lunedì 9 marzo 2020

#Libri - La Primula Inafferrabile (La Primula Rossa #03) della Baronessa Orczy, un UnescoBook tra duelli, collane rubate e la lotta contro la Dea Ragione

La Primula inafferrabile
(La Primula rossa #03)
della Baronessa Emma Orczy

Dati tecnici:
Titolo originale: The elusive Pimpernel
Traduttrice: non segnalato
Casa Editrice: Salani
Collana: I romanzi della Rosa n. 138
Pagine: 319
Anno: 1908 (in Italia dal 1911, la mia edizione è del 1974)
Genere: antesignano della letteratura di spionaggio


Trama: Inghilterra e Francia. Settembre – ottobre 1793.
Sono passati appena pochi giorni dall’arrivo in Inghilterra di Paul Déroulède assieme a Juliette, scampati alla ghigliottina grazie alla Primula Rossa (alias Sir Percy Blakeney) ed entrambi sono ospiti dei Blakeney a Richmond, dove a breve è atteso anche sua altezza reale il Principe di Galles, amico intimo di Sir Percy.

Ma la gaia attesa della festa è minacciata da un’ombra. Chauvelin, infatti, l’acerrimo nemico della Primula Rossa, è stato inviato in Inghilterra da Robespierre in persona per tessere una trappola che conduca l’inafferrabile eroe mascherato alla ghigliottina. Con l’aiuto dell’attrice Desiderata Candeille e di una collana preziosa un tempo appartenuta alla famiglia di Juliette, la situazione precipita vorticosamente e Sir Percy è costretto ad accettare un pericoloso duello a Boulogne in Francia. Chi vincerà la sfida? Chauvelin e le sue macchinazioni o l’astuzia di Sir Percy?


Una delle scene chiave del libro

Commento: La Primula inafferrabile è il terzo libro scritto dalla Baronessa Emma Orczy del ciclo La Primula Rossa (almeno secondo dal punto di vista di data di pubblicazione, il 1908, cronologicamente è il quinto) ed è il diretto seguito di Voto di sangue con i protagonisti Paul e Juliette che non solo tornano nella storia ma che, sebbene compaiano pochissimo, sono determinanti per il dipanarsi dell’intreccio.
Come impostazione del romanzo, questo ricorda molto di più La Primula Rossa che Voto di sangue con l’ambientazione molto più concentrata su Sir Percy e la moglie Marguerite, che su altri personaggi.


Raffigurazione in una delle prime edizioni

Occhio della narrazione:
La particolarità di questo romanzo, come anche per i precedenti, è che, sebbene la Primula Rossa sia la protagonista dei titoli (e dell’immaginario collettivo), Sir Percy è in un certo senso inafferrabile come il suo alter ego mascherato. La Baronessa Orczy, infatti, non narra praticamente mai la storia dal suo punto di vista (tranne che per alcuni brevi tratti, ma solo incentrati sui suoi sentimenti verso la moglie) e nulla mai viene anticipato su quello che lui prova, pensa o architetta per ingannare i suoi avversari.
Il punto di vista della narrazione è sempre esterno (in questo caso Marguerite) che dubita, si dispera e spera. O ancor di più sui suoi avversari (di cui vengono descritti nei minimi particolari piani e progetti per incastrarlo).
Se questo da una parte rende la trama più ricca di suspense, d’altro canto toglie spessore ad un personaggio meraviglioso, perché troppo poco descritto.

La Rivoluzione Francese – La Dea ragione:
Anche in questo romanzo la Baronessa Orczy scrive un profondo atto d’accusa contro la Rivoluzione Francese e i suoi ideali. In questa avventura, oltre al veleno insinuato dal Terrore e alle nefandezze portate avanti contro donne e bambini, l’autrice si occupa anche di come i giacobini abbiano tentato di muovere la ghigliottina contro la religione cattolica, con l’introduzione della irrisoria Dea Ragione.
“Bisogna creare una nuova religione. Già qualche cosa è stato fatto per distruggere quella vecchia. Distruggere, sempre distruggere! Le chiese sono state saccheggiate, gli altari spogliati, le tombe profanate, i sacerdoti, i curati assassinati; ma non basta”. (pag. 7)
“Ma non deve esserci un Dio, ma una dea. Una dea, un idolo, un trastullo, perché la tigre affamata deve pur trastullarsi con qualche cosa!”. (pag. 8).
“La dea deve essere ornata di drappeggi classici, dev’essere severa, suggestionante… imbellettata, dipinta, perché è un semplice idolo che facilmente potrà placarsi con incensi, musica e risa”. (pag. 10)
Tutta la storia sarà attraversata da questa volontà giacobina, contrapposta con la figura dello sfinito ed anziano abate Fouquet, spogliato di tutto (della sua chiesa, dei suoi averi, della sua congregazione), ma capace di sopportare tutto grazie alla sua potente Fede e alle sue preghiere costanti (che alla fine saranno ascoltate…).


