Lo aspettavo con ansia. Dopo aver gustato lo scorso anno la
versione integrale ed annotata di Anne di
Tetti Verdi (Lettere Animate, traduzione e note di Enrico De Luca con la collaborazione di Oscar Ledonne), attendevo
che uscisse il secondo capitolo della serie che all’inizio del Novecento ha
fatto innamorare il Canada (e non solo). Arrivato per la prima volta in Italia
negli Anni Ottanta con il titolo Anna dai
capelli rossi – L’età meravigliosa (edizione Mursia), il romanzo,
pubblicato in patria nel 1909, è in questa edizione (disponibile sia in
cartaceo che in ebook) non solo in versione integrale, ma anche il risultato di uno
studio approfondito sul linguaggio e lo stile della Montgomery (e per un'appassionata come me è come invitarmi a nozze...).
Per approfondire i temi trattati, parliamo direttamente con
Enrico De Luca, curatore dell’edizione, che riversa in quest’opera tutta la sua
conoscenza e la sua passione (cliccare qui per leggere la mia analisi su Anne di Tetti Verdi).
Quanto avete
impiegato per realizzare questo secondo volume?
“Fra traduzione, introduzione,
commento è stato necessario un anno intero. Inoltre, per assicurare una certa
continuità al progetto, ed evitare tempi di attesa troppo lunghi, stiamo già
lavorando al terzo e al quarto titolo della saga”.
Ottima notizia! Aspetteremo quindi
con ansia il seguito della storia. Intanto diamo uno sguardo al passato e vediamo
come è stato accolto il primo capitolo.
“Direi bene, ma sono certo che
quando i lettori italiani noteranno le differenze fra questa edizione annotata
e le altre disponibili in commercio, e soprattutto capiranno che Anne
di Tetti Verdi non è un romanzo per
ragazzi, ma un bestseller mondiale, le cose andranno ancora meglio. Il mio intento, comunque, è di curare tutta la serie di Anne. I titoli della saga
sono undici, cioè nove romanzi e due raccolte di racconti. Nell'introduzione ad
Anne di Avonlea ho inserito un
paragrafetto nel quale ho cercato di chiarire sia questo aspetto sia quello
legato all᾽ordine di pubblicazione”.
Lucy Maud Monntgomery
Perché avete deciso di affrontare questo
lungo viaggio editoriale per rieditare tutta la serie in versione integrale?
“Ho notato che Lucy Maud Montgomery
nel nostro paese è stata oggetto di un trattamento irrispettoso sia nei
confronti del suo stile che della sua volontà. Mi sarei potuto dedicare ad
altro, ma è stato un imperativo categorico che mi ha spinto a impegnarmi in tal
senso: tentare di contribuire alla valorizzazione della scrittura della
Montgomery, che è lontana mille miglia da quella banalizzata, tagliata,
adattata che leggiamo in molte edizioni italiane. Ma, se vogliamo dirla tutta,
il mio progetto è ben più ampio: riuscire a pubblicare anche gli altri romanzi
dell’autrice canadese, in versioni integrali e annotate; posso anticipare che
fra qualche tempo vedrà la luce Kilmeny del Frutteto (1910), terzo romanzo dell’autrice”.
Martin Sheen ha detto, in relazione
alla sua interpretazione di Matthew Cuthbert nei tre film tv andati in ondata a
Natale su Rai Uno, che la storia di Anne
of Green Gables è attualissima perché insegna ai giovani ad uscire dal coro
e ad essere se stessi e che non ha senso ‘modernizzarla’ come hanno fatto altre
opere (tipo Chiamatemi Anna di
Netflix, anche se non lo ha citato). Sei d’accordo?
