mercoledì 13 settembre 2023

#Libri 'Rosa di Tannenburg' (1823) di Christoph von Schmid, un'avventura nella Svezia medievale tra duelli, profonda religiosità e una giovane donna che salverà il regno dei suoi padri...

Rosa di Tannenburg
di Christoph von Schmid

Dati tecnici:
Titolo originale: Rosa von Tannenburg. Eine Geschichte des Alterthums für Aeltern und Kinder
Traduzione: non segnalato
Casa Editrice: Edizioni Paoline
Collana: Sentiero Fiorito n. 4
Pagine: 195
Anno: del 1823 (in Italia dal ???, la mia edizione è del 1968 – XI edizione)
Genere: letteratura per ragazzi di ambientazione medievale

Trama: Medio Evo, Svezia meridionale.
In un tempo lontano ed indefinito al castello di Tannenburg, nella Svezia meridionale, viveva il cavaliere Edelberto con la figlia Rosa, dopo la prematura scomparsa dell’adorata moglie Matilde. Egli era un prode guerriero e un amico del duca di Svezia, per il quale combatteva con destrezza e onore.
Un giorno, mentre il cavaliere si trovava al castello in convalescenza dopo delle brutali ferite riportate in battaglia, il maniero viene assaltato da Cuneric, cavaliere bizzoso e violento, da sempre geloso del favore del Duca nei confronti di Edelberto.
Il castello viene depredato di ogni avere e il padrone viene fatto prigioniero. Solo la giovane Rosa riesce a fuggire, rifugiandosi presso il fido carbonaio Burcard, che abita in una valle nascosta.
Qui la giovane, timorata di Dio, medita come andare a salvare il padre e con l’aiuto del carbonaio si introduce nel castello di Cuneric e…

Commento: Ho trovato Rosa di Tannenburg presso il Bar Voce di Rocca di Mezzo, che aderisce al progetto Lascia un libro, prendi un libro, una rete nazionale volontaria per il recupero e la condivisione gratuita dei libri. Presolo tra le mani noto subito che la copertina è realizzata da Carla Ruffinelli, di cui tanto aveva parlato il gruppo L’angolo lettura (passione Classici Vintage), e pur non conoscendo né l’autore né la trama (nel libro non c’è e cercando info su Internet trovo davvero pochissimo in italiano), ne rimango incantata. Con la supervisione gentilissima dei ragazzi del Bar Voce, lo porto a casa come un dono prezioso e ne inizio la lettura quasi immediatamente. Che emozione bellissima ridare vita a questo libro sperduto…


Il castello di Tannenburg

Christoph von Schmid
Partiamo dal principio e andiamo a scoprire chi è l’autore, Christoph von Schmid, che non avevo mai né letto né sentito.
Christoph von Schmid (Dinkelsbuehl, 15 agosto 1768 – Augusta, 3 settembre 1854) è da molti considerato il padre della letteratura per ragazzi (incredibile! E noi quasi non lo conosciamo!). Ordinato prete cattolico nel 1791 (era nato da genitori laici che servivano l’Ordine Teutonico), egli divenne direttore scolastico a Thannhausen, in Baviera nel 1796. Fu in questo periodo che iniziò a scrivere storie educative, per insegnare i valori cristiani ai suoi giovani studenti. Si racconta che fosse solito leggere le sue storie al termine delle lezioni, come premio per la buona condotta degli alunni.
Seguì una lunga carriera sempre al servizio dell’insegnamento che lo portò ad essere nominato nel 1832 amministratore del sistema scolastico di Svevia e Neuburg.
La sua opera più famosa è Genovefa, Una delle storie più belle e toccanti dell'antichità, raccontata per tutte le brave persone, soprattutto mamme e bambini (1810).

Curiosità: E’ autore anche del testo della tradizionale canzone natalizia Ihr Kinderlein kommet, tuttora molto amata nei Paesi di lingua tedesca.

Profonda religiosità
E’ indubbio che il romanzo sia attraversato da una profonda religiosità che aiuta la protagonista Rosa non solo ad affrontare con fermezza le difficoltà nelle quale si ritrova ma anche (e soprattutto) a compiere azioni in cui la vendetta e l’ira cedono il passo alla pietas e al perdono.
E sono proprio queste azioni inattese che risolvono il lungo conflitto tra le casate e che riportano il sorriso a Tannenburg e l’amore nel cuore arido di Cuneric.
Molta enfasi viene data all’importanza dell’amore filiale (che alla fine viene esaltato anche dal Duca di Svezia) e, come contraltare, alla guida fondamentale che i genitori hanno nell’insegnare ai figli i giusti valori (sia la madre Matilde che il padre Edelberto sono cruciali nel percorso educativo di Rosa).

 


Rosa prega nella cappella del castello
al fianco della madre

Rosa di Tannenburg, più adulta di quel che mostrano i disegni
Vorrei infine sottolineare che le illustrazioni interne di Gaspare De Fiore (bellissime), ci mostrano una Rosa più piccola di quella che in realtà ella è.
Nei disegni ella appare come un’adolescente di non più di dodici-tredici anni, quando invece è una giovane donna di almeno sedici-diciassette anni (come è mostrata nella copertina di Carla Ruffinelli).
Curioso mettere a confronto le illustrazioni del libro italiano con quelle delle edizioni tedesche.

 

Scena cruciale della storia. ovvero quando Rosa salva il figlio di Cuneric, caduto dentro al pozzo.
Notare la differenza di età tra le due Rose (a sinistra la versione tedesca e a destra quella italiana).

 

Il padre riabbraccia la figlia Rosa in prigione.

Complessivamente si tratta di una storia con ambientazione medievale molto interessante, ricca di buoni sentimenti e di valorosi guerrieri, realizzato senza nascondere il suo intento pedagogico. Scritto con una prosa semplice anche se ricco di parole desuete, il romanzo è perfetto anche per una lettura corale in famiglia la sera prima di andare a dormire, come si usava nei tempi passati.

Letto: 22 agosto – 4 settembre 2023

Voto: 7 ½ al libro, 8 a Christoph von Schmid, 7 alla copertina, 7 alle illustrazioni interne.

Stelle mozzafiato: *** ½  

Recensione in arrivo: Il colle delle genziane di Elizabeth Goudge

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