lunedì 17 aprile 2023

#Libri 'La vendetta di Sir Percy' (1927), ottava avventura della Primula Rossa della Baronessa Emma Orczy, tra processi fittizi, violente arringhe e intrighi di potere

La vendetta di Sir Percy (La Primula Rossa #08)
della Baronessa Emma Orczy

Dati tecnici:
Titolo originale: Sir Percy hits back
Traduzione: Giuseppina Taddei
Casa Editrice: Sonzogno
Collana: Romantica Mondiale Sonzogno n. 17
Pagine: 316
Anno: 1927 (in Italia dal 1933, la mia edizione è del 1948)
Genere: antesignano della letteratura di spionaggio; 

Trama: Maggio – Giugno 1794. Orange, Francia
Nel Delfinato, nel sud della Francia, vive Fiorella (Flaurette in lingua originale), diciottenne di buona famiglia, che sente solo da lontano i tamburi del Terrore. La madre è morta molti anni prima e l’adorato padre, negli ultimi tempi, si assenta moltissimo e lei riesce a incrociarlo solo pochi giorni all’anno.
Con il cuore colmo di gioia Fiorella attende il suo compleanno durante il quale finalmente potrà riabbracciarlo, ma tristi notizie porta il suo genetliaco. L’amato Amedeo, infatti, è stato chiamato alle armi per combattere per l’esercito francese e i carissimi Frontenac vengono raggiunti dalle milizie dell’Ordine Pubblico per essere trascinati in prigione, per poi essere giustiziati.
Straziata dalla notizia, Fiorella corre in casa Frontenac, ma il capofamiglia è già stato arrestato mentre la moglie e la figlia sono sparite. A Fiorella il compito di recuperare uno scrigno segreto dove vi sono i tesori della signora Frontenac.

Non sapendo dove nasconderlo, la giovane lo affida ad Amedeo, per poi andarlo a recuperare al momento opportuno.
Ma nulla va come previsto.
Qualcuno nell’ombra spia e tradisce.
Amedeo viene arrestato. Fiorella viene accusata di alto tradimento alla Repubblica.
La giovane si affida al potere del padre, che però non sa come sottrarre Fiorella dal vortice in cui è precipitate…
Possibile che l’unica soluzione sia affidarsi all’intervento della Primula Rossa e della sua Lega? Ma soprattutto chi è il padre di Fiorella?
Tra processi fittizi, violente arringhe e intrighi di potere, Fiorella assiste alla sua inevitabile condanna e… 

Commento: La vendetta di Sir Percy è l’ottavo capitolo della celebre saga sulla Primula Rossa, scritta dalla Baronessa Emma Orczy ad inizio Novecento. Da anni fuori catalogo, ho recuperato anche questo prezioso gioiello su ebay (come quasi tutta la saga in mio possesso).
In questo romanzo la Primula Rossa e la Lega compaiono molto poco rispetto a Fiorella (la vera protagonista dell’avventura) e il padre Armando (la cui verrà identità verrà svelata solo verso la metà del libro, se non volete sapere chi è non leggete questa recensione fino alla fine, perché sarà rivelato) e tutta la scena si svolge in Francia, nel Delfinato. Completamente assente Marguerite, la moglie di Sir Percy, che viene solo nominata.

Delfinato
Il Delfinato era una delle antiche province francesi e si trovava nel sud est della Francia. Anticamente si estese anche su una parte del versante italiano delle Alpi oggi suddiviso tra le province di Torino e Cuneo.
Quello che ho trovato molto interessante di questa regione a me fino a pochi giorni fa sconosciuta, è il fatto che da qui veniva il nome di Delfino per l’erede al trono di Francia.
Vediamone la storia. Il Delfinato è noto con tale nome dal XII secolo: il delfino figurava nello stemma araldico di Ghigo IV, conte della zona, e veniva quindi chiamato Delfino di Viennois; suo figlio Ghigo V prenderà il soprannome del padre e lo trasformerà in titolo, Delfino del Viennois. Da lui, quindi, i suoi territori saranno detti ‘Delfinato’.
Quando, il 30 marzo 1349, duecento anni dopo circa, il Delfino Umberto II il Vecchio, senza eredi, cedette dopo la sua morte il Delfinato al re di Francia, Filippo VI, con il trattato di Romans (abilmente negoziato dal suo protonotario, Amblard de Beaumont), pretese in cambio che il primogenito dei re di Francia si chiamasse Delfino.


