giovedì 1 febbraio 2024

#Libri 'Il castello delle aquile' (1974), romance storico di Constance Heaven ambientato a Vienna durante le sommosse studentesche del 1848

Il castello delle aquile
di Constance Heaven

Dati tecnici:
Titolo originale: Castle of Eagles
Casa Editrice: Arnoldo Mondadori Editore
Collana: I Romanzi d’amore di Grazia
Pagine: 207
Anno: del 1974 (in Italia dal 1975 – La mia edizione è del 1982)
Genere: period romance a sfondo sociale

Trama: Vienna – Carinzia. 1847-1848
Lisa Heron, dopo la morte dei genitori, è destinata ad una vita difficile in Inghilterra. Priva di mezzi, dovrà probabilmente scegliere di fare l’istitutrice e rinunciare per sempre al suo amato pianoforte.
All’improvviso, tuttavia, arriva una lettera della nonna materna che la invita a Vienna. E’ arrivato il tempo di superare gli antichi asti che avevano portato la madre a lasciare la capitale dell’Impero austro-ungarico e di ricongiungersi.
Lisa accetta immediatamente, non sapendo, tuttavia, cosa avrebbe incontrato…
Tra segreti dolorosi, uomini misteriosi, lezioni di musica costose e l’ombra del dissenso che si allunga in ogni angolo dell’impero, Lisa si troverà faccia a faccia con il suo passato, travolta da un amore troppo intenso per essere fermato… 

Commento: Il castello delle aquile viene, ovviamente, dall’immensa biblioteca di mia mamma e, appena l’ho visto, l’ho preso immediatamente perché amo Constance Heaven e la sua capacità di creare trame ricche di pathos ambientate durante i grandi traumi dell’Europa ottocentesca (i disagi sociale nei Fens inglesi ne Il signore di Ravensley o i moti contro lo zar nella saga dei Kugarin, solo per fare degli esempi). Questa volta la storia si focalizza sulle Rivoluzioni del 1848 nell’Impero austro-ungarico. Ma questa volta il mix, a mio avviso, è meno avvincente rispetto a quello dei romanzi precedenti. Andiamo a scoprire perché.

Spiccioli di Storia: le rivolte contro l’Impero
Noi siamo abituati a vedere i moti del 1848 concentrati quasi unicamente sui fatti avvenuti in Italia. Ma la situazione era bollente in tutti angoli dell’impero. Nel romanzo l’Italia è appena accennata (e comunque non si parla delle rappresaglie contro l’imperatore) e ci si focalizza sugli studenti viennesi e sulla loro voglia di maggiore libertà (rappresentati da Rudi, compagno di studi di Lisa presso il maestro di pianoforte Meister).
A Vienna, infatti, il 13 marzo, in occasione della riunione della Dieta, una folla di studenti universitari protestò, chiedendo un governo più liberale, la cacciata di Metternich dalla Cancelleria imperiale e una costituzione, accalcandosi presso il complesso dell’Hofburg, il Palazzo imperiale. Le truppe chiamate a sgomberare la folla vennero accolte da lanci di oggetti e aprirono il fuoco sui manifestanti, causando cinque morti. Parte dell’esercito, specialmente la guardia civile borghese, si rifiutò di seguire gli ordini, e il 15 marzo l’imperatore fu costretto ad accettare le dimissioni di Metternich, sostituito dal più liberale Franz Anton von Kolowrat-Liebsteinsky, precedentemente ministro dell’Interno.
La situazione, tuttavia, non migliorò come avevano sperato gli studenti e il dissenso divenne sempre più forte, fino a scatenare una vera guerriglia nell’autunno del 1848. Vienna visse giornate terribili di guerra civile, terminata con l’esercito imperiale che creò una breccia nelle barricate e riconquistò la città.
Sfortunatamente tutto questo viene raccontato con poco mordente e Vienna viene rappresentata come una città interessata solo alla musica. La stessa Carinzia, dove si rifugia Lisa durante le sommosse, è descritta senza particolare spessore.

Il disagio degli studenti viene dipinto dalla Heaven per bocca di Rudi che, a pag. 63, dichiara: “Viviamo in uno stato poliziesco, dove ogni libro è censurato, ogni lettera controllata, ogni pensiero imposto, e dove chiunque osi pronunciare le parole riforma e libertà viene denunciato”.
Oltre a questo non si comprendono bene né le motivazioni degli uni, né le risposte degli altri…


La rivolta degli studenti viennesi nel 1848

Musica: da Mozart a Strauss
Come detto, molta attenzione del romanzo viene data alla musica, essendo Lisa una giovane pianista.
Bello come viene raccontato il passaggio del gusto dei viennesi, che dopo aver a lungo prediletto Mozart, si sono dedicati a Strauss, alle sue polke e, soprattutto, ai suoi valzer, il che mi ha riportato alla mente le musiche del Concerto di Capodanno di Vienna.
Tuttavia, devo dire che le pagine dedicate al pianoforte sono meno profonde di quanto ci si potrebbe aspettare in un libro su una pianista (ho trovato molto più belle quelle dedicate a Beethoven in Un’eccentrica Mary che sto leggendo ora), tanto che mi è venuto da domandarmi: ma Constance Heaven sa davvero suonare il piano, almeno un po’?
Senza parlare che quasi non viene nominata alcuna composizione. “Perché hai suonato Mozart?”, “Mi piace Strauss”, etc…
Anche qui quindi ci si imbatte in un mancato approfondimento.

Richiami ne Il castello delle colombe
Un’ultima annotazione. Verso la metà del romanzo, Lisa, morta la nonna e con Vienna prossima alla guerra civile, si trasferisce in Carinzia. Qui Julian von Falkenburg (l’uomo di cui Lisa si innamora) la conduce a casa di zio Kaspar, che si è ritirato in una casina di caccia tra i monti.
Questa scena mi è sembrata molto simile ad un’altra, scritta dalla Heaven ne Il castello delle colombe, in cui l’enigmatico Marques de Merenda condusse Charlotte Starr tra gli impervi monti per conoscere il vecchio capocaccia Pepe.
Nel Il castello delle colombe la scena è molto più approfondita e dettagliata e ricopre un ruolo cruciale per la crescita del sentimento tra i due protagonisti. Come se la Heaven, rimasta delusa dall’impatto emotivo della scena scritta per Il castello delle aquile, l’avesse riveduta e corretta per il nuovo romanzo.


Uno scorcio della Carinzia a metà dell'Ottocento

Complessivamente si tratta di un libro interessante, che, tuttavia mi è sembrato troppo scarno, come se Constance Heaven dovesse ancora affinare la sua arte narrativa (anche se, controllando, ho verificato che molti suoi capolavori li aveva già scritti). Forse ha dovuto terminarlo in fretta, senza la dovuta revisione. Se fosse stato più lungo sarebbe stato più bello, ma ho controllato anche quello, e non è una versione ridotta rispetto all’originale.
Intendiamoci, rispetto ai romance moderni è un capolavoro, ma dalla sua penna mi aspettavo di più.

Letto: 13-22 gennaio 2024

Voto: 6 ½ al romanzo, 7 a Constance Heaven, 4 alla copertina di Stefania Valori (si possono disegnare personaggi Anni Cinquanta per un libro ambientato nel 1848?).

Stelle mozzafiato: ***

Recensioni in arrivo: Un’eccentrica Mary di S.M. Klassen
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