giovedì 17 maggio 2018

#Libri - 'Un posto per l'amore' di Mary Balogh, un regency che fa innamorare


Un posto per l’amore
#01 della serie Waite
di Mary Balogh

Dati tecnici:
Titolo originale: The Trysting Place
Traduttrice: Paola De Fanis
Casa Editrice: Mondadori
Collana: Oro Super n.4  (è un Omnibus con tre romanzi dal titolo Le sorprese dell’amore)
Pagine: 199
Anno: 1986 (2004 in Italia, la mia versione è del 2012)
Genere: romance, regency



Trama: Felicity Wren torna a casa dopo cinque anni ormai vedova. La famiglia attende con ansia il suo arrivo. Dopo averla data in sposa ad un uomo molto più anziano di lei per motivi esclusivamente economici (la tenuta del signor Wren era sull’orlo del collasso e con altri 4 figli da tirare su non sapevano assolutamente come fare), attendono di riabbracciare Felicity e scoprire come la vita di città l’abbia cambiata. Ad attenderla anche Tom Russell, il vicino di casa, lasciato tra le lacrime sotto ad una quercia la notte prima di partire per il matrimonio combinato.
Ma Londra ha cambiato troppo Felicity per tornare al suo vecchio amore, e anche alla sua vecchia casa, e decide presto di tornare nella capitale per la Stagione per cercare un ricco marito titolato che le faccia girare il mondo. Complici le sorelle minori, le gemelle Lucy e Laura, che la costringono a portarle con sé per farle debuttare in società, Felicity si ritrova a chiedere aiuto proprio a Tom per gestire la situazione. Tra amanti beffardi, feste fiammeggianti, conti timidi e fidanzamenti finti, lady Wren inizia a capire che i suoi sogni sono ancora intensi e…

Commento: Un posto per l’amore è il quinto libro scritto da Mary Balogh nella sua lunga carriera (al momento siamo arrivati a quota 111 tra romanzi e racconti) e il primo tra quelli tradotti in Italia. E’ anche il primo della trilogia Waite (che prosegue con Fidanzati per finta, 1992 e Un celebre libertino, 1992).


Il fatto che sia una delle opere prime (e che risalga agli anni Ottanta) fa di questo romance un gioiello prezioso, che mi ha fatto rinnamorare di questa autrice che tanto avevo apprezzato (Un’estate da ricordare del 2002 è stato uno dei miei libri preferiti in assoluto), ma che tanto mi aveva deluso negli ultimi tempi, con storie sempre più sciatte e piene di inutili scene di sesso (ma sinceramente si possono scrivere 111 storie in meno di 40 anni? Per quanto io stessa sia prolifica, tendo a credere che per forza di cose i libri vengano scritti a tirar via, ormai, per lanciare nella grande fornace della stampa il più alto numero di romanzi possibile).
In questo romanzo, invece, abbiamo una trama piena, forte, ricca di personaggi interessanti (le sorelle Lucy e Laura, per esempio, con le loro piccole storie d’amore, i loro sogni e i loro innocenti intrighi sono adorabili e bucano moltissimo, pur di fatto non comparendo così tanto nel testo).
Felicity cresce molto nel corso della lettura, mettendo in contrasto nella sua personalità l’eterno contrasto tra città e campagna. Chi conquista veramente, però, è Tom Russell. Si tratta quasi di un anti eroe (non è nobile, non è bello, non è mondano, non sa ballare), ma la sua bontà e la sua semplicità affascinano fin dalla prima pagina. Fondamentalmente Tom ama Felicity, da sempre. E il suo amore traspare in ogni suo gesto, per quanto discreto e garbato esso sia. E per amore è disposto anche a fare tutto quello che mai ha amato (a partire dal partecipare ad una Stagione londinese). E per quanto sia impacciato e poco alla moda, sembra illuminarsi di luce propria in confronto con Lord Edmund Waite, il libertino di cui si invaghisce Felicity.


Cover art del libro americano degli anni Ottanta

Un romanzo che fa riflettere sull’importanza della famiglia e della terra da coltivare, in contrasto con le luci e i colori delle feste della città, che stordiscono ma che nulla danno in cambio.

Consigliatissimo a tutti coloro che amano i romance regency (fa anche una sporadica apparizione il Reggente). Certo, non ci troviamo di fronte ad un Georgette Heyer (è impossibile, sono passati gli anni e quella classe nelle descrizioni viene evidentemente abiurata dagli editori) né tanto meno ad un Jane Austen. Ma c’è il sapore di qualcosa di antico, in questo richiamo alla terra che deve essere salvata ed accudita, in questo protagonista maschile quasi impacciato e silenzioso, in queste gemelle che sembrano vacue ma che custodiscono una saggezza che la stessa Felicity deve ancora imparare…

Letto: 04-15 aprile 2018

Voto: 8 al libro; 8 alla Mary Balogh di ieri; 5 alla Mary Balogh di oggi.

Stelle mozzafiato: ****

Recensione in arrivo: Patricia Brent, zitella di Herbert G. Jenkins

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