Miss Silver e il caso Pilgrim
#10 della serie di Miss Silver
di Patricia Wentworth
Dati tecnici:
Titolo originale: Pilgrim’s Rest
Traduttrice: Oriella Bobba
Casa Editrice: Mondadori
Collana: I classici del giallo n. 637
Pagine: 221
Anno: 1946 (1991 in Italia)
Trama:
La Seconda Guerra Mondiale è appena finita. La giovane Judy
Elliot si ritrova con una nipote da accudire (la sorella e il marito sono morti
durante il conflitto) e pochi posti di lavoro che accettano una ‘madre’ single
con una bambina a carico. Per questo il lavoro improvviso che le viene offerto
a Pilgrim’s Rest, residenza non lontano da Londra, le appare come una manna dal
cielo.
Tuttavia,
proprio il giorno prima di partire Judy incontra un suo vecchio corteggiatore
(che ha ancora un debole per lei), il sergente Frank Abbott, che le consiglia
caldamente di non andare, perché in quel luogo la situazione è satura di
tensione: minacce di morte sono arrivate a più di un elemento della famiglia,
tanto che lo stesso Abbott ha appena chiesto all’investigatrice Miss Silver di
recarsi nel luogo per indagare (fingendosi una vecchia compagna di studi di
Janetta Pilgrim).
Judy
non si lascia intimorire dalle parole del sergente e decide di recarvisi lo
stesso e di iniziare il suo lavoro di cameriera. Tuttavia non passano molti
giorni prima che il primo temuto delitto abbia luogo…
La cover di una ristampa americana
Commento: E’
il quarto libro che leggo di Patricia Wentworth, dopo Lo smemorato di Colonia (bellissimo), Chi è William Smith? (interessante) e Lettere al cianuro (tradizionale) ed è quello che complessivamente
mi è piaciuto meno; ed il terzo (su 32) con protagonista l’investigatrice Maud
Silver, che è stata spesso accostata a Miss Marple (anche se Miss Silver è una
professionista, in contrapposizione a Miss Marple, che opera per diletto).
La
caratteristica principale dei romanzi della Wentworth, ovvero di dare grande
risalto alla vena rosa delle sue storie, viene qui quasi a mancare (vi sono un
paio di storie d’amore, che però rimangono di contorno), e tolta questa
peculiarità il giallo si mostra quale esso è: un po’ scarno, prevedibile e poco
articolato. Di più il movente che sta dietro agli omicidi sa quasi di ridicolo
e grottesco.
Come
in Chi è William Smith?, anche in
questo vi è una forte eco legata alla Seconda Guerra Mondiale (Lo smemorato di Colonia, viceversa, è
incentrato sulle conseguenze della Prima Guerra), ed è forse questo l’elemento
più interessante: leggere da una contemporanea come erano stati vissuti i
bombardamenti sul territorio inglese, la partenza e il ritorno degli uomini dal
fronte, la tensione per le sorti dei dispersi. Tutto, però, è lasciato troppo
sullo sfondo, senza approfondire nulla in particolare.
Per
sintetizzare la mia opinione posso dire che la Wentworth sembra quasi che
voglia cimentarsi con altri autrici dell’epoca (dalla Christie a Mignon G.
Eberarth), senza tuttavia riuscire nell’impresa, perché mai uno scrittore può
diventare altro da sé. Sarebbe stato meglio se avesse continuato lungo la sua
via.
Detto
questo è un romanzo piacevole, che scorre via veloce. Adatto per una giornata
d’estate.
Un'illustrazione degli anni Cinquanta
Letto: 17
marzo – 03 aprile 2018
Voto: 6
al libro; 6,5 alla cover del mitico Jacono.
Stelle mozzafiato: ***
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