da Wah Chang (che ideò anche il look dei Morlock). Oggi considerata un’icona, la macchina è uno strano miscuglio steampunk in anticipo sui tempi;
• A causa del basso budget, il film non poteva essere girato in esterni a Londra. Le scene dal vivo sono state girate dal 25 maggio al 30 giugno 1959 a Culver City, in California, con gli sfondi spesso riempiti in virtù di dipinti e modelli opachi. Alcuni dei costumi e dei set sono stati riutilizzati da Il pianeta proibito (1956) come l’uniforme dell’ufficiale di raid aereo della Protezione civile che era l’uniforme dell'equipaggio C-57-D e la grande sfera acrilica nella stanza degli anelli parlanti, un puntello dal ponte di controllo del C-57-D;
• Differenze dal libro (clicca qui per leggere la recensione): non vi è nessun legame romantico tra il Viaggiatore del Tempo e la giovane Weena (che, anzi, viene uccisa dai Marlock); le fermate intermedie durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, nonché l'anticipazione di una guerra nucleare sono assenti non romanzo, in cui il protagonista va direttamente nel lontano futuro; nel finale non si ha idea di dove si rifugi il Viaggiatore nel Tempo, mentre nel film fanno intuire che torna da Weena.
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