martedì 3 marzo 2020

#Libri 'Voto di Sangue' (La Primula Rossa #02) della Baronessa Orczy, una storia tesa e romantica sulla Rivoluzione Francese

Voto di Sangue
(La Primula rossa #02)
della Baronessa Emma Orczy

Dati tecnici:
Titolo originale: I will repay
Traduttrice: Daniela Paladini
Casa Editrice: Fazi Editore
Collana: Le strade n. 409
Pagine: 238
Anno: 1906 (in Italia dal 1912, la mia edizione è del 2019)
Genere: antesignano della letteratura di spionaggio


Trama: Parigi, Francia. 1783-1793.
Il giovane Paul Déroulède, ricco borghese ammesso nella cerchia aristocratica per il suo patrimonio ma ostracizzato dai nobili, rimane coinvolto in un futile diverbio con il Visconte de Marny, che lo sfida a duello. Tuttavia il duello rivelerà fatale proprio per il Visconte, unico erede del Duca de Marny, che, appresa la notizia, giura eterna vendetta contro chi ha ucciso il suo futuro. Ma essendo ormai debole e quasi privo di ragione, delega alla vendetta la sorella minore del Visconte, la piccola Juliette.

Il tempo passa, Juliette cresce, la monarchia viene spodestata, il Terrore inizia a mietere le sue vittime. Paul Déroulède sopravviva alla mannaia della ghigliottina grazie al suo sangue borghese e alla sua abilità forense, che lo fa diventare il paladino degli poveri, dei bambini, delle vedove. Ma Juliette non dimentica la promessa fatta al nonno e con intrighi e bugie si insinua nella vita di Paul e, raccolte le prove della sua colpevolezza nel cercare di organizzare una fuga della Regina Maria Antonietta, lo denuncia anonimamente. Tutto procede come ella ha sperato e sognato per 10 lunghi anni, se non per il fatto che il cuore le indica qualcosa di molto diverso…



Edizione inglese del 1913

Commento: Voto di sangue è il secondo libro del ciclo La Primula Rossa (almeno secondo dal punto di vista di data di pubblicazione, il 1906, cronologicamente ho scoperto che al secondo posto si colloca La banda della Primula Rossa, uscito nel 1936). Lo attendevo da tempo, perché avevo alcuni libri del ciclo, ma aspettavo l’uscita del secondo per tuffarmi della storia e devo ringraziare la Fazi per averlo infine ripubblicato dopo moltissimi anni di latitanza nelle librerie italiane.
Rispetto a La Primula Rossa, questo romanzo cambia prospettiva, tanto che Sir Percy compare molto poco. La storia, infatti, è focalizzata su Parigi e sugli orrori della Rivoluzione Francese, come se la Baronessa Orczy volesse mostrare al lettore l’altro lato della medaglia della storia: ovvero come i francesi si rivolgevano alla Primula Rossa per essere salvati.


Flora Le Breton nella trasposizione di I will repay ,
film muto del 1923 di produzione britannica, unica trasposizione cinematografica del romanzo

La Rivoluzione Francese – L’inizio della Fine:
Anche in questo romanzo la Baronessa Orczy si scaglia violentemente contro la Rivoluzione Francese (e così farà anche nel terzo romanzo, La Primula Inafferrabile, che ho appena finito di leggere) per tutto il male che ha portato.
Ecco solo alcuni stralci tratti dalle prime pagine del romanzo.
“Parlavano soprattutto di Libertà, con molte imprecazioni e maledizioni contro i tiranni, e intanto davano inizio a una tirannia, un’autocrazia diecimila volte più terribile di quella esercitata dai dissoluti Borboni”;
“Il vero patriottismo, come lo concepisce il vero giacobino, crea le prove che vuole e non lascia nulla al caso”;
“Sembrava, con quei vestiti consunti e impolverati, l’incarnazione della squallida massa che aveva spinto la cultura, l’arte e la raffinatezza al patibolo per far posto al sordido vizio e soddisfare la bramosia d’odio”.

