mercoledì 20 marzo 2019

#Libri 'Cuore di Pietra (Stoneheart #1) di Charlie Fletcher, appassionante urban fantasy ambientato a Londra


Cuore di Pietra
#01 Stoneheart
di Charlie Fletcher

Dati tecnici:
Titolo originale: Stoneheart
Traduzione: Fabio Paracchini
Casa Editrice: Mondadori
Collana: -
Pagine: 421
Anno: 2006 (in Italia dal 2007)
Genere: urban fantasy


Trama: Londra. Giorni nostri.
George Chapman è un ragazzo come tanti altri. Da poco orfano di padre, si è chiuso ancora di più in se stesso e subisce in silenzio i bullismi dei compagni di scuola che lo prendono in giro per qualsiasi cosa, quando lui vorrebbe essere solo invisibile. Durante una visita al Museo di Storia Naturale di Londra, George viene incolpato ingiustamente per un brutto scherzo fatto da un compagno. Non volendo dire il nome del vero colpevole, si becca la punizione e viene rinchiuso in una stanza del museo.
Stufo di aspettare il ritorno del professore, dopo un paio d’ore il ragazzino sgattaiola fuori dal Museo e senza volerlo compie un atto che gli cambierà la vita…
Rompe, infatti, con un pugno rabbioso una statua fuori dal Museo risvegliando così i Marchiati e i Destati, le statue di Londra in infinita lotta tra loro. George si ritrova quindi catapultato in una Londra parallela in cui è (finalmente?) invisibile a tutti tranne che ad una strana ragazzina di nome Edie, che in realtà è una Scintillante…
Con l’aiuto dell’Artigliere, i consigli enigmatici delle Sfingi, le parole sussurrate dal Frate Nero, l’inquietante Camminante e molti altri personaggi di pietra, George avrà solo 24 ore di tempo per chiedere ammenda e…


L'Artigliere che in breve diventa una sorta di padre per George

Commento: Cuore di pietra è il primo capitolo della trilogia Stoneheart di Charlie Fletcher e, pur essendo un romanzo relativamente recente (è uscito nel 2007), i seguiti sono praticamente introvabili (il secondo, Mano di ferro, l’ho recuperato on-line usato presso una carinissima libreria di Milano – quindi aspettatevi a breve una recensione ;) -, per il terzo Demone di ghiaccio, sono ancora a caccia).
Scritto in un linguaggio semplice, che forse nei primi capitoli strizza troppo l’occhio ai giovani diventando in questo modo quasi pesante, il libro diventa via via sempre più appassionante e vivido e pur essendo lungo più di 400 pagine si legge sulle ali dell’entusiasmo.

Le statue di Londra – ovvero come rivoluzionare il modo in cui si osserva la propria città:
Quello che ho apprezzato di più è stato il modo in cui Fletcher abbia dato vita alle statue di Londra, donando loro una storia, delle emozioni, un vissuto, rivoluzionando il modo in cui si osservano le statue della propria città. O almeno a me così è successo, con la curiosità istintiva di chiedermi se quella o quell'altra statua fosse in realtà un Destato o un Marchiato, e se in quel momento stesse combattendo una loro battaglia, anche se invisibile ai miei occhi.
Per non parlare che mi è venuta una gran voglia di visitare Londra a caccia delle statue citate (all’inizio della storia c’è una mappa dettagliata – realizzata da Christopher Crump – che mostra ogni personaggio dove lo si può incontrare nella sua versione statica); in primo luogo l’Artigliere, statua di ferro situata di fronte al monumenti dei caduti della Grande Guerra.


La cover del libro nell'edizione britannica

Film – non film:
Nel marzo del 2009 (a pochi mesi dall’uscita di Demone di ghiaccio negli Usa) era circolata la voce che Robert Zemeckis fosse interessato a produrre per la Disney un film incentrato su Cuore di Pietra e che, se il film avesse avuto successo, si sarebbero prodotti anche gli altri due romanzi della trilogia. Tuttavia, dopo questo iniziale tam tam mediatico sulla notizia, il silenzio è calato e a dieci anni di distanza il progetto Stoneheart su IMBD.com (il sito ufficiale sul cinema) è ancora inserito nella categoria in development (in sviluppo) e verosimilmente così rimarrà. Chissà cosa è accaduto…


Charlie Fletcher

Barbacane:
Ancora una volta ho notato che nel libro c’è una totale assenza di note, che invece sarebbero assai interessanti. Se, infatti il romanzo è abbellito come detto dalla mappa che mostra dove si trovano le statue, mancano alcuni riferimenti.
Quelli saltati di più ai miei occhi sono stati:
1) il richiamo alla statua di Johnson chiamata Dizionario. Non è la prima volta che mi imbatto in testi di autori britannici che citano Samuel Johnson, che nel 1755 compilò uno dei più autorevoli dizionari della lingua inglese. Io l’ho conosciuto perché nel corso dei suoi studi passò anche per l’isola di Skye in Scozia (su cui io ho scritto un saggio nel 2015), ove incontrò Flora MacDonald alcuni anni dopo che ella protesse Bonnie Prince Charlie, ma non tutti (figuriamoci i ragazzi) possono conoscerne l’importanza. Essendo quindi un personaggio storico (a differenza dell’Artigliere o del Frate Nero che sono figure fittizie) sarebbe stato meglio specificarlo;


La statua di Samuel Johnson

2) verso la fine del romanzo (che si svolge in appena 24 ore) George ed Edie arrivano a Barbacane a Londra. Nel libro è scritto come se si dovesse capire immediatamente cosa sia e probabilmente per un ragazzo britannico può essere di facile intuizione. Io personalmente non lo sapevo e quindi ho trovato un po’ di difficoltà a comprendere la descrizione del posto. Ho cercato quindi su internet ed ho così scoperto che si tratta di una fermata della metropolitana costruita su antiche rovine romane e medioevali vicino al ponte di Aldersgate Street (che viene ampiamente descritto). Perché non spiegarcelo? Avrebbe aiutato la comprensione del testo.

Complessivamente si tratta di un urban fantasy interessante, consigliatissimo ai giovani per i valori trasmessi: amicizia, superamento delle proprie paure, capacità di comprendere cosa sia bene e cosa sia male, coraggio (al riguardo emblematica una frase pronunciata da Edie a George quando George ammette di aver avuto l’impulso di scappare prima di tornare indietro a salvarla che non cito per non fare spoiler).

Letto: 23 gennaio – 16 marzo 2019

Voto: 8 al libro, 8 all’idea, 4 alle odierne case editrici che rendono un romanzo di dieci anni fa praticamente introvabile perché preferiscono mandare al macero le copie non vendute anziché continuare a venderle.

Stelle mozzafiato: ****

Recensione in arrivo: Le avventure di Holly Hobbie, fantasy archeologico di Richard Dubelman

4 commenti:

  1. Io li ho letti tutti, anni fa, e mi sono piaciuti da morire!
    Sono felice che anche tu apprezzi questo autore bravissimo.
    Ti abbraccio.

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    1. Sì, mi è piaciuto molto! E mi ha divertito. Ora attendo l'arrivo di Mano di ferro con trepidazione <3 (leggendo 'Le avventure di Holly Hobbie', altro fantasy molto particolare...

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  2. Per la miseria, mi mancano!!!!
    No, spero di riuscire a trovarli!
    Grazie per il post :-)

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    1. Il primo credo sia più facile (forse ne avevano stampati di più, non lo so). Gli altri più complicati. Intanto parti con il primooooo! Baciiii <3

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