mercoledì 27 giugno 2018

#Libri - Buona fortuna! di E. Werner, un romance sociale del 1874 tra miniere ed aristocrazia


Buona Fortuna!
di E. Werner

Dati tecnici:
Titolo originale: Glück auf!
Traduttrice: non scritto
Casa Editrice: Salani
Collana: I Romanzi della Rosa n 126
Pagine: 247
Anno: 1874 (??? in Italia – la mia edizione è del 1963)
Genere: romance sociale


Trama: Seconda metà dell’Ottocento. Berlino e le miniere a sud della capitale.
I nobili Windeg Rabenau sono sul lastrico e il loro lignaggio non può salvarli dalla bancarotta, ormai ad un passo. Tuttavia viene tesa loro una mano inaspettata dal borghese, ma ricchissimo, Berkow, disponibile a far sposare il suo unico figliuolo Arthur con Eugenie, unica figlia femmina degli aristocratici, e, in cambio, a coprire tutti i debiti della famiglia.

Windeg Rabenau non vuole cedere al vile ricatto, ma Eugenie, affezionatissima al padre e ai fratelli, accetta questo matrimonio e da quel momento inizia per lei una vita assai difficile.
Dopo il matrimonio nella capitale, la coppia si trasferisce nella residenza accanto alle miniere che hanno reso ricchi i Berkow e qui la nobildonna entra in contatto con un mondo a lei estraneo, fatto di minatori coraggiosi e ribelli, di inservienti romantici e timidi e di situazioni lavorative assai complicate. La sua bellezza affascina tutti, ma la sua freddezza tiene lontano il giovane marito, che solo dopo le nozze scopre le oscure trame ordite dal padre per combinare quello sposalizio ed è disposto a chiedere aiuto alla Sacra Rota a Roma per rendere la libertà alla moglie…



Un'edizione del 1890 di Stoccarda


Commento: Buona fortuna! (il cui titolo è tratto dall’augurio che viene detto tra i minatori prima di ogni discesa) è il secondo romanzo (su 18) scritto da Elisabeth Bürstenbinder (Berlino, 25 novembre 1838 – Merano, 10 ottobre 1918), nota con il suo nome d’arte E. Werner.
La sorte ha voluto che io leggessi questo libro nello stesso periodo in cui ho avuto occasione di rivedere La valle del destino, film del 1945 con Gregory Peck e Greer Garson da me amatissimo, che ho potuto gustare nuovamente grazie a Retecapri che lo ha trasmesso nella serie di film in bianco e nero di Joe Denti, dopo un periodo di credo oltre vent’anni di mancanza dalla tv.
Entrambe le storie affrontano i problemi legati ai disagi nel lavoro nella fine dell’Ottocento (in Buona fortuna! si tratta della miniera dei Berkow, ne La valle del destino delle officine d’acciaio degli Scott a Pittsburgh) e di come una forte collaborazione tra padroni e lavoratori può essere minata da teste calde che mettono a rischio una qualsiasi intesa.


Greer Garson e Gregory Peck ne La valle del destino (1945)

La bellezza di questo romanzo (scoperto per caso nella biblioteca della mia nonna scomparsa da tanti tanti anni) è proprio il delineare questo mondo sotterraneo attraverso da una parte gli occhi spaesati di una nobildonna e dall’altra lo sguardo fiero ma impreparato di un giovane uomo, che nell’arco di un giorno si ritroverà l’azienda paterna sulle spalle, senza che il padre gli avesse mai dato le conoscenze per affrontarlo.
Per quanto si possa definire un romance, si tratta altresì di un romanzo sociale che potrebbe piacere molto a chi ha apprezzato Nord e sud della Gaskell (anche se qui il personaggio maschile è molto più ‘morbido’).

Una delle frasi più belle del romanzo è, secondo me, “non voglio la libertà senza di te” (pag. 208) pronunciata da Eugenie al marito, poco prima della resa dei conti finale tra padrone e lavoratori, atta a sottolineare come la libertà, senza amore, è un bene vuoto e, fondamentalmente, privo di interesse per l’essere umano.

