giovedì 18 gennaio 2024

#Libri 'Sogni sulla neve' (Passport to romance, 1955), delicato young adult di Betty Cavanna ambientato tra le Alpi svizzere

Sogni sulla neve
di Betty Cavanna

Dati tecnici:
Titolo originale: Passport to romance
Casa Editrice: Baldini & Castoldi
Collana: La Melagrana n. 20
Pagine: 227
Anno: del 1955 (in Italia dal 1956 – La mia è una ristampa del 1960)
Genere: narrativa per giovinette

Trama: New York, Stati Uniti – Saint-Légier, Svizzera. Primi Anni Cinquanta.
La newyorkese Josephine ‘Jody’ Scott, quindici anni quasi sedici, orfana di mamma da quando aveva sei anni, viene inviata dal padre Doug in un collegio svizzero per un anno per insegnarle a cavarsela da sola, perché la ragazza è troppo dipendente da lui in tutto quello che fa.
Tesa ed impaurita la giovane si ritrova in una terra sconosciuta al fianco di ragazze di ogni nazionalità.
I primi mesi sono durissimi ed ella sogna solo di ritornare a casa, ma con l’arrivo della neve (e delle sciate) e complice la vicinanza del timido Tymothy Lyle, Jody impara a crescere, a non farsi ferire dalle cattiverie di Mary Lou, ad affrontare gli imprevisti e a comprendere cosa sia l’amore…

Commento: Avevo scelto questa lettura in vista di una vacanza in montagna a Rocca di Mezzo, ma caso ha voluto che infine non siamo riusciti più a partire e la neve l’ho vissuta solo attraverso le pagine del libro.
Sogni sulla neve fa parte della tanto amata collana La Melagrana edita dalla Baldini e Castoldi a cavallo tra gli Anni Cinquanta e Sessanta (ovviamente fa parte dell'immensa biblioteca di mia mamma) ed è scritto da una delle penne più amate: Betty Cavanna (di cui ho già recensito Il ragazzo della porta accanto e La vela scarlatta).
Lo avevo già letto in gioventù, ma devo ammettere che non ricordavo assolutamente nulla.
Ma procediamo con ordine e andiamo a scoprire chi è Betty Cavanna.

Betty Cavanna
Betty Cavanna (24 giugno 1909 - 13 agosto 2001) è stata una delle autrici per ragazze più in voga negli Stati Uniti tra la fine degli Anni Quaranta e gli Anni Sessanta, accostata ad altre penne d’oltre Oceano come Rosamund du Jardin e Anne Emery (firme tradotte in italiano sempre per La Melagrana).
Da bambina ebbe una paralisi infantile che la lasciò incapace di camminare per diversi anni e fu in questo periodo che si innamorò dei libri. Successivamente fu in grado di muoversi con un tutore d’acciaio. Il suo primo lavoro fu su un giornale di Camden all’età di 12 anni. Studiò quindi giornalismo al Douglass College.
Nel 1940 sposò Edward Headley da cui ebbe un figlio. Headley morì nel 1952 e nel 1957 la scrittrice sposò George Russell Harrison, scrittore e Preside delle Facoltà scientifiche presso il Massachusetts Institute of Technology.
Molti dei suoi libri (oltre settanta, alcuni dei quali scritti sotto pseudonimo) sono tuttora amati e ristampati in patria. Oltre a romanzi per giovinette, scrisse svariati mystery per giovani adulti.
Il suo stile è leggero e i suoi romanzi sono lo specchio della vita della ragazza media americana dell’epoca.  