“Beh, i tre film ai quali allude li
ho trovati una sorta di parodia del romanzo, in essi non viene rispettato quasi
nulla, Anne with an E è un
caso di adattamento abbastanza libero e attualizzante che deve essere visto e
accettato come tale, io non sono riuscito ad apprezzarlo in toto, ma devo
ammettere che le atmosfere e alcuni personaggi sono stati resi in maniera
lodevole. Deve però ancora venire una serie (e/o un film) che possa offrire il
giusto tributo ai romanzi della Montgomery, chissà che qualche bravo regista in
futuro non ci regali un prodotto in cui possa essere coinvolto un bravo e
rispettoso sceneggiatore (senza grilli per la testa) e magari fossero coinvolti
grandi attori… mi vengono in mente, per esempio, Maryl Streep nel ruolo di
Marilla e Kathy Bates in quello di Rachel Lynde… dopotutto immaginare non costa
nulla, come ci insegna Anne!”.
Martin Sheen in un'immagine dei film tv su Anna dai capelli rossi andati in onda su RaiUno a Natale
Dici che “deve ancora venire una
serie che possa offrire il giusto tributo ai romanzi della Montgomery’. Cosa
dici dello storico anime di Isao
Takahata?
“L’anime del 1979 è un’eccezione che dimostra come
un lavoro rispettoso della fonte letteraria possa rivelarsi il migliore”.
Un'immagine promozionale dell'anime di Isao Takahata
Anne
di Avonlea
è un romanzo quasi dimenticato. Anche lo storico sceneggiato del 1987 con Megan
Follows lo ha ridotto ai minimi termini per dare più spazio al terzo e al
quarto. Qual è a tuo avviso la forza di questa seconda storia?
“A essere sinceri la storia è
debole, ma la forza di questo secondo romanzo risiede nello humor attraverso il
quale la Montgomery descrive un’intera comunità, caratterizzando personaggi che
rimarranno per molto tempo nella memoria dei lettori. Mi sono permesso di
definirlo appunto uno studio sui caratteri”.
Megan Follow nello sceneggiato del 1987 che però riprende solo in parte Anne di Avonlea
Qual è stata la risposta del
pubblico? Quale le osservazioni più originali o carine che vi sono arrivate?
Ho ricevuto moltissimi messaggi di
lode e di ringraziamenti, anche se non riesco mai a essere soddisfatto del
lavoro compiuto (c’è sempre qualcosa da ritoccare e da sistemare qua e là);
giorni fa, poi, una lettrice di Anne, chiedendomi informazioni sull’uscita del
nuovo romanzo, mi ha scritto queste testuali parole: «La ringrazio di cuore. Le
farà piacere sapere che ho una cara amica all’estero, che sta passando un
momento molto stressante della sua vita... Aveva bisogno di freschezza e amore.
Le ho regalato il suo libro e l’ha portato con sé e la sta aiutando tantissimo!
Non passa giorno che non mi ringrazi! Perciò le giro questi grazie. Il merito è
anche suo [io credo che in realtà sia tutto della Montgomery], per aver dato
tanto respiro a quest’opera splendida. Grazie ancora!»
I libri, dopotutto, servono anche a
questo, no?”.
Sì,
i libri servono anche a questo…
Un
luogo dove imparare, conoscere, viaggiare, sognare.
E
con Anne di Avonlea sarà possibile
fare questo e molto, molto altro rincontrando tutti i personaggi storici della
serie, da Diana Berry a Gilbert Blythe, e molti nuovi personaggi che entreranno
nel cuore dei lettori.
Buona lettura…
Io per fortuna ho già tutti i libri di Anna, ereditati da mia madre.
RispondiEliminaDevi vedere anche la serie Netflix "Chiamatemi Anna", molto bella!
Ciao!
Sì, anche io adoro Anna! Ho letto a suo tempo i libri tradotti dalla Mursia ed ho amato molto sia l'anime che lo sceneggiato con Megan Follows (il secondo lo rivedo almeno una volta l'anno).
EliminaTi assicuro, però, che queste versioni annotate sono una meraviglia per chi è appassionato come noi <3
Ce l'hai il manga?
RispondiEliminaAnche quello è bellissimo!!!!
Quello di Yumiko Igarashi???? Sìììì, me lo ha regalato il mio fratellone <3 <3 <3
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