mercoledì 8 giugno 2022

#Libri 'Veleno mortale' (1930) di Dorothy L. Sayers, tra arsenico, serrature e l'inizio di una grande storia d'amore....

Veleno mortale
di Dorothy L. Sayers

Dati tecnici:
Titolo originale: Strong poison
Traduttrice: Grazia Maria Griffini
Casa Editrice: Mondadori
Collana: I Classici del Giallo Mondadori n. 839
Pagine: 299
Anno: del 1930 (in Italia dal 1999)
Genere: giallo classico


Trama: 1929-1930. Londra, Inghilterra.
Miss Harriet Vane, scrittrice di libri gialli, è a processo per l’omicidio dell’amante Philip Boyes, ucciso con una dose massiccia di arsenico. Tutte le prove dimostrano incontestabilmente che è lei l’autrice del delitto e il verdetto sembra scontato.
Solo due persone sono convinte della sua innocenza: il detective dilettante Lord Peter Wimsey, che si è innamorato dell’imputata (e di fatto non può fare assolutamente nulla), e l’anziana Miss Climpson, membro della giuria (che invece ha un peso ben più importante!). Nonostante le pressioni degli altri membri della giuria, della stampa (che vuole un colpevole) e dello stesso giudice (che pretende un verdetto), Miss Clmpson non cambia posizione e non si adegua: per lei Miss Vane è innocente.
La giuria è costretta ad ammettere di non riuscire a raggiungere un verdetto condiviso e il giudice è obbligato a indire un nuovo processo contro l’imputata dopo le vacanze natalizie.
Lord Wimsey passa dallo sconforto più nero alla speranza più dolce: poter investigare per dimostrare l’innocenza dell’amata (e poi chiederle di sposarlo). Ma il tempo è breve, e i fatti si sono svolti quasi un anno prima. Riuscirà l’investigatore a trovare le prove necessarie per scagionare Miss Vane? Miss Vane sarà disposta a farsi aiutare? Ed accetterà la corte sorprendente del Lord ex ufficiale delle milizie britanniche?
Tic. Tac. Il tempo scorre e le prove sembrano non arrivare mai…


Commento: Veleno mortale è il quinto (su 12) romanzo con protagonista il detective dilettate Lord Peter Wimsey, amatissimo in Gran Bretagna e poco conosciuto in Italia. E’ anche il primo romanzo che leggo sia incentrato su questa figura in particolare che firmato Dorothy L. Sayers in generale (il libro l’ho preso dalla biblioteca della mia mamma, che conta anche altri titoli della serie, che cercherò di recuperare).
Scopro, inoltre, che questa autrice, sebbene sia un caposaldo della letteratura gialla britannica di inizio Novecento (è annoverata tra le Regine del Giallo al fianco di Agatha Christie), è poco pubblicata in Italia e i suoi titoli sono di difficile reperibilità, perché quasi mai ristampati (Veleno mortale, per esempio, è uscito solo come Classico del Giallo Mondadori nel 1999, senza alcuna stampa all’epoca della pubblicazione in Gran Bretagna e nessuna ristampa successiva). Perché? I misteri dell’editoria italiana.
Intanto andiamo a scoprire chi è Dorothy L. Sayers.

Chi è Dorothy L. Sayers?
Dorothy L. Sayers (Oxford, 13 giugno 1893 – Witham, 17 dicembre 1957) è nota non solo per i suoi romanzi gialli e per le sue opere letterarie, ma per la sua straordinaria traduzione in inglese de La Divina Commedia di Dante, lodata anche da Umberto Eco (impiegò quasi tutta la vita nell’impresa e non riuscì a portarla a termine, morendo quando le mancavano ancora 13 canti del Paradiso).
Il suo personaggio letterario più famoso è sicuramente Lord Peter Wimsey, protagonista non solo di 12 romanzi ma anche di svariati racconti.
Non ebbe una vita privata felice e alcuni influenze si possono leggere proprio nel personaggio di Harriet Vane. Anche la Sayers, come l’imputata di Veleno Mortale, cedette alla corte di un uomo di cultura che però non credeva nel matrimonio coinvolgendola in una relazione libera e scandalosa per l’epoca. La Sayers venne poi lasciata dal suo uomo, che andò negli Usa e lì si sposò con una donna divorziata con figli! Questo fatto travolse letteralmente la scrittrice e credo che non sia peregrino pensare che la morte di Philip Boyes nel romanzo sia stato un suo modo di vendicarsi del tradimento ricevuto.


