venerdì 10 maggio 2024

#Libri 'Le gesta della Primula Rossa' (1933), decimo capitolo del ciclo creato dalla Baronessa Emma Orczy, tra ricatti, lettere compromettenti e la risata di Sir Percy...

Le gesta della Primula Rossa
(La Primula Rossa #10)
della Baronessa Emma Orczy

Dati tecnici:
Titolo originale: The way of the Scarlet Pimpernel
Traduzione: non segnalato
Casa Editrice: Salani
Collana: I romanzi della Rosa n. 176
Pagine: 329
Anno: 1933 (in Italia dal 1935, la mia edizione è del 1965)
Genere: antesignano della letteratura di spionaggio; 

Trama: Francia. 1793.
L’Austria non può restare a guardare quello che sta accadendo in Francia e soprattutto non può tollerare che una reale della casata degli Asburgo venga condannata a morte per mano dei rivoluzionari. Avvia così una rete diplomatica per fermare la mano violenta del Terrore. In questo clima di spionaggio e controspionaggio, un emissario del barone di Batz, agente del governo austriaco e fiduciario dell’Imperatore, prende accordi con l’avvocato Croissy, noto realista, per ordire un piano per rovesciare il governo rivoluzionario, offrendo a nomi noti della Rivoluzione l’oro austriaco per spingerli a tradire i disvalori di Robespierre e compagni.
Croissy riesce non solo a tessere i rapporti con i nomi individuati, ma ottiene anche impegni firmati in cui gli uomini si dichiarano pronti a sostenere l’Impero asburgico.
L’Austria, però, si tira improvvisamente indietro. E il tentativo di rovesciare il governo rivoluzionario si conclude prima di iniziare.
Croissy, tuttavia, ha ancora con sé queste lettere compromettenti e decide di usarle per chiedere in cambio un misero salvacondotto per permettere a sé e alla sua famiglia di trasferirsi in una località accanto al mare, per curare la debole salute del figlio.
Gli uomini corrotti, tuttavia, spaventati e furiosi, anziché lasciare il salvacondotto, uccidono l’avvocato nel tentativo di appropriarsi delle scabrose lettere. Non vi riescono. E quelle lettere tornano a tormentarli perché se ne appropria Josette, amica intima della moglie di Croissy, per richiedere la liberazione dell’amato Maurice, avvocato aiutante di Crossy catturato e destinato alla ghigliottina.
Tra inganni, doppi giochi, travestimenti e sigilli mascherati, la Primula Rossa è pronta a giocare un altro scherzo all’odiato avversario Chauvelin…

Commento: Le gesta della Primula Rossa è il decimo capitolo della saga creata dalla Baronessa Orczy ad essere uscito, anche se a livello temporale si svolge prima de La vendetta di Sir Percy (l’ultimo capitolo) e in contemporanea con La Primula inafferrabile (capitolo 3) e La sposa di Lord Antonio (capitolo 5).
Continua la rappresentazione completamente politically scorrect di tutto quello che riguarda la Rivoluzione Francese, culminante nelle imprecazioni pronunciate dai membri del governo rivoluzionario che nominano in continuazione “il loro amico Satana”.
Come per Le avventure della Primula Rossa, risulta, tuttavia, dissonante ritrovare Chauvelin così violentemente in guerra con la Lega, sapendo che, nell’ultimo romanzo della serie, la Primula Rossa salverà sua figlia dalla ghigliottina. Questo fa sì che la lettura risulti, in un certo qual modo, distorta.

L’Austria di Leopoldo II – Un’occasione mancata
Solitamente la penna della Baronessa è estremamente attenta e precisa, miscelando ad arte finzione e realtà. In questo romanzo, tuttavia, non riesce a pungere come al suo solito e prende spunto da fatti realmente accaduti senza il consueto piglio.
Nel romanzo manca quasi completamente la figura di Leopoldo II, fratello di Maria Antonietta, che stava tessendo tutte le trame possibili per rovesciare il governo del Terrore e liberare la sorella, stipulando accordi europei inimmaginabili fino a pochi anni prima. Se si scrive che il barone di Batz era “agente del governo austriaco e fiduciario dell’Imperatore”, è necessario aggiungere che il piano fallisce prima di cominciare perché Leopoldo II muore misteriosamente dopo una brevissima malattia che i medici non seppero mai spiegare.
Così l’Austria sembra un manichino, un fantoccio, uno spauracchio e poco più.


Leopoldo II

Spiccioli di Storia – Chabot e De Batz
Anche la storia legata a François Chabot è debole.
Chabot è un personaggio realmente esistito, così come tutti gli autori delle lettere compromettenti che vengono usate come ricatto dopo che l’Austria si sfila dalla cospirazione.
L’avvenimento nel quale questi illustri personaggi della Rivoluzione vengono realmente processati e uccisi si riferiscono nella realtà allo scandalo della Compagnia francese delle Indie Orientali. Cosa accadde realmente difficile stabilirlo, perché i processi durante la Rivoluzione francese erano decisamente sommari e si colpiva chi si voleva colpire, indipendentemente dalle reali colpe.
Complessivamente l’accusa fu di aver tentato di falsificare le finanze della Compagnia francese delle Indie Orientali offrendo tangenti a vari rappresentanti eletti nel processo. Si dice che il complotto fosse stato ordito da De Batz, per conto di membri della famiglia reale austriaca.
Tuttavia questa storia non viene raccontata e nel romanzo si scrive unicamente che il piano prevedeva “di corrompere con l’oro austriaco alcuni membri più venali dei vari partiti e di restaurare in Francia la monarchia” (pag. 14).
Sarebbe stato interessante leggere una trama più specifica su questo argomento.


François Chabot

Spiccioli d’arte – L’orologio di Normandia
Nel corso del romanzo per due volte viene nominato “il vecchio orologio di Normandia”. Si tratta del Gros-Horloge, uno dei monumenti più noti di Rouen, città dove si svolgono molti capitoli della storia. E’ un orologio astronomico a due quadranti (uno dei più antichi d’Europa), costruito da Jourdain Delestre e Jean de Felains nel 1389 e dichiarato Monumento storico dal governo francese nel 1862.

Complessivamente si tratta di un romanzo un po’ stanco, rispetto ai precedenti. Dopo l’apice raggiunto con La vendetta di Sir Percy, la Baronessa avrebbe dovuto raccontarci cosa accadeva dopo nei rapporti tra Chauvelin e la Primula Rossa.
Senza contare che anche in questa storia la Lega compare pochissimo, concentrandosi troppo su Josette e Chauvelin, e dimenticandosi di tutta la parte legata ai membri della Lega (era molto più bello quando approfondiva le storie degli amici granitici di Sir Percy).
Consigliato ai cultori del ciclo.

Letto: 18 settembre – 7 ottobre 2023

Voto: 6 al libro; 8 al ciclo, 8 alla Baronessa Orczy, 7 alla traduzione, 7,5 alla copertina (che mostra Josette accanto al corpo dell’avvocato Crossy.

Stelle mozzafiato: ***

Recensione in arrivo: Edenbrooke di Julianne Donaldson

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