mercoledì 7 ottobre 2020

#Libri - 'La scarpetta di diamanti' di Jane Feather, intrighi e misteri alla corte di Maria Antonietta, tra Cenerentola, Leopoldo II e un accordo che fu stracciato...

La scarpetta di diamanti

di Jane Feather


Dati tecnici:
Titolo originale: The Diamond Slipper
Traduttrice: Chiara Vatteroni
Casa Editrice: Mondadori
Collana: I romanzi Oro n. 29
Pagine: 362
Anno: 1997 (in Italia dal 1997 – la mia edizione è del 2005)
Genere: period romance

Trama: Vienna, 1770.
L’arciduchessa Maria Antonietta è pronta a lasciare per sempre l’Austria per trasferirsi in Francia, dove incontrerà Re Luigi XV e il delfino suo Figlio, Luigi Augusto, sposato per procura pochi giorni prima.
Nello sfarzoso corteo che accompagna la regale principessa, fa parte anche Cordelia Brandenburg, 16 anni, anche lei moglie per procura di un nobile, il principe prussiano Michael von Sachsen, di molti anni più vecchio di lei. A gestire l’accordo per il principe è venuto nella corte austriaca l’inglese Leo Kierston, fratello della defunta prima moglie di von Sachsen.
Per Cordelia è amore a prima vista e si imbarca per il lungo viaggio verso Parigi con la bizzarra decisione di conquistare il suo accompagnatore e di riuscire a scappare dal matrimonio che in realtà è ormai già vincolante…
Tra musicisti virtuosi, gemelle che si scambiano il posto, istitutrici severe, cacce al fagiano e pozioni degne della miglior stregoneria, Cordelia scoprirà che sarà impossibile liberarsi di Michael von Sachsen e che dovrà subire la sua violenza senza potersi opporre. Fino a quando un giorno non apre uno scrigno segreto e…


Commento: La scarpetta di diamanti è il primo volume della trilogia Charm Bracelet (seguono La rosa d’argento e Il cigno di smeraldi). I romanzi non sono collegati tra di loro se non attraverso un bracciale prezioso che indossano le protagoniste a cui sono legate delle figure simboliche. Il braccialetto è stato donato a Cordelia dal principe von Sachsen (che lo aveva donato in precedenza anche alla prima moglie Elvira, la sorella di Leo).

Zezolla, Cendrillon o Cenerentola:
A pag. 43 Cordelia, ammirando il braccialetto donatole dal promesso sposo (la giovane non sa ancora cosa le capiterà a Versailles), dice: “Mi piace la scarpetta. Mi fa pensare a Cenerentola che va al ballo”.
Nel leggerlo sono rimasto un attimo perplessa.
Mi sembra una frase che potrebbe pronunciare una ragazza d’oggi e meno una giovane alla corte di Maria Teresa d’Austria.
Sebbene Cenerentola sia una favola che affonda le radici negli albori della storia dell’umanità (le prime versioni risalgono addirittura all’antico Egitto), c’è qualcosa nel modo in cui viene pronunciata la frase che mi fa venire in mente che più leggerne la favola Cordelia abbia visto il film di Walt Disney.
Studio quindi la storia della favola, eliminando tutte le versioni arrivate dopo (a partire da quella firmata dai fratelli Grimm, pubblicata nel 1812) e scopro che due sono le versioni principali conosciute all’epoca: quella di Gianbattista Basile, in italiano, del 1634, e quella di Perrault del 1697. Nella prima versione, assai più cupa (la protagonista arriverà ad uccidere la matrigna) in nome dell’eroina è Zezolla. Nella seconda è Cendrillon.
Se Cordelia avesse letto la favola di Basile, avrebbe dovuto dire “Mi fa pensare alla Gatta Cenerentola”, perché così veniva definita Zezolla.
Quindi rimane Perrault.


Zezolla, la Gatta Cenerentola di Basile

In effetti la fiaba di Perrault è molto simile a quella di Walt Disney e potrebbe Cordelia averla letta? In tedesco no, perché furono tradotte solo in seguito. Rimane la possibilità che le abbia lette in francese (ma allora avrebbe dovuta chiamarla Cendrillon). Personalmente a me sembra quello che nei giochi di ruolo viene chiamato metagame, in cui l’autrice introduce fatti ed elementi del proprio bagaglio culturale, che in realtà i personaggi non possono conoscere.