Complessivamente si tratta di un romanzo avvincente, in cui anche i personaggi secondari (come Kurt, il fratello di Eugenie) riescono a ritagliarsi uno spazio ben preciso e a tutto tondo, pur a volte comparendo per poche pagine. Una storia in cui vi è timore di Dio e in cui l’amore è raccontato tramite piccoli gesti e silenzi (nel corso della storia vi è solo un bacio), ma che viene vissuto dal lettore in ogni brivido di pelle.
Illustrazione che ritrae Eugenie e Arthur che camminano
per i monti accanto alla miniera.
Scena cruciale del romanzo.

Peccato che la traduzione abbia voluto togliere un po’ di contesto storico e temporale, tanto che non si cita mai la nazione in cui si svolge la storia, sebbene i nomi siano tedeschi (Berlino non viene mai chiamata Berlino, bensì la capitale), né si fa cenno a periodi storici (ma essendo scritto nel 1874 non può svolgersi nel Novecento, come forse vorrebbero farci intendere, per modernizzarlo un po’ immagino).

Libro molto bello, che mi ha lasciato dentro la voglia di leggere altri romanzi di questa autrice (ho solo San Michele, sempre tratto dalla biblioteca di mia nonna) e il desiderio che si tornino a scrivere romanzi di questo genere.


L'autrice E. Werner

Letto: 07-22 giugno 2018

Voto: 8 al libro, 9 alla Werner che ha trattato con maestria un tema scottante, specialmente per l’epoca, 3 alle odierne case editrici che, ancora una volta, dimenticano queste autrici eccellenti per lasciare spazio a libri spazzatura.

Stelle mozzafiato: *****

Recensione in arrivo: Senza nome di Wilkie Collins

4 commenti:

  1. Che bello Dilettaaaaaa....Si evince dalla recensione che ti è piaciuto tantissimo e mi hai fatto venire voglia di cercare questo libro ..non ho ancora guardato se si trova in vendita, ma se così non fosse guarderò tra l'usato !!
    LA FRASE ...MMMM :-) fa presagire tanta "romanticheria" ....beeeeello come piace a noi !!
    Vedo che il prossimo libro è SENZA NOME ....A ME è PIACIUTISSIMO ...BELLISSIMO !
    Non lo metto a paragone con La Donna in bianco ( che è stato il mio primissimo di Collins e quindi ha un posto speciale ), ma lo posiziono a pari posto !!
    Anche in senza nome si affrontano temi sociali ( lo hai già letto o devi ancora leggerlo ? ...se non lo hai ancora fatto, vedrai che anche quello e AVVINCENTE..FANTASTICO, IO L'HO LETTO QUASI TUTTO D'UN FIATO ! )
    Il romanzo parte tranquillo in un'atmosfera soave, ma poi è un susseguirsi di colpi di scena, io l'ho votato 10- :-)
    Ciaooooooooooooooo, ti abbraccio cara Diletta, grazie per le tue recensioni preziose !!

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    1. Grazie carissima <3 <3 <3
      Sì, mi è piaciuto tantissimo. Al momento (ovviamente) è fuori commercio, ma spero che si trovi in qualche mercatino!

      'Senza nome' l'ho iniziato da poco (sono a pag. 60 circa), e mi piace già molto. Ma io adoro Wilkie Collins!!!!!!
      Anche io ho adorato 'La donna in bianco', ma tutti, anche quelli meno belli, sono sempre affascinanti.

      Un abbraccio grandeeeee! TVTB

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  2. io ne ho tantissimi della serner...autriche che ho adorato sempre tantissi mo molto passionale e che ti scrive meravigliosamente i caratteri un romanticismo virile Oserei dire

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    1. Sì, è davvero un'autrice intensa e interessantissima.
      Peccato che sia praticamente dimenticata ormai...

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