Il tesoro della Capraia
di André Mac-Cormick
di André Mac-Cormick
Dati tecnici:
Titolo originale: L’inconnu de la Chevrière
Traduttore: Marise Ferro
Casa Editrice: Fratelli Fabbri Editore
Collana: Nuovi Successi Mondiali n. 5
Pagine: 125
Anno: 1950 (in Italia dal 1954)
Genere: romanzo d’avventura per ragazzi
Trama: Lione – Alpi francesi, estate, 1950.
La famiglia Lambert, formata da madre vedova e cinque figli tra gli 8 e i 15 anni, appena finito l’anno scolastico, riceve una lettera “sensazionale”. Il notaio Anxionnaz comunica loro che lo zio (e padrino) della signora Lambert, Monsieur Chatelard, è deceduto ed ha lasciato tutte le sue proprietà alla nipote. Le proprietà consistono per lo più in uno chalet tra i monti in prossimità del Colle di Balma, ad un passo dal confine della Svizzera, e un terreno di quindici ettari. Tuttavia vi è anche dell’altro. Da tempo si vocifera che Chatelard abbia nascosto un tesoro nella Capraia. Un tesoro di incalcolabile valore…
La famiglia parte alla volta dello chalet per passare lì le vacanze, ma presto la signora Lambert dovrà assentarsi per assistere la sorella ammalata. I cinque ragazzi, sotto l’abile guida dei maggiori Maria Claudia e Giampiero, dovranno affrontare incontri misteriosi, passeggiate nella nebbia, gendarmi in incognito e ladri di ogni sorta pur di restare incolumi e con la speranza di trovare il bramato tesoro…
Commento: Il tesoro della capraia è uno dei libri che più ho amato da bambina e mi ha fatto piacere rileggerlo con la mia famiglia, la sera prima di mandare a letto Emanuele, per rituffarmi in questo romanzo d’avventura e amicizia, di mistero e paesaggi meravigliosi.
Il romanzo fa parte della splendida collana Nuovi Successi Mondiali edita da Fratelli Fabbri Editore negli anni Cinquanta (ho recensito già di questa collana Storie su ordinazione, Le disavventure di Mister Twiddle, La freccia d’argento e la serie di Teffan Tiegelmann) che portò in Italia piccoli grandi capolavori della letteratura internazionale per i giovani lettori. Si tratta di romanzi di una bellezza sopraffina, scritti in un italiano meraviglioso (non a caso questo è stato tradotto dalla scrittrice Marise Ferro), capaci di esaltare i buoni sentimenti e la fantasia di chi si imbatte in queste storie (che differenza dalla letteratura contemporanea, così povera e misera… per fortuna che questi gioielli fanno parte dell’immensa biblioteca di mia mamma…).
Entusiasmo per il recapito della lettera "sensazionale" (sinistra) e l'arrivo alla Capraia (destra)
Chi è André Mac-Cormick?
L’autore de Il tesoro della capraia è il francese André Mac-Cormick (scritto a volte anche Mac Cormick).
Navigando su Internet si scopre ben poco su questo scrittore (come sempre accade per la letteratura del secondo dopoguerra che per il web sembra essere inesistente). Vengo a sapere solo che negli anni a seguire ha pubblicato in Francia i romanzi Un château si calme (1954) e Rifle detective (1957) e che Il tesoro della capraia è stato tradotto anche in spagnolo.
Dal testo, inoltre, si apprezza la sua narrativa ricca di buoni sentimenti e l’importanza che dà all’amicizia (filo rosso di tutta l’avventura è la fiducia che bisogna sempre accordare agli amici, anche quando sembra che tradiscano).
Chi è Patrick? Per tutto il libro il gruppo si divide. C'è chi lo difende e chi lo attacca.
Solo nel finale sarà svelato il mistero.
Solo nel finale sarà svelato il mistero.
Montroc e le Alpi di confine
Un altro elemento che si mette in luce è il grande amore dell’autore per le montagne.
Il libro si svolge quasi interamente nella zona di Montroc (nel territorio di Chamonix), ad un passo dal confine con la Svizzera. Le descrizioni sono precise ed affascinanti e sicuramente Mac-Cormick conosceva molto bene la zona e le passeggiate che si sviluppano tra questi monti.
Oserei quasi avanzare l'ipotesi che lo chalet cuore della storia esisteva davvero e che l’autore l’abbia visto nella sua fanciullezza e vi abbia costruito attorno una storia d’avventura e di mistero.
Le illustrazioni di Maraja
Il libro è impreziosito dalle illustrazioni di Maraja, che collaborava spesso con la Fabbri Editore, al fianco, tra gli altri, di Bartoli e Benvenuti
Libico Romano Maraja (Bellinzona, 15 aprile 1912 – Montorfano, 30 dicembre 1983) ha iniziato a disegnare da giovanissimo (quando era ancora alla scuola dell’infanzia realizzò delle cartoline per la Croce Rossa e per i soldati italiani feriti in guerra, nelle quali stupiscono ancora oggi la resa della profondità spaziale, la rappresentazione delle proporzioni e l'intento narrativo). Dopo aver aperto un’agenzia pubblicitaria in Svizzera, si trasferisce nel 1940 in Italia, dove ha continuato la sua opera di cartoonista e illustratore di cartelloni pubblicitari e di manifesti teatrali.
Ancora oggi, soprattutto a Como e a Lugano, vengono organizzate mostre espositive di alcune sue importanti opere. Recentemente inoltre è stato organizzato un Archivio Maraja, comprendente molti suoi dipinti e disegni, ospitato dalla scuola elementare di Albate.
Altre due splendide illustrazioni di Maraja.
Chi è l'ospite sconosciuto? (sinistra) e pericolo sui monti (destra)
Curiosità: nel 1961 Maraja realizzò il bozzetto vincente per il concorso indetto dalle Poste Italiane per il francobollo commemorativo del 19º Centenario della nascita di Plinio il Giovane, emesso il 27 maggio dello stesso anno.
Il francobollo di Maraja
Complessivamente si tratta di un romanzo perfetto per i lettori giovani, capace di coinvolgere ed emozionare, far sognare e spingere a viaggiare e a conoscere le montagne. Un romanzo d’avventura e di mistero classico, ma con delle gocce di modernità che renderanno la lettura piacevole per tutti.
Splendido.
(Ri)Letto: 11 marzo – 13 giugno 2022
Voto: 9 al libro, 9 a André Mac-Cormick, 10 alla Fabbri per la collana Nuovi Successi Mondiali, 9 alle illustrazioni di Maraja, 0 a chi oggi ha dimenticato questi gioielli della letteratura internazionale (non solo in Italia ma nella stessa Francia!)
Stelle mozzafiato: *****
Recensione in arrivo: Il trionfo della Primula Rossa della Baronessa Emma Orczy
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