Gideon il Tagliaborse - Illuminazione di Peter Schock #01
di Linda Buckley-Archer
Dati tecnici:
Titolo originale: Gideon the Cutpurse
Traduttrice: Valentina Daniele
Casa Editrice: Editrice Nord
Collana: Narrativa 296
Pagine: 386
Anno: 2006 (2007 in Italia)
Genere: fantascienza period
Peter Schock è un irrequieto dodicenne londinese che attende con ansia di festeggiare con il padre il compleanno con mesi di ritardo (gli impegni del padre lo hanno costretto a rinviare la fatidica data in continuazione). Tuttavia, per l’ennesima volta, il padre ha una riunione improrogabile e Peter si trova costretto a festeggiare il compleanno-non compleanno a casa di sconosciuti in una villetta del Derbyshire per seguire la sua tata, dopo un saluto furioso con il padre.
Qui Peter conosce la famiglia Dyer unita e gioiosa e così diversa rispetto alla sua (lui, tra l’altro, non vede la madre da oltre un anno perché impegnata in un set cinematografico ad Hollywood) e per ingannare la noia (e la disperazione) si reca assieme a Kate, la figlia Dyer più vicina alla sua età, presso lo studio del signor Dyer, che lavora per la NASA per un progetto segretissimo.
Questa visita sconvolgerà la vita di Peter e Kate per sempre. I due ragazzini, infatti, a causa di un malfunzionamento della macchina che sta costruendo il signor Dyer si troveranno catapultati nel 1763 senza denaro, senza amicizie e senza avere idea di come tornare indietro. Nei tempi moderni, nel frattempo, la NASA impedisce al signor Dyer di spiegare cosa è successo o anche solo di tentare da solo di recuperare la figlia e il suo giovane amico.
Cosa faranno Kate e Peter in questa epoca lontana? Probabilmente sarebbero morti molto presto per mano dell’Uomo Pece, se non fosse intervenuto il misterioso Gideon a salvare loro la vita e…
Commento: Gideon il tagliaborse è il primo volume della trilogia L’Illuminazione di Peter Schock. Me lo sono fatta regalare da mio fratello per il mio compleanno perché da tempo avevo in libreria il secondo volume della serie, Il ladro del tempo, ma io non so leggere un libro senza aver letto l’incipit. E così, dopo tanti anni ecco che ho iniziato queste saga per ragazzi, tra fantascienza e ambientazione period (non la si può definire fantasy).
Il libro è scritto dall’inglese Linda Buckley-Archer, linguista ed autrice di programmi radio per la BBC. Oltre alla presente trilogia ha pubblicato nel 2015 The Many Lives of John Stone, non ancora arrivato in Italia.
Linda Buckley-Archer
Scrittura lenta e mancanza di colori:
In primo luogo devo dire che ho trovato difficoltà a leggere il romanzo per una narrativa lenta e priva di guizzi. Non so se la colpa è da attribuirsi all’autrice o alla traduzione di Valentina Daniele, ma di certo la scrittura è stancante e si immaginano poco i personaggi, specialmente l’Uomo Pece. Riguardo a quest’ultimo devo ammettere che mi ha stupito alquanto leggere nei ringraziamenti che è il personaggio preferito dall’autrice. Può un personaggio così privo di spessore narrativo essere il preferito dell’autore? Va bene il fascino del male (in quanti, per esempio, sono sedotti dal lato oscuro della Forza nella saga di Star Wars…) e non contesto questo. Ma come si può amare un personaggio senza trasmettere questo impatto emotivo al lettore? A voi la sentenza.
Sullo stile, vorrei fare un altro appunto. Solitamente nei romanzi che viaggiano nel tempo o da un mondo all’altro la grafica aiuta il lettore, con colori diversi o con caratteri differenti, per far distinguere se si sta parlando dell’uno o dell’altro mondo (esempi? La storia infinita o la saga di Laura Leander). Qui invece si rimbalza tra 1763 e tempi moderni senza un minimo di segno visivo, rendendo difficile per 4-5 righe (a volte anche di più) di quale ambientazione si sta leggendo.
Screenshot del video promozionale del libro realizzato da Simon e Schuster UK
Boswell & Johnson e i vari richiami storici:
Nel romanzo ci sono alcuni curiosi richiami storici che, tuttavia, come sempre ormai, non sono accompagnati da note (ma dico io, ma i ragazzi italiani, come caspita possono capirli? Buttate giù tre righe di note e siamo tutti più felici!).
Nella fattispecie sono citati il naturalista Erasmus Darwin (nonno del più famoso Charles), Re Giorgio III con la consorte tedesca Carlotta di Meclemburgo-Strelitz (protagonista di una delle scene più curiose quando scopre dei viaggi nel tempo dei due giovani) e il due studiosi Boswell e Johnson (che io conosco benissimo per i loro diari sulle Highlands e i loro viaggi a Skye che ho studiato a fondo per il mio saggio Storie e leggende di Scozia – Isle of Skye).
Al riguardo trovo curioso quanto questi ultimi personaggi siano davvero fondamentali nella storia britannica, pur essendo praticamente sconosciuti a chi non studia attentamente la letteratura del luogo. Ho notato, infatti, che sono spessissimo citati nei romanzi (senza ovviamente uno straccio di nota), dalla saga per ragazzi Cuore di Pietra di Charlie Fletcher al romanzo La vita inusuale di T. Tembarom di Frances H. Burnett (Johnson è autore di un famosissimo vocabolario).
Erasmus Darwin
Complessivamente si tratta di un romanzo con grandissima potenzialità, che secondo me non è stata sfruttata, e che quindi è diventato assai noioso. La trama aveva degli spunti interessanti e i personaggi potevano essere raccontati meglio. Chi buca di più, a mio avviso è l’ispettore Wheeler che si occupa della ricerca di Peter e Kate. Per il resto, difficile trovare un guizzo degno di nota.
Peccato.
Ora darò all’autrice un'altra chance leggendo Il ladro del tempo, sperando che con l’aver fatto arrivare l’Uomo Pece (il suo personaggio preferito) ai giorni nostri, trovi qualche exploit narrativo (anche perché il problema è proprio quando parla del passato, dove si perde in una prosa lenta ed evidentemente lontana dalla sua realtà). Vedremo…
Letto: 06 febbraio – 24 marzo 2020
Voto: 6 al libro; 4 a Linda Buckley-Archer per la scrittura, 6 alla copertina
Stelle mozzafiato: ***
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