Morte a Pemberley
di P. D. James
Dati tecnici:
Titolo originale: Death comes to Pemberley
Traduttrice: Grazia Maria Griffini
Casa Editrice: Mondadori
Collana: Omnibus
Pagine: 345
Anno: 2011 (2013 in Italia)
Tutto
è pronto a villa Darcy per il ballo di Lady Anne (la compianta madre di
Fitzwilliam Darcy), appuntamento tradizionale, ormai, dell’autunno, atteso da
tutta la nobiltà della zona e non solo, perché in molti arrivano anche da
lontano per rispondere all’invito.
Sono
passati alcuni anni dal termine di Orgoglio
e pregiudizio e Mr Darcy e Lizzie Bennet sono felicemente sposati. La loro
vita è allietata da due pargoletti vivaci ed adorabili, come vicini di casa i
Bingley rallegrano l’animo di entrambi e la serenità aleggia tra le mura,
nonostante i tamburi lontani della guerra bussino alla porta.
Eppure
improvvisamente qualcosa turba la quiete della casa. Il Colonnello Fitzwilliam
(divenuto l’erede del titolo dopo la morte prematura del fratello maggiore) si
comporta in maniera insolita (si tratta solo della gelosia che prova nei
confronti dell’avvocato Alveston che sembra aver catturato il cuore di
Georgiana?), due cameriere bisbigliano impaurite perché hanno veduto uno
spettro nel bosco all’imbrunire e quando è ormai buio una carrozza percorre
spericolatamente i viali di Pemberley, senza essere neppure annunciata…
Quasi
senza aspettare che il cocchiere fermi i cavalli, dalla carrozza scende una
sconvolta Lydia, la sorella minore di Elizabeth e Jane, che grida e…
Commento: Mi
sono accinta a leggere questo romanzo, nonostante avessi ricevuto varie
critiche negative in cui veniva ripetuto che vi erano troppe parti riassuntive
che richiamavano i fatti di Orgoglio e
pregiudizio e che complessivamente la trama scorresse troppo lenta.
Personalmente penso che le parti riassuntive (presenti soprattutto nei primi
capitoli) non siano così tediose, e che anzi possono aiutare la lettura di chi
non conosce a memoria (o che magari neppure ha mai letto!) il romanzo della
Austen. La lentezza, inoltre, in effetti è ben presente, ma non stona molto.
Ricalca il tempo e sembra di camminare assieme a Lizzie e Georgiana alla
ricerca dei fiori per il ballo di Lady Anne o di ascoltare gli amabili dialoghi
tra Lizzie e Jane.
Mr e Mrs Darcy nella miniserie BBC tratta dal romanzo
Detto
questo devo dire che, in effetti, da P.D. James, definita la regina del giallo
contemporaneo, mi aspettavo di più a livello di intreccio. Il giallo è talmente
lineare che anche un bambino avrebbe potuto pensarlo. Si va avanti cercando
disperatamente un colpo di scena, qualcosa che sorprenda e ti faccia dire “Ah, ecco come sono andati i fatti!”.
L’unica libertà che l’autrice si prende è quella di macchiare la memoria del
povero padre di Wickham, che Jane Austen ci ha ritratto sempre come un uomo
irreprensibile e tutto di un pezzo, apprezzatissimo dal padre di Mr Darcy (non
voglio fare spoiler e non dico in che modo la sua figura perda la sua forza
morale distintiva).
Complessivamente
la considererei un’occasione perduta e troppo buonista. Tutta la trama sembra
voler riabilitare in qualche modo Wickham (perché in fin dei conti…). E lo
stesso Mr Darcy si tormenta per dei sensi di colpa assurdi verso il cognato per
come lo ha giudicato ai tempi della seduzione a Georgiana (ma quando mai Jane
Austen poteva pensare una cosa del genere!). Voglio dire, un conto è cercare di
riabilitare Wickham, che magari si riscatta attraverso gesta militari
encomiabili in Irlanda, un conto è giustificare i suoi atti nel passato. Uno
può cambiare e se ne può dargliene atto. Lo si può perdonare, se è pentito, ed
accoglierlo nuovamente nella comunità. Ma che si dica che in fondo non era così
grave quello che aveva fatto, quando voleva sedurre Georgiana (che all’epoca
aveva appena 15 anni) solo per appropriarsi del suo patrimonio, rovinandole di
fatto la vita, è inimmaginabile. E soprattutto è inimmaginabile che lo perdoni
Mr Darcy. P.D. James si aggrappa all’influenza benefica che Elizabeth ha su di
lui, ma mi permetto di dire che Elizabeth per prima ha avuto un giudizio molto
negativo su Wickham non appena ha scoperto la verità. Perdonare i cattivi,
giustificando il male, non fa alcun bene a nessuno. Anzi, si veicola il
messaggio che fare il male in fondo è qualcosa di bello. Quello che si dovrebbe
in caso fare è far comprendere ai cattivi le loro azioni malvagie ed indurli a
pentirsi e cambiare.
Wickham e Georgiana Darcy nella miniserie della BBC del 1995
Cosa
non torna: in tutto il giallo l’assurdità è che il cuore sta nella
conversazione tra Denny e Wickham, prima che Denny chieda al cocchiere di
fermare la carrozza e scappi fuori in gran velocità. Nella carrozza era
presente anche Lydia Bennet che avrebbe dovuto sentire almeno parte della
conversazione. Nessuno, tuttavia, si cura di domandarle alcunché. Per quanto
ella sia moglie di Wickham e non possa testimoniare, nelle indagini sarebbe
dovuta essere interrogata. Ma anche per quanto riguarda la trama (Lydia è
effettivamente all’oscuro di cosa sia stato detto in carrozza), sembra che
Lydia in realtà sia sorda…
Lydia con il marito Wickham nella miniserie tratta dal libro e prodotta dalla BBC.
Letto: 28
ottobre – 22 novembre 2017
Voto: 6
al romanzo, 4 alla Mondadori che nella trama fa intendere che P.D. James sia la
prima autrice a “a tentare un seguito di
Orgoglio e Pregiudizio” (ma se Jane Austen è l’autrice che conta il maggior
numero di seguiti, prequel, parodie, adattamenti, e chi più ne ha più ne metta
nella storia, il primo scritto addirittura nel 1913!), 3 a chi ha deciso di non
mettere le note al libro (i chiari riferimenti a Persuasione e Ragione e
sentimento dovevano essere evidenziati dalle note – non tutti i lettori
possono ricordare nomi e circostanze degli altri libri della Austen).
Stelle mozzafiato: **
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