giovedì 14 luglio 2022

#Libri 'Il trionfo della Primula Rossa' (Primula Rossa #07) della Baronessa Orczy, suspense e azione tra finzione e realtà, al cospetto del tiranno Robespierre

Il trionfo della Primula Rossa
(Primula Rossa #07)
della Baronessa Emma Orczy

Dati tecnici:
Titolo originale: The Triumph of the Scarlet Pimpernel 
Traduzione: Edgar G. Stafford
Casa Editrice: Sonzogno
Collana: I Nuovi Sonzogno n. 9
Pagine: 250
Anno: 1922 (in Italia dal 1931, la mia edizione è del 1966)
Genere: antesignano della letteratura di spionaggio; 

Trama: fine primavera – inizio estate 1794. Parigi, Francia – Dover, Inghilterra.
La situazione in Francia è sempre più drammatica. Robespierre ormai è il padrone assoluto e, con l’aiuto del fido St. Just, semina paura e morte ovunque si volti.
Qualcuno tenta di mitigare le sue sentenze. In special modo il Cittadino Tallien, che, dopo essersi legato alla spagnola Theresia Cabarrus, nella città di Bordeaux salva alcuni innocenti dalla furia omicida.
In questo scenario, durante una Cena Fraterna, si scatena un pandemonio, con il giovane Bernard (promesso a Regine, ma innamorato follemente di Theresia) che infiamma la furia di Robespierre, denunciando la tirannia sotto la quale ormai vive il popolo di Francia.
La Primula Rossa riesce a salvare non solo Bernard, ma l'intera famiglia di Regine, ma il Cittadino Chauvelin è pronto a giocare al meglio le sue carte e, con l’aiuto proprio di Theresia, riuscirà a richiamare a Parigi Bernard e a rapire Marguerite, l’adorata moglie di Sir Percy.
Tra avvenimenti storici realmente accaduti e colpi di maestro, la Primula Rossa non è certo pronto a perdere la partita. Anzi. Vuole siglare il suo trionfo…


Commento:
Il trionfo della Primula Rossa è il settimo capitolo della celebre saga sulla Primula Rossa, scritta dalla Baronessa Emma Orczy ad inizio Novecento. Recuperato su ebay come quasi tutti i libri che ho di questa saga (ultimamente sono stati ristampati solo i primi titoli, mentre i seguiti sembrano essere dimenticati… o ‘cancellati’), questo libro mi è piaciuto moltissimo.
Ho apprezzato non solo la solita arte narrativa dalla Baronessa (che amo moltissimo), ma ho anche approfondito delle pieghe della storia della Rivoluzione Francese che non conoscevo e che mi hanno affascinata (ma quanto è brava la Baronessa a miscelare finzione e realtà?).

Curiosità: in questo romanzo viene approfondito il camuffamento della Primula Rossa nei panni del vagabondo Rateau, mostrato per la prima volta in un racconto de La lega della Primula Rossa (il sesto capitolo).


Sir Percy nei panni di Rateau

Tallien e Theresia Cabarrus – Cosa accadde dopo.
Se da una parte tutti hanno sentito parlare di Robespierre e quasi tutti di St. Just, molto meno noti sono il Cittadino Tallien e la spagnola Theresia Cabarrus. Eppure non solo si tratta di personaggi realmente esistiti, ma di figure cruciali nell’arresto ed esecuzione di Robespierre (fatti che vengono narrati con maestria nel romanzo, suscitando un crescendo di pathos).
Ma andiamo a scoprire cosa accadde dopo. Il 26 dicembre 1794, Teresa sposò Tallien, influenzandolo nel suo percorso politico durante la Convenzione termidoriana. Tuttavia Teresa non perdonò mai a Tallien i massacri del settembre 1792, dei quali il marito era uno dei responsabili, e dopo la strage a Quiberon, in Vandea (luglio 1795), dove Tallien fece fucilare 4.245 prigionieri realisti fra vandeani ed emigrati, Teresa vide con disgusto l’uomo che le stava a fianco, tanto da lasciarlo.
Come predetto dalla Primula Rossa nel romanzo, Theresia divenne la padrona incontrastata dei salotti parigini, la più celebre delle cosiddette Meravigliose che insieme agli Incredibili erano gli esponenti di una nuova moda caratterizzata da un lusso estremo ostentato e da stravaganze esibite nell’abbigliamento e nella condotta di vita, originati da una reazione ai tristi tempi che la società francese aveva attraversato durante il Terrore rivoluzionario.
La sua fama fu interrotta solo con l’avvento di Napoleone, che, pur avendola in principio apprezzata, una volta al comando le impedì di accedere a corte.