Il Delfino Umberto II il Vecchio

Politicamente scorretto
Come tutti i romanzi della Baronessa dedicati alla Primula Rossa, anche La vendetta di Sir Percy è decisamente politicamente scorretto nei confronti della Rivoluzione Francese rispetto a come la si vorrebbe edulcorare ai giorni nostri. La sua penna non tralascia nulla degli orrori perpetrati dai rappresentanti del Terrore e da come quegli anni abbiano portato l’uomo a compiere atti terribili anche verso il proprio vicino, mostrando come la paura e il sospettano possano indirizzare la moltitudine.

Cito solo alcune frasi (ce ne sono invero moltissime):
“Nulla era sacro per quegli uomini incaricati di insultare e d’offendere, non meno che di perquisire” (pag. 70);
“Non poteva impedirsi di essere conscia di tutta quella moltitudine che si era radunata in quel luogo al solo scopo di veder soffrire i propri simili” (pag. 275);
“Allevate nella miseria, spesso nella degradazione, addestrate da cinque anni di un’esecrabile rivoluzione, le donne di Francia non erano ancora femministe a quei tempi. Lo spettacolo di una del loro sesso ritta sul palco della ghigliottina le divertiva più della vista di un uomo” (pag. 292);
“Seguì un tumulto irrefrenabile. Ma tumulto è una parola povera per descrivere la frenesia della moltitudine. Gli uomini, le donne e i ragazzi erano diventanti ciechi, istupiditi dalla bramosia, impazziti dall’odio e dall’eccitazione” (pag. 298).

Il tutto messo a confronto con Fiorella che “sarebbe stata zitta davanti al Tribunale, proprio come aveva fatto Gesù” (pag. 259).

Termine della saga e il seguito di Sarah Waldock
La vendetta di Sir Percy è da considerarsi in un certo qual modo la conclusione della saga. I titoli scritti successivamente, infatti, (in tutto sono 4) si svolgono prima.
Si rimane quindi con Sir Percy che ha salvato non solo Fiorella, ma suo padre, dalla furia della Rivoluzione, portando poi Fiorella in Inghilterra assieme all’amato Amedeo e il padre, invece, lasciato in Francia, a dover poi affrontare il suo calvario.
Il padre di Fiorella altri non è che l’odiato Chauvelin, colui che tanto ha fatto contro la Lega della Primula Rossa.
Si rimane quindi avvinti da questa conclusione. Cosa farà Chauvelin a questo punto? Comprenderà i mali commessi da lui e dalla Rivoluzione dopo aver visto come la figlia innocente sarebbe morta se non fosse intervenuto Sir Percy? E tramuterà il suo odio verso di loro in riconoscenza?
La Baronessa non ha dato, o non ha voluto dare, una risposta a queste domande.
Ci lascia con l’affermazione che Chauvelin odia la Primula Rossa anche in quel momento, dopo tutto quello che è successo, anche perché, o forse proprio perché, Sir Percy decide di non vendicarsi contro di lui, ma anche di aiutarlo.
Ma questo sentimento può perdurare?
C’è chi pensa che non sia possibile ed ha dato vita al romanzo The Redemption of Chauvelin (2019), in cui Chauvelin si redime e diventa un collaboratore della Lega della Primula Rossa…

Traduzione di Giuseppina Taddei
Un’ultima nota sulla traduzione di Giuseppina Taddei, un mostro sacro della traduzione dall’inglese dei libri gialli degli Anni Trenta. L’italiano usato è moderno e scorrevole, sebbene siano passati 90 anni da quando è andata in stampa originale. Tra le parole che non conoscevo annovero cocca, spinetta, frusto e guiderdone, inserite tutte nel #Vocabolario della pagina Facebook dei miei romanzi.
Da ricordare che sono della Taddei le traduzioni originali di tutti i libri dell’epoca di Agatha Christie, nonché del mystery La stanza n. 18 di Mignon G. Eberhart. Molte delle sue storiche traduzioni sono ora, però, leggibili solo nei libri d’allora, perché nei tempi attuali è iniziato il revisionismo anche di questi testi, colpevoli di essere stati fatti in epoca fascista.

Complessivamente si tratta di un libro molto interessante, come tutti quelli della Baronessa, ricco di spunti storici ben amalgamati con la finzione. Consigliato a tutti quelli che amano la saga e che vogliono dare un’occhiata più realistica a quello che venne fatto dalla Rivoluzione Francese.

Letto: 15 marzo – 11 aprile 2023

Voto: 8 al libro, 9 alla Baronessa Orczy per l’approfondimento storico e la capacità narrativa, 7 ½ alla copertina (che ritrae Fiorella all’interno della casa messa a soqquadro dei Frontenac), 0 alla società moderna che ha paura a ripubblicare questi titoli (la Fazi pubblicò i primi due, ma poi si fermò. La saga al completo è introvabile).

Stelle mozzafiato: ****

Recensione in arrivo: Il fulmine di Sethos di Elizabeth Peters

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