Dorothy L. Sayers

Lord Peter Wimsey e Harriet Vane
Per Harriet Vane, tuttavia, la scrittrice regala un futuro migliore. L’imputata di Veleno mortale, infatti, comparirà anche in romanzi successivi della serie di Lord Peter Wimsey e, dopo un iniziale rifiuto, accetterà la corte dell’investigatore e i due si sposeranno avendo tre figli e ritirandosi a vita privata (peccato che il romanzo in cui i due finalmente si mettono insieme, Gaudy night del 1936, non sia mai stato tradotto in italiano).


Il primo incontro tra Lord Wimsey e Harriet Vane, nella prigione di Holloway

Primi capitoli da applausi
Il libro è interessante e scivola via bene fino alla fine, ma devo ammettere che la parte più bella è assolutamente la prima, che si svolge durante il processo. 
La trama è incalzante e la tensione durante la decisione della giuria è palpabile.
Il modo in cui Miss Climpson resiste alle pressioni e rimane salda nelle sue idee, senza adeguarsi ad idee che non condivide solo per "non creare problemi" fa riflettere molto sul pericolo del conformismo moderno imperante.
Da applausi.


Il primo episodio della miniserie in tre parti 'Strong Poison' prodotta dalla BBC nel 1987.

Serrature Bramah
A pag. 178 si legge: “E’ una serratura ordinaria, credo. Voglio dire che, per aprirla, si adopera un tipo di chiave comune… non una Bramah o qualcosa del genere”.
Io non avevo idea di cosa fosse una serratura Bramah, quindi, ormai mi conoscete, cosa faccio? Indago! E scopro una storia bellissima!

Nel 1784 l’inventore inglese Joseph Bramah brevettò una serratura. Nello stesso anno costituì la società Bramah Locks, ancora oggi esistente. Le serrature prodotte da Bramah erano famose per la loro resistenza all’effrazione e alla manomissione. L'azienda è ricordata anche per lo slogan, esposto di fianco alla serratura nella vetrina del negozio di Londra a partire dal 1790, che recitava “L'artigiano che riuscirà a fare uno strumento in grado di scassinare o di aprire questa serratura riceverà 200 ghinee a lavoro compiuto”.
Tale sfida rimase aperta per oltre 67 anni fino a quando, in occasione della Grande Esposizione del 1851, il fabbro americano Alfred Charles Hobbs riuscì ad aprire la serratura. Dopo alcune discussioni circa il metodo da questi usato per aprirla, alla fine il premio gli fu riconosciuto. Il tentativo alla fine riuscito richiese circa 51 ore di lavoro, distribuite su 16 giorni.
La Challenge Lock è conservata al Museo della scienza di Londra. Un esame della serratura mostra che essa fu ricostruita dopo la prova di Hobbs: infatti, in origine, essa aveva una molla centrale e 18 blocchetti di ferro, mentre in quella ricostruita vi erano 13 blocchetti ciascuno con la propria molla.

 


Complessivamente si tratta di un romanzo giallo interessante e ricco di spunti. Consigliato a tutti coloro che amano i classici e vogliono tuffarsi nell’Inghilterra di fine degli Anni Venti.

Letto: 23 aprile - 31 maggio 2022

Voto: 7 al libro, 6,5 alla copertina, 0 alle case editrici italiane che quasi snobbano questa autrice

Stelle mozzafiato: ****

Recensione in arrivo: Il piccolo re di Blandy

Nessun commento:

Posta un commento