Theresia Cabarrus

La dolce Regine
Alla figura di Theresia viene contrapposta Regine, promessa di Bernard, sempre disponibile per tutti, dal cuore generoso e attento.
Ella viene ingannata, tradita, raggirata. E sopporta tutto con grazia ed eleganza, pur covando un astio (ben riposto) nei confronti di Theresia.
Il libro non ci descrive quale sarà il destino di Regine. Io mi auguro che la Baronessa le riservi un lieto fine nei romanzi a seguire, dandole la possibilità di dimenticare Bernard e di trovare un uomo degno di lei.
Sul web non trovo nulla al riguardo. Cercherò di scoprirlo, scovando i prossimi libri on-line (il seguito, La vendetta di Sir Percy, non è ancora in mio possesso…).


Come immagino la nobile Regine,
costretta a nascondersi e vivere con la famiglia in incognito.

Tracce di attualità
Tra i moltissimi brani che mi hanno colpito per la loro modernità e la loro capacità di adattarsi perfettamente ai tempi in cui viviamo, ce ne sono due che mi piace citare:

“Dobbiamo tutti arrischiare le nostre miserabili vite, per far finire questa terribile tirannia. Non bisogna pensare solamente a noi, a quelli che ci sono cari, ma alla Francia, all’umanità, all’intero Universo. Il dispotismo di un sanguinario bruto ha fatto del popolo di Francia un popolo di schiavi, vili, paurosi, dominati dalla sua spada, ed ormai troppo invigliacchiti per ribellarsi” (pag. 32).

“Noi marchiamo cavalli che sono la proprietà dello Stato, perché allora non un uomo? Potrà venire anche il tempo in cui la Repubblica richiederà che ogni suo leale cittadino porti – indelebilmente impresso sulla pelle e per ordine dello Stato – il segno della sua fedeltà. (…) Voi comincerete con il somministrargli, a spese dello Stato, un’intera bottiglia d’eccellente acquavite. Quindi, quando egli sarà completamente ubriaco, il veterinario metterà sul suo avambraccio un marchio… solamente una lettera… Sono quasi sicuro che non sentirà il minimo dolore” (pag. 176).

Non so se vi risveglia qualcosa nella mente.

Ultima frase da brividi.
Arriviamo alla frase con cui si conclude il libro, dopo la caduta di Robespierre e il trionfo della Primula Rossa.

“I passaporti erano perfettamente in ordine, ma, anche se non lo fossero stati, a chi sarebbe importato, in quel giorno glorioso, quando la tirannide era stata schiacciata e gli uomini osavano essere uomini nuovamente?”.
GLI UOMINI OSAVANO ESSERE UOMINI NUOVAMENTE.

Arriverà il tempo in cui oseremo anche noi tornare essere umani?


Barry K. Barnes nei panni di Sir Percy nel film Il ritorno della Primula Rossa (1937),
tratto da Il trionfo della Primula Rossa.

Complessivamente si tratta di un libro bellissimo, molto interessante dal punto di vista storico, dal punto di vista politico e dal punto di vista umano, perché cambiano i tempi, cambiano i luoghi, cambiano i mezzi ma non cambia la natura dei tiranni.
Gli appassionati della saga ritroveranno molti dei personaggi più amati ed apprezzeranno i capitoli dedicati a Sir Percy e Marguerite.

Letto: 17 giugno – 6 luglio 2022

Voto: 8 ½ al libro, 9 alla Baronessa Orczy per l’approfondimento storico e la capacità narrativa, 6 ½ alla copertina di Guido Crepax (sì, proprio lui, il creatore di Valentina), 0 alla società moderna che ha paura a ripubblicare questi titoli (la Fazi pubblicò i primi due, ma poi si fermò. La saga al completo è oggigiorno introvabile, anche perché l’ultimo non è mai stato tradotto).

Stelle mozzafiato: ****

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