Jody in una delle illustrazioni del libro

Tour della Svizzera
Ho letto su internet che il libro è ispirato da una reale corrispondenza di una ragazza americana in un college in Svizzera (magari la figlia di amici di Betty Cavanna? Chissà).
Di sicuro tra le pagine, oltre allo studio e alle sciate, vengono fuori anche la bellezza della Svizzera ‘turistica’ e le differenze culturali tra gli Stati Uniti e l’Europa (molto interessante quella sullo year book).
La descrizione del luogo che mi ha colpito di più è il Castello di Chillon (location dove Jody rincontra Timothy dopo la traversata atlantica) e il suo collegamento con un’opera di Byron. Ci sono anche il Parco dell’Orso di Berna o le piste di Chamonix. Curioso che di Ginevra si citi solo il Palazzo delle Nazioni Unite, come praticamente unica meta di interesse nella città.


Le ragazze del collegio in visita al Castello di Chillon

Tanta letteratura
Oltre al riferimento a Byron, il libro presenta moltissime letture che accompagnano Jody nel corso dell’anno: da Orgoglio a Pregiudizio di Jane Austen a Il canto di Natale di Charles Dickens, da Via col vento di Margaret Mitchell a Il diario di Anna Frank di Anna Frank (tutti testi, chissà perché, citati con il loro titolo originale e non con la traduzione in italiano. Anche la protagonista di Via col vento è chiamata Scarlett e non Rossella).
Mi ha colpito molto questo amore per la letteratura di tutte le giovinette del collegio. Quanti quindicenni di oggi leggerebbero testi del genere?


Jody parla di libri con Helga, ragazza olandese che odia gli americani
e a cui Jody ha regalato Via col vento

Politically scorrect – Profonda critica al divorzio
A pag. 66 si legge una profonda critica da parte di Jody (e quindi di Betty Cavanna) alla separazione e al divorzio, focalizzando l’attenzione sui figli, il cui punto di vista negli ultimi anni viene sempre più derubricato a poco importante.
“Il divorzio, decise, era una disgrazia peggiore perfino della morte. Questo era un pensiero nuovo per Jody e troppo grave, perché dalla morte di sua madre, che era stata la grande tragedia della sua vita, non le era mai capitato di pensare che qualche cosa potesse essere peggiore della morte. Eppure, non sarebbe stato un tormento più angoscioso sapere che sua madre e suo padre fossero separati, sebbene entrambi vivi, e magari risposati ad altre persone? Ah, sì!”.
Molto politically scorrect…


Sport
Un’ultima rapida annotazione. Ancora una volta la Cavanna fa trasparire il suo grande amore per lo sport, essenziale per la crescita dei personaggi. Dopo l’hockey sul ghiaccio, praticato dalla protagonista de Il ragazzo della porta accanto, e la vela ne La vela scarlatta, ecco che viene qui raccontato lo sci, essenziale per Jody per superare la nostalgia di casa, per stringere amicizie e per comprendere chi lei sia veramente.


Lezioni di sci con l'affascinante Gil Blum

Complessivamente si tratta di un romanzo delicato e interessante, forse un po’ troppo filo americano (peccato che lo scontro di idee con Helga, ragazza olandese che odia tutti gli statunitensi, non sia stato affrontato più approfonditamente anche a livello storico – in fondo ci troviamo a circa dieci anni dal termine della Seconda Guerra Mondiale – ma sia stato risolto con un banale: è invidiosa perché noi siamo i migliori), ma decisamente godibile.
Ci sono alcuni problemi di anacronismo tra date (si dice che Natale è tra pochi giorni e poi è il primo dicembre, si parla del compleanno di Jody il 28 gennaio, poi si retrocede al 21 gennaio); non so se sono dovuti alla scrittura o alla traduzione.
Consigliato ai nostalgici del tempo passato e a chi vuole riscoprire come vivevano negli Anni Cinquanta, così vicini eppure così lontani.

Letto: 2-12 gennaio 2024

Voto: 7 al romanzo, 8 a Betty Cavanna, 7 alla copertina, 9 alla collana La Melagrana per i tanti gioielli pubblicati (italiani e stranieri).

Stelle mozzafiato: ***

Recensioni in arrivo: Vita da furfante di Wilkie Collins
        Jane e lo spirito del Male di Stephanie Barron
        Cory ricama un sogno di Mildred Lawrence

Nessun commento:

Posta un commento