La Dea Ragione. Nel libro viene descritta esattamente in questo modo con l'attrice Desiderata Candeille pronta ad interpretarla in una sfilata per le vie di Parigi

Personaggi secondari poco approfonditi:
Se devo trovare un appunto è che i personaggi secondari, specialmente i fedeli 12 membri della Lega della Primula Rossa, sono descritti in maniera molto poco approfondita, tanto che sembrano una massa poco definita ed è facile confondersi su chi sia chi e sul perché decida di rischiare la vita per seguire Sir Percy. Non si ricordano i nomi, non si ricordano le storie, non si ricordano i sentimenti.
Peccato. Un’occasione perduta.
Avendo scritto molti romanzi, sarebbe stato bello approfondire i membri della Lega passo dopo passo, con il passare delle storie, ma così come Sir Percy rimane inafferrabile, ancor di più lo sono i suoi coraggiosi alleati.

Tra fiction e realtà - La sommossa di Birmingham:
A pag. 26 Chauvelin, parlando con Robespierre, fa cenno alla sommossa di Birmingham, sostenendo che essa fu accesa dalla fitta rete di spie in Inghilterra guidate da Chauvelin in persona.
Non sapevo assolutamente di cosa si trattasse e così approfondisco il tema e scopro che nel luglio 1791, in occasione del secondo anniversario della Rivoluzione Francese, furono organizzate a Birmingham delle manifestazioni a sostegno dei giacobini, instillando nella mente della popolazione che anche la monarchia inglese sarebbe potuta cambiare come era avvenuto in Francia.
Questa situazione creò una tensione sempre maggiore, tanto che la popolazione di Birmingham si alzò all’improvviso contro i dissidenti creando una sorta di attacco poco organizzato ma violento contro chi tramava contro la monarchia inglese.
Gli scontri durarono per diversi giorni prima di essere placati dalle forze inviate dal governo centrale di Londra.
Al termine degli scontri re Giorgio III si dichiarò felice per la fine dei disordini, ma aggiunse anche: “Non posso fare a meno di sentirmi più contento che Priestley sia il sofferente per le dottrine che lui e il suo partito hanno instillato, e che la gente le vede nelle loro vera luce”.
Wow! Quanto mi piace approfondire questi avvenimenti storici dimenticati grazie ai romanzi…


Gli scontri di Birmingham in un quadro di John Eckstein (1793)

UnescoBook - Boulogne:
Un altro elemento che mi è piaciuto molto è stato vivere lo scenario di Boulogne, cittadina francese sul mare poco distante da Calais. In primo luogo è interessante trovare, anche se solo citato, un sito Unesco: il campanile di Boulogne, che si salvò dalla mannaia della Rivoluzione Francese (il campanile fa parte della proprietà ‘I campanili di Belgio e Francia’, entrati nel Patrimonio nel 1999).
La cosa interessante di questo campanile (fondamentale, perché per l’azione si attende proprio il battito della sua campana) è che nel corso della narrazione si parla molto di come la Rivoluzione Francese fu vissuta a Boulogne e si approfondiscono i temi sul perché la popolazione, dedita soprattutto alla pesca, fosse rimasta poco coinvolta dagli ideali giacobini (si convinsero a portare la coccarda della Rivoluzione, ma non parteciparono all’entusiasmo generale, tanto che per spingerli a coinvolgerli a fermare la Primula Rossa furono minacciati dall’ordinanza che prevedeva l’arresto e la ghigliottina per tutti i capofamiglia presenti sul territorio).


Il campanile di Boulogne

Complessivamente è un romanzo che, come gli altri, rimane dentro e che approfondisce senza le redini del politically correct i temi della Rivoluzione Francese da parte di una donna che, ricordo, non era inglese (anche se lo divenne d’adozione dopo il matrimonio).
Consigliato a tutti coloro che vogliono un bel romanzo d’avventura e d’amore.
Ed ora… si va con la lettura del quarto!

Letto: 10-26 febbraio 2020

Voto: 7 al libro; 8 al ciclo, 8 alla Baronessa Orczy, 8 alle edizione ‘I Romanzi della Rosa’ della Salani perché erano fisicamente spettacolari, 7 alla copertina.

Stelle mozzafiato: ***½

Recensione in arrivo: E domani sarà amore di Paola Picasso

1 commento: