venerdì 12 gennaio 2018

Victoria 2, tra fiction e realtà

ROMA (12 gennaio 2018) - Stasera andrà in onda su LaEffe la terza puntata della seconda stagione di Victoria, la serie period drama che questo dicembre ha incantato migliaia di spettatori con la prima stagione arriva in chiaro addirittura in prima serata su Canale 5.



Ripetere il successo della prima serie non era facile, ma da queste prime battute devo dire che l'incanto continua, e non solo per l'alchimia meravigliosa tra i due protagonisti Jenna Coleman (Victoria) e Tom Hughes (il Principe Albert), insieme anche nella vita reale.
Rispetto alla prima stagione abbiamo dato l'addio a Lord M (Rufus Sewell) (straziante la puntata in cui il vecchio Primo Ministro abbandona la sua vita terrena) ed abbiamo visto arrivare la Duchessa di Buccleuch (Diana Rigg), nuova dama di compagnia della regina.


Molti spunti interessanti vengono fuori da questi primi episodi, in primo luogo l'ipotesi, abbracciata dallo sceneggiato, che il Principe Albert non fosse figlio di suo padre ma dello zio Leopold. Una volta terminata la puntata sono andata in cerca di notizie storiche che potessero avallare questa ipotesi ed ho trovato che in una biografia di Re Leopold scritta nel 1972 da David Duff, in effetti si abbraccia questa teoria, rimarcando che nel dicembre del 1818 Re Leopold, affranto dalla morte della moglie durante il parto di un bambino nato morto, si recò a casa Coburgo per qualche tempo e che nove mesi dopo nacque Albert. Il testo, inoltre, propone alcune lettere private di Louise, la madre di Alberto, in cui ella rivela che "Albert adora lo zio Leopold, non lo lascia per un momento, lo guarda con amore, lo bacia ed è felice solo quando lui è vicino a lui".




Altri aspetti stuzzicanti per la mia curiosità sono legati alla storia tessitori di Spitafields, che io (lo ammetto) non conoscevo, e a come nacque l'idea di questo ballo che fece davvero storia (tre in tutto furono i grandi balli dati da Victoria e il Principe Albert). Cercando in giro ho però scoperto che, tuttavia, i tessitori non furono affatto salvati da questa iniziativa e che dopo qualche decennio il luogo sarebbe diventato uno dei più malfamati di Londra.

La frase che mi è piaciuta di più fino a questo momento
"Ricordati sempre, Albert, che questo Paese ha sì un grande futuro, ma ha anche un grande passato", pronunciata dalla Regina Vittoria dopo il varo della nave Trafalgar.


Una nota per il doppiaggio.
So che in molti preferiscono sentirlo in lingua originale, ma io non sono tra questi. Amo rilassarmi davanti alla tv e non voglio fare troppi sforzi per godermi un film.
E il doppiaggio di Victoria lo trovo bellissimo. E non solo perché propone la voce di Luca Ward nei panni di Lord M, ma per l'insieme. Trovo perfetto Fabrizio de Flaviis nella parte del Principe Albert, ed affascinante l'intramontabile Maria Pia di Meo per la Duchessa di Buccleuch. Infine non posso non citare Alessandro Quarta, che doppia il nuovo primo ministro, Sir Robert Peel. Non posso che sentirmi onorata al ricordo di quando qualche tempo fa mi omaggiò leggendomi qualche brano tratto da Le antiche pietre di Dalriada durante una presentazione di M&L che è entrata nella storia...

Cosa non mi piace
Due principalmente sono gli aspetti che non mi piacciono.
Il primo è l'assenza di date. I fatti storici narrati sono documentati e documentabili, non si farebbe un soldo di danno a nessuno se ogni tanto comparissero delle date per comprendere quanto tempo passa tra un evento e l'altro.


Secondo, le troppe libertà artistiche che si è presa la creatrice e sceneggiatrice Daisy Goodwin. In particolar modo quella legata al personaggio della Duchessa di Buccleuch, totalmente stravolto rispetto all'originale. La vera Duchessa arrivò alla corte della Regina Vittori quando aveva 30 anni (e non oltre 70 come il personaggio interpretato da Diana Rigg) e tutta la sua personalità è una totale invenzione. 
Va bene romanzare per rendere più interessante un'opera audiovisiva, ma se la Goodwin voleva creare un personaggio (come pare quasi evidente) che in qualche modo richiamasse la Maggie Smith di Downton Abbey, avrebbe potuto inventarlo di sana pianta anziché stravolgere la Storia...

Complessivamente Victoria è un prodotto di altissimo livello e ci si augurerebbe che andasse più lento a livello storico per non far arrivare troppo presto la morte del Principe Albert...

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