Laura Leander e il segreto
di Aventerra
#1 della saga di Laura
Leander
di Peter Freund
Dati tecnici:
Titolo originale: Laura und das Geheimnis von Aventerra
Traduttrice: Francesca Ferrando. Revisione di Nicola Morgantini
Pagine: 374
Anno: 2002 in Germania (2003 in Italia)
Trama: Germania. Primi anni Duemila. Dicembre.
Laura Leander sta per compiere tredici
anni. Vive con il fratello minore Lukas assieme alla matrigna Sayelle, dopo che
suo padre è scomparso proprio un anno prima (sua madre era morta in un
misterioso incidente stradale ancora prima). Frequenta il collegio di
Ravenstein, dove primeggia soprattutto in educazione fisica (è un asso nella
scherma) e molto meno in matematica e tedesco.
La sua vita monotona e triste (la
convivenza con la matrigna è davvero difficile) viene sconvolta quando il 13
dicembre compie 13 anni e scopre non solo di essere nata nel Segno del Tredici,
ma di essere l’unica speranza per salvare il regno parallelo di Aventerra nella
perpetua lotta tra il Bene e il Male. Viene a sapere che suo padre non è
affatto morto, ma tenuto prigioniero dal Signore Oscuro Borboron, e che ha
tempo solo fino al Solstizio d’inverno per recuperare il Calice della Luce e
riportare l’equilibrio tra i due mondi…
Con l’aiuto di Lukas e Kaja, la sua
migliore amica, e di un ricco portafoglio di personaggi secondari (siano essi
buoni o cattivi, umani o creature animate) parte nella sua ricerca, mentre ad
Aventerra…
Versione tedesca
Commento: Ho letto questo libro mentre stavo
provando a finire un romanzo, che avevo sempre più difficoltà ad apprezzare. In
principio mi ero imposta di leggere solo un paio di pagine al giorno per
dimenticare l’obbrobrio dell’altro, ma poi piano piano ha avuto il sopravvento
ed ho terminato Laura Leander e il
segreto di Aventerra molto prima dell’altro (che sto continuando a leggere
e che prima o poi terminerò, anche solo per poterlo stroncare in toto, e solo
allora saprete il titolo!).
Avevo già letto Laura Leander e il segreto di Aventerra molti anni fa (forse
quindici), ma ricordavo ben poco oltre al fatto del mondo parallelo di
Aventerra e del collegio misterioso in cui studia Laura. L’ho ripreso in mano
perché essendo questo il primo volume di una saga ed avendo letto io solo i
primi due, ma volendo concluderla, ho pensato che era meglio ricominciare dal
principio per gustarlo in maniera completa.
La serie è scritta dal tedesco Peter
Freund (trovo curioso che questa serie fantasy con protagonista una ragazzina
sia scritta da un uomo, mentre la saga di Harry
Potter sia stata creata da una donna), non è stata tradotta in inglese, ma
è arrivata in Italia grazie ad Edizioni
Il Punto d’Incontro, casa editrice di Vicenza fondata da quattro amici
(complimenti davvero per l’immenso sforzo economico profuso per la
pubblicazione, perché il libro è di una bellezza sopraffina – parlo
dell’oggetto – con copertina rigida, pagine spesse, alternanza di caratteri per
le parti ambientate sulla Terra e quelle su Aventerra, un piccolo capolavoro).
Freund ha voluto localizzare
temporalmente il romanzo in maniera ben precisa, utilizzando la sua passione
per il cinema (è anche produttore cinematografico): nelle prime pagine,
infatti, sottolinea la passione di Laura per la trilogia de Il signore degli Anelli di Peter
Jackson, di cui ha i poster in camera. E ha scritto una storia che forse tutti
i ragazzi sognano di vivere: uscire dalla monotonia della scuola e afferrare la
spada per difendere il Bene, dove i professori più fastidiosi sono ovviamente
servi di Borboron mentre quelli più gentili e amabili sono alleati nella
ricerca del Calice della Luce.
La differenza dal mondo scolastico
inventato dalla Rowling è proprio qui: in Harry
Potter si vive in un mondo magico, un mondo altro, in Laura Leander si vive in un collegio che potrebbe essere il
proprio. E per quanto la magia è presente (statue che diventano animate,
lettura del pensiero, il viaggio onirico, etc.) è l’umanità di Laura che
colpisce, ed è con le qualità ‘umane’ che dovrà sconfiggere il Male.
Tra queste, la più importante è la fede.
Non rinunciare mai. Credere sempre.
Un messaggio forte, importante, che può
sembrare scontato ma che in questo mondo non lo è più.
In una società in cui i ragazzi sono
bombardati da falsi miti e da messaggi dissonanti e distorcenti, la forza e il
coraggio di Laura, capace di affrontare le proprie paure e la propria sfiducia,
sono educativi e di grande impatto nelle menti in formazione.
Vi è poi il mondo di Aventerra, che
assomiglia ad un fantasy vero e proprio, con re, cavalieri, guaritrici, giovani
paladini, arpie minacciose e teneri animali (come lo svolappio), che richiama
un po’ Tolkien, un po’ le favole medievali, un po’ il Nulla che avanza de La storia infinita, sempre di tedesca
creazione. E che sicuramente sarà molto più presente nel proseguo della saga
(il signor Leander è qui prigioniero e prima o poi Laura dovrà andare a
salvarlo…).
Ho iniziato già il seguito (Laura Leander e il sigillo delle sette lune)
ed è già molto interessante…
Nota alla traduzione: bellissima. Parole
inconsuete ma ben calibrate. Un vocabolario ricco e interessante.
Versione argentina
Letto: marzo 2017 – 06 aprile 2017
Voto: 7 al romanzo, 8 a Peter Freund per i
valori che veicola, 10 ad Edizioni Il Punto d’Incontro per aver portato questo
romanzo in Italia.
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