venerdì 5 luglio 2019

#Libri 'Demone di ghiaccio' (Stoneheart #3), si conclude la saga urban fantasy di Charlie Fletcher


Demone di ghiaccio (Stoneheart #3)
di Charlie Fletcher

Dati tecnici:
Titolo originale: Silvertongue
Traduzione: Anna Carbone
Casa Editrice: Mondadori
Collana: -
Pagine: 452
Anno: 2008 (in Italia dal 2009)
Genere: urban fantasy


Trama: Londra. Giorni nostri.
La storia riprende esattamente nel punto in cui era terminato Mano di ferro (che a sua volta riprendeva esattamente da dove era finito Cuore di pietra), come se si trattasse di un’unica storia divisa in tre. George, Edie, l’Artigliere, la Regina e le due principesse passano attraverso lo specchio e tornano ai giorni nostri dalla Londra vittoriana e con loro anche qualcosa di oscuro e intangibile.
Mentre Edie è priva di conoscenza e sembra che la vita l’abbia abbandonata (la Regina, solitamente forte e coraggiosa, non riesce a trovare alcuna soluzione), un’ombra malvagia si insedia nella Pietra di Londra per trovare una forma e al contempo blocca il tempo e la città si immobilizza.
Edie si risveglia grazie alla potenza delle Pietre del Cuore delle scintillanti, ma l’esperienza di quasi morte la segnerà per tutta la vita, rendendola più vulnerabile e più debole. Avrebbe bisogno di riposo, ma non le è permesso. I Destati, infatti, sono richiamati per salvare la Regina del Tempo e per bloccare l’avvento dei Marchiati.
Riusciranno a contrapporsi al Demone di Ghiaccio, che sta ricoprendo di neve ogni angolo di Londra? Edie troverà risposte sulla morte di sua madre? George sarà in grado di affrontare e vincere anche la terza e più difficile sfida, da cui era fuggito appena poche ore prima? Una lunga corsa fatta di battaglie e duelli, scoperte e tradimenti, speranze e coraggio, porterà i Destati a…

Commento: Demone di ghiaccio è il terzo libro della trilogia Stoneheart (clicca qui per leggere la recensione di Cuore di pietra e qui per quella di Mano di ferro). Acquistato su eBay dopo lunga ricerca, mi ha deluso moltissimo. Avevo letto in giro che si trattava del più bello della trilogia, ma a me è sembrato il più caotico, e in un certo qual modo insensato, dei tre (il migliore rimane il primo). Non ho trovato alcuna novità rispetto alle storie precedenti, riscontrando al contempo troppa attenzione a lotte e scontri in cielo o in terra che possono andare bene in un film d’azione, molto meno in un romanzo.



Non ho molto da dire di nuovo rispetto ai due precedenti, proprio perché le novità quasi non esistono. Anche le statue che diventano vive risultano pedanti. Mi spiego. Nel primo le statue vengono incontrate nel corso di un cammino quasi iniziatico, qui compaiono tutte insieme e non si riesce a focalizzarle. Non hanno una reale anima. Per non parlare dell’Artigliere che ogni volta sta per morire, ma poi, senza sorpresa, riesce a sopravvivere.

Sono andata avanti nella lettura con lentezza, con la speranza di trovare qualche fiammata, ma non l’ho trovata. Anche l’unico ‘colpo di scena’ lo avevo capito nel momento stesso in cui l’autore ha deciso di presentarci i primi indizi davanti agli occhi, quindi non mi ha né stupita né sorpresa (e, tra l’altro, non mi è neanche piaciuto, perché getta ombre non di certo ammirevoli nei confronti del personaggio del padre di George, che era fino a quel momento uno dei più positivi della serie).

Quello che mi sembra è che si tratti di una saga iniziata bene, con molte potenzialità, ma che infine ha voluto gigionare e bearsi di se stessa senza arrivare al punto. Doveva raccontarci di un giovane nerd preso in giro dai compagni di scuola ma che in realtà, come ognuno di noi, racchiude una sua unicità e un suo potere che non conosce. Ma poi ci siamo perduti nella battaglia tra Destati e Marchiati e questo è andato perduto.



La statua della Regina Baodicea con le figlie, tra le protagoniste del libro

Noioso e poco approfondito. Caotico e prevedibile. Conclusione amara di una trilogia urban fantasy che era partita bene.

Nota a margine: rispetto ai primi due è cambiata la traduttrice (i primi li ha tradotti Fabio Paracchini, mentre questo Anna Carbone), anche questo cambio di mano può aver prodotto un impatto meno positivo perché vi sono delle assenza di continuità di stile.

Letto: 21 maggio – 29 giugno 2019

Voto: 5

Stelle mozzafiato: **

Recensione in arrivo: Jane Austen. I luoghi e gli amici, saggio affascinante di Constance Hill

2 commenti:

  1. Io adoro il fantasy ma ammetto che non ho mai sentito parlare di questa trilogia.
    Vedo se riesco a trovarla!
    Baci.

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    Risposte
    1. E' un po' introvabile, specialmente il secondo e il terzo.
      L'idea è carina ed originale, peccato che sul finale scada un po' sul filmone di fantascienza e tralasci approfondimenti sui personaggi.
      Apprezzabile per chi conosce Londra molto molto bene. <3

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