giovedì 30 giugno 2022

#Libri 'Sfida nel vento selvaggio' (1984), romance western firmato da Johanna Lindsey tra tradizioni indiane, terre incontaminate e un passato misterioso

Sfida nel vento selvaggio
di Johanna Lindsey

Dati tecnici:
Titolo originale: Brave the Wild Wind
Traduttrice: Emanuela Damiani
Casa Editrice: RBA
Collana: Johanna Lindsey – Amore, Passione e Avventura
Pagine: 271
Anno: del 1984 (in Italia dal 2010)
Genere: period western

Trama: Territorio del Wyoming 1863-1873
Il passionale Thomas Blair torna a casa dopo una lunga assenza per lavoro e, causa sfortunate circostanze, si convince che la moglie lo abbia tradito. Furioso la caccia di casa e le proibisce di vedere da quel momento in poi la figlia Jessie, che viene educata come un maschio per poter poi prendere in mano il suo ranch.
Dieci anni dopo, Thomas muore e Jessie, rispettata e amata da tutti, è pronta a succedergli. Tuttavia dei cavilli del testamento fanno tornare nel ranch l’odiata madre, mentre degli avvoltoi tentano di rubarle l’eredità con dei pagherò vinti al gioco mesi prima.
Tra furti di bestiame, incendi, diari segreti e le tradizioni indiane, Jessie si scontra con Chase Summers, giovane aiutante che la madre ha portato con sé al ranch, scoprendo che il suo cuore di donna non potrà essere tenuto imbavagliato ancora a lungo…

Commento: Da molto tempo avevo voglia di leggere un period ambientato negli Stati Uniti e, trovando questo romanzo nell’immensa biblioteca di mia mamma, l’ho preso subito, anche perché firmato da una delle regine del romance degli Anni Ottanta e Novanta, di cui avevo letto ben poco.
E’ un libro strano, perché di base ha molti difetti moderni che non mi piacciono molto, eppure la lettura mi ha interessato moltissimo ed avevo un gran piacere a leggerlo la sera prima di andare a letto. Ad onor del vero bisogna dire che le scene troppo piccanti creano qui, in una storia ambientata nei territori selvaggi degli Stati Uniti, una dissonanza minore rispetto all’ambientazione nobile dei regency.
Ma procediamo con ordine ed andiamo a scoprire chi sia l’autrice.


'Veduta dalle Wind Rivers Mountains in Wyoming' di Albert Bierstadt (1830-1902)

Chi è Johanna Lindsey e la sua letteratura ‘western’
Johanna Lindsey (Francoforte sul Meno, 10 marzo 1952 – Nashua, 27 ottobre 2019) è considerata una delle regine del romance americano a partire dagli Anni Settanta (la sua nascita a Francoforte sul Meno non faccia credere che sia di origine tedesca; era figlia di un militare statunitense di stanza in una base americana in Germania).
E’ famosa soprattutto per la saga dei Malory, che conta ben 12 titoli (di cui l’ultimo inedito in Italia), ambientata nell’Inghilterra regency.
La sua letteratura, tuttavia, a differenza di molte scrittrici moderne, spazia moltissimo, occupandosi anche, oltre di western americano, di epoca vichinga, di estremo oriente e di fantascienza.
Sfida nel vento selvaggio è il primo di una trilogia dedicata al Wyoming. Seguono: Amore selvaggio (1989) e Angel (1992), che cercherò di recuperare.

Gli indiani e il Wyoming
Ho trovato molto interessante l’approfondimento delle tribù indiane presso cui Jessie (Sembra Donna per i nativi) si rifugia ogni volta che ha un problema.
Vengono descritti soprattutto la tribù degli Scioscioni (Shoshone), conosciuti come il popolo del serpente, il loro rapporto con i Comanche e il modo in cui è stata istituita la loro riserva, dentro cui non vogliono far entrare nessun uomo bianco (ad esclusione di Jessie). Vengono presentati entrambi i punti di vista in un equilibrio molto interessante.
Non viene specificata la zona precisa in cui si trova il Rocky Valley Ranch, si parla unicamente di territori selvaggi del Wyoming, ma le splendide descrizioni fanno supporre che non ci si trovi lontano dal Parco Nazionale di Yellowstone (luogo dove dovrebbero vivere gli indiani).
Il Parco di Yellowstone è stato abitato per 11.000 anni dai Nativi e fondato nel 1872. Nel 1978 è entrato a far parte del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.


Un capo tribù degli Scioscioni

Appaloosa
Per presentare Jessie, la Lindsey ci descrive il suo cavallo: un Appaloosa “davvero sgarbato, ammesso che si potesse dire così di un animale. Del resto anche Jessica Blair era piuttosto irascibile” (pag. 13).
Per noi italiani forse questo accostamento ha poco significato, ma lo ha certamente per gli americani. La razza Appaloosa, infatti, è una razza creata dai Nativi americani dai cavalli portati nel Nuovo Continente dagli spagnoli e si distingue per la sua grandezza. I maggiori commercianti di questa razza erano proprio gli Scioscioni. Mostrare Jessie su questo cavallo spiega già, senza troppe parole, l’abilità di Jessie a cavalcare e il suo rapporto privilegiato con gli indiani (il cavallo infatti le è stato regalato).


Un Appaloosa con una coppia di indiani

Grafica e copertina!
La grafica del libro è molto riposante, con caratteri grandi e di facile lettura (anche questo mi ha aiutato molto a leggere con rapidità il testo).
Ma devo assolutamente fare una nota di demerito alla copertina! Un romanzo che ha un’ambientazione così precisa (e così bella) come le terre selvagge del Wyoming non può avere in copertina Loch Garry, che, per quanto affascinante, si trova nelle Highlands scozzesi!!!!




Loch Garry in Scozia (in alto) e Yellowstone Lake in Wyoming in basso

Complessivamente si tratta di un libro interessante con un’ambientazione originale, che cattura fin da quando inizia la storia di Jessie (il ripudio di Thomas verso la moglie Rachel appare molto forzato).
Rimane il rimpianto nel notare che la versione italiana è sicuramente ridotta (270 pagine vs le 336 di quella originale), il che impedisce di vivere in pieno le descrizioni delle terre e delle emozioni dei protagonisti.

Letto: 1°-16 giugno 2022

Voto: 7 al libro, 0 alla copertina, 7 a Johanna Lindsey per la narrativa, 0  chi decide di tagliare i romanzi e non pubblicarli in versione originale!

Stelle mozzafiato: ***

Recensione in arrivo: Il tesoro della capraia di André MacCormic

Nessun commento:

Posta un commento