mercoledì 28 ottobre 2020

#Libri - 'Molto rumore per Peter', adorabile raccolta di racconti stile 'Downton Abbey' dell'autrice di 'Papà Gambalunga'

 Molto rumore per Peter

di Jean Webster


Dati tecnici:
Titolo originale: Much ado about Peter
Traduttrice: Maria Elena Salvatore
Casa Editrice: Vintage Editorei
Collana: Old Vintage n. 1
Pagine: 232
Anno: 1909 (in Italia dal 2020)
Genere: raccolta di racconti

Trama: Tenuta di Willowbrook. Stati Uniti, costa orientale. Primi del Novecento.
Peter Malone è da 11 anni al servizio dei facoltosi Carter. Nel corso degli anni è riuscito a diventare vice-capo cocchiere e il suo obiettivo è diventare un giorno, quando Joe andrà in pensione, il cocchiere principale della famiglia.
E il suo desiderio potrebbe anche realizzarsi, perché i Carter hanno molta stima ed affetto per questo giovane irlandese che hanno visto crescere davanti ai loro occhi, dall’autoritario Mr Carter alla pretenziosa Mrs Carter, dalla capricciosa ma affettuosa Ethel al discolo Bobby.
Tutto cambia quando arriva nella tenuta Annie, la nuova cameriera. 
Peter se ne innamora subito e i suoi sogni per il futuro si arricchiscono…
Tra avventure e disavventure, tra ospiti dispettosi e cavalli da domare, tra un gioco finito male e misteriosi giardinieri, Peter Malone cresce, impara e infine riesce a dichiararsi…


Cover della versione americana


Cover della versione svedese (2019)


Commento: Molto rumore per Peter è il quinto romanzo di Jean Webster, autrice famosa in tutto il mondo per aver creato Papà gambalunga. Il libro uscì nel 1909, ma in realtà è antecedente. Infatti si tratta di una raccolta di racconti che la Webster iniziò a pubblicare nelle riviste nel 1903.

Il fatto che sia una raccolta di racconti è essenziale per comprenderne la trama. E’ inutile, infatti, cercare un filo conduttore generale che attraversi l’intera storia, ma bisogna considerarlo come istantanee, spaccati di vita quotidiana di un cocchiere al servizio di una famiglia facoltosa. 
Ogni capitolo, quindi, ha un suo inizio e una sua fine, con una morale forse e con qualche insegnamento che fa crescere Peter. I personaggi circostanti a Peter (e ad Annie) magari sono cruciali in un racconto ma poi quasi scompaiono in quelli successivi, per poi tornare sul finale.
Un libro lento, a tratti divertente, e con un occhio diverso rispetto a quello odierno, perché racconta l’inizio Novecento attraverso chi lo viveva in quel momento e non attraverso chi lo giudica ad oltre cento anni di distanza.


Jean Webster

L’Italia e la battaglia di Adua:
Anche in questo libro si legge il grande amore della Webster per l’Italia (amore maturato grazie a dei lunghi soggiorni nel nostro Paese, che poi ha fatto da sfondo ad alcuni romanzi, ahinoi, ancora inediti in Italia).
Nel particolare si tratta di Vittorio Emanuele, il giardiniere italiano dei vicini dei Carter.
Silenzioso e mite, il giardiniere conosce poco l’inglese e la servitù dei Carter (capitanata dallo stesso Peter) si diverte a prenderlo di mira, rimarcando difetti italiani e dicendo alle sue spalle parole scontrose e offensive che Vittorio neppure comprende.
Un giorno, però, sulla spiaggia si fa un gioco di tiro al piattello con il fucile. Peter è un po’ sbruffone e quando Vittorio Emanuele chiede di unirsi alla sfida, quasi lo deride. Ma il giardiniere si manifesta di una bravura incredibile.
E in breve Mister Harry, il figlio dei vicini, rivela che Vittorio Emanuele era stato un bersagliere in Africa, ad Adua. “Non sapete cosa significa? Mai sentito parlare di Adua? Questo significa che questo uomo qui ha preso parte alla più ferocia battaglia mai combattuta in terra africana. Sono stati sconfitti, perché le avversità erano troppo pesanti, ma è stata una delle sconfitte più coraggiose della Storia. (…) Non c’è uomo che abbia combattuto ad Adua e non ne sia uscito da eroe”. (pagg. 107-108).
Meraviglioso trovare in un libro straniero un elogio al coraggio e alla forza morale degli italiani, quando noi per primi siamo soliti denigrarci…


L'eroica battaglia di Adua

Omaggio al prozio Mark Twain:
Nel capitolo sesto vi è un omaggio a Tom Sawyer e Huck Finn, indimenticabili personaggi creati dalla penna di Mark Twain, prozio della Webster (sua madre era una nipote dello scrittore americano e suo padre socio d’affari).
Nella fattispecie il discolo Bobby (il figlio minore dei Carter e molto caro a Peter) gioca a fare la Banda di Tom Sawyer interpretando lui stesso Tom e facendo giocare il cugino Jerome nella parte di Huck (e che guai che combinano!).


Tom e Huck in una raffigurazione

Complessivamente si tratta di un romanzo interessante che deve essere letto come specchio di un’epoca andata, senza cercarvi un arco narrativo circolare.
Un romanzo che entra dentro piano piano e che alla fine lascia un po’ tristi perché rimane dentro il desiderio di conoscere di più alcuni personaggi, in primis Miss Ethel e Mr Harry.
Consigliato a tutti coloro che amano una buona letteratura vintage e che, come ricorda giustamente la traduttrice Maria Elena Salvatore, hanno voglia di qualcosa che ricordi Downton Abbey…

Letto: 10-25 ottobre 2020

Voto: 6 ½ al libro, 8 alla Vintage Editore per aver portato in Italia questo gioiello rimasto nascosto per oltre un secolo, 6 ½ alla copertina, 7 ½ alla traduzione.

Stelle mozzafiato: ***

Recensione in arrivo: Shadow’s Heart di Claire Dew Heath (lo so, la anticipo da un po’, ma spero di riuscire a pubblicarla a breve!)

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