Il libro è costellato anche di descrizioni precise dei locali in cui i giacobini si incontravano, come se la Baronessa li avesse visti con i propri occhi, così come sembra che abbia vissuto sulla sua pelle la tensione del Terrore, in cui tutti potevano denunciare chiunque e bastava una parola qualsiasi (anche di chi desiderava rimanere anonimo), per distruggere una persona, una famiglia (NB facendo ricerche su Internet non trovo riscontro sull’Auberge du Cheval Borgne, definito dall’autrice “principale luogo d’incontro del partito sanculotto più estremista della Repubblica” – pag. 160 – non c’è perché non esiste ed è un’invenzione della penna della Baronessa o perché la memoria storica virtuale lo ha cancellato?).


La folla e la Rivoluzione Francese

L’amore:
Altro aspetto che sta molto a cuore alla Baronessa è la descrizione dell’amore. I suoi rimangono romanzi di grandi passioni, come quella che ha vissuto lei nel suo matrimonio. Si tratta di un amore forte, incondizionato, autentico. Perché solo quello è il vero amore.
Al riguardo mi piace riportare il discorso che Sir Percy pronuncia a Paul Déroulède, infatuato della ‘dolce’ Juliette: “E’ amore adorare una santa in paradiso, che non osate toccare, che aleggia sopra di voi come una nuvola, che fluttua lontano da voi proprio mentre la guardate? Amore è sentirsi una sola cosa al mondo con un’altra creatura, pari a noi nel peccato come nella virtù. Amare è stringere una donna tra le braccia e sentire che vive e respira proprio come noi, soffre come noi, pensa con noi, ama con noi, e soprattutto pecca con noi” (pag. 73).
Come al solito la prosa della Baronessa è ridondante e ripetitiva, soprattutto quando si tratta di sottolineare un sentimento tra i protagonisti (quante volte ci dirà che Paul è innamorato di Juliette, e quante volte ci mostrerà i tormenti di Juliette per aver tradito un uomo buono come Paul? Troppe). Tuttavia è evidente che i sentimenti che descrive siano qualcosa che lei ha sperimentato personalmente.


Paul e Juliette

Intreccio:
Una nota particolare sull’intreccio della storia (senza fare spoiler).
Ancora una volta, dopo quanto accaduto ne La Primula Rossa, la Baronessa Orczy tesse una storia in cui la polizia francese, spietata e violenta, si lascia irretire ed ingannare da giochi di prestigio assai ingenui da parte della Primula Rossa. Certo noi siamo abituati a Mission: Impossibile o a 007, ma di certo il modo in cui Sir Percy gioca con le guardie francesi, sembra quasi ridicolo.

Complessivamente è un libro interessante, che rimane dentro e riaffiora di tanto in tanto, regalando immagini e sensazioni che spingono ad approfondire i temi trattati. Detto questo, devo ammettere che il personaggio di Juliette avrebbe bisogno di maggiore spessore e profondità (anche la sua religione cattolica sbandierata, poi sembra non toccare il suo intimo). E anche Paul Déroulède non convince del tutto: è troppo buono, troppo perfetto.
Si sente terribilmente la mancanza di Marguerite (la moglie di Sir Percy, la protagonista del primo romanzo), che compare appena nell’epilogo. Credo che non sia stata solo una mia impressione perché nel terzo si torna ad una trama molto più simile a quella del primo che a quella del secondo.
Rimane molto interessante l’analisi del periodo storico (avvenimenti, moda, intrecci politici e religiosi) e lo studio di come la gente si lasciasse guidare da chi decide di manipolarla, con un modernismo accecante.

Letto: 04-22 gennaio 2020

Voto: 6,5 al libro; 8 al ciclo, 8 alla Baronessa Orczy, 8 alla Fazi che decide di ripubblicarlo (pur immaginando le resistenze dal momento che la Rivoluzione Francese oggi come oggi è vista come la salvatrice del mondo), 7 alla traduzione

Stelle mozzafiato: ***½

Recensione in arrivo: La Primula inafferrabile (La Primula Rossa #03) della Baronessa Emma Orczy

3 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie! E' davvero interessante.

      Se ti interessa, ho appena recensito anche il seguito del romanzo (La Primula Inafferrabile). Ecco il link <3

      http://dilettanicastro.blogspot.com/2020/03/libri-la-primula-inafferrabile-la.html

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