Un'illustrazione per Cendrillon di Perrault

Giuseppe II, Leopoldo II e un accordo politico stracciato dalla Rivoluzione Francese:
La parte più interessante del libro è quella dedicata al viaggio intrapreso da Maria Antonietta per andare in Francia. Nella prima parte del trasferimento, la principessa è accompagnata dal fratello maggiore Giuseppe II, già imperatore d’Austria al fianco della madre.
Poche battute, quasi relegate in un piano secondario se non terziario, ma che mi hanno indotto a riflettere. Molto. Moltissimo.
Nei brevi dialoghi che intercorrono tra i fratelli si evince l’importanza strategica e politica di questo matrimonio, per siglare con forza un’alleanza tra la Francia e l’impero austro-ungarico nel cuore dell’Europa e di come la Francia prendesse la giovane principessa (e la sua cospicua dote) per un accordo che, ovviamente, ci si aspettava che fosse rispettato.
I due fratelli si salutano con un addio forte e sentito e per Maria Antonietta inizia l’avventura francese che tutti sappiamo come andrà a finire.
Ora, io mi sono chiesta… e l’Austria? Come ha potuto permettere che dilagasse la Rivoluzione? E soprattutto come ha potuto non reagire quando la principessa asburgica è stata decapitata in piazza a Parigi di fronte alla folla festante?
Politicamente non era possibile un suo non intervento. Giuseppe II poteva veramente aver abbandonato la sorella?
Mi avventuro a fare ricerche e scopro che Giuseppe II è morto nel 1790, dopo lo scoppio della Rivoluzione, senza eredi. Aveva tentato di fare qualcosa, ma la sua scomparsa (per tubercolosi) avevano bloccato i suoi tentativi.


Giuseppe II

Salì sul trono Leopoldo II, fratello di Giuseppe II (e fratello quindi  di Maria Antonietta).
E’ lui la figura cruciale di questa storia. Perché avviò una fitta rete diplomatica per affrontare la situazione (ricordiamoci, la Rivoluzione aveva stracciato l’accordo con l’Austria. Se ne era fatto beffe). Non solo tentò di liberare la sorella, ma stava unendo l’Europa contro quello che stava accadendo in Francia. Aveva siglato un accordo mastodontico con la Prussia (antica rivale, per difendersi dalla quale si era cercata l’alleanza con la Francia) e stava coinvolgendo l’Inghilterra e la Spagna.
Poi all’improvviso muore.
Così. Puff.
I medici non hanno mai capito per cosa.
La leggenda metropolitana dice che forse è rimasto avvelenato con un afrodisiaco, ma non si ha nessuna prova.
Personalmente tendo più per l’idea che sia stato la terza testa coronata uccisa dalla Rivoluzione… in un modo che sarebbe da studiare approfonditamente, perché entrare nella corte asburgica senza essere scoperti non era possibile. Chi ha commesso il delitto? Per ordine di chi? E soprattutto, coperto da chi?
Sul trono è succeduto Francesco II, figlio di Leopoldo (e futuro nonno di Francesco Giuseppe). Francesco II avviò una politica molto più distensiva e disinteressata nei confronti della Rivoluzione e delle sorti della zia, che da lì a poco sarebbe stata ghigliottinata. Perché?


Leopoldo II. Fu veramente ucciso dalla Rivoluzione Francese?

Sesso:
Il libro sarebbe stato molto interessante, ricco di spunti grazie ad un buon approfondimento storico e per un’ambientazione originale. Peccato che molto è stato sprecato, per dare libero spazio a scene di sesso al limite dell’assurdo senza minimamente caratterizzare i personaggi (è come se ogni personaggio avesse solo uno o due aggettivi con cui descriverlo e le sue azioni si appiattissero su quello. Gli stessi personaggi storici, da Maria Antonietta a Maria Teresa, da Luigi XV al futuro Luigi XVI, sono solo facce bidimensionali).


Maria Antonietta quando è stata scelta come delfina di Francia.

Complessivamente si tratta di un romanzo interessante per alcuni versi e deludente per altri.
Si poteva fare molto di più…

Letto: 2-30 settembre 2020

Voto: 5 ½ al libro, 4 a Jane Feather per non aver sviluppato il potenziale della storia, 4 alla versione italiana per la totale assenza di note, 5 ½ alla copertina.

Stelle mozzafiato: ** ½   

Recensione in arrivo: Shadow’s Heart di Claire Dew Heath

2 commenti:

  1. Mi piacciono sempre le tue recensioni, così approfondite tema per tema. Complimenti!

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    1. Grazie Ilaria! Sono molto contenta che ti piacciano <3
      Mi appassiono molto nello scriverle e trasmettere le sensazioni che i testi mi hanno dato.
      Sono felice che passi questa mia passione.
      Un abbraccio <3

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