venerdì 8 giugno 2018

#Libri - Patricia Brent, Zitella - commedia rosa scritta ai tempi di Downton Abbey


Patricia Brent, Zitella
di Herbert G. Jenkins

Dati tecnici:
Titolo originale: Patricia Brent, Spinster
Traduttrice: Federica Alessandri
Casa Editrice: Elliot
Collana: Manubri
Pagine: 247
Anno: 1918 (??? in Italia, la mia edizione è del 2016)
Genere: commedia umoristica, romance umoristico anni Dieci



Trama: Prima Guerra Mondiale. Londra.
Patricia Brent, 24 anni, vive in una pensione nella capitale inglese assieme ad un variopinto gruppo di persone. Lavora come segretaria per un politico in ascesa (ma con scarso fuoco dal pulpito – non è certo paragonabile ad un giovane William Lamb, vissuto cento anni prima). La sua vita si divide tra il lavoro e la pensione, con sporadiche passeggiate al parco e le vacanze estive programmate come ogni anno. Non ha molti stimoli per migliorare la sua esistenza. In attesa, tra l’altro, che il conflitto mondiale arrivi a termine.
Tutto cambia, però, un giorno, quando, scendendo le scale per andare in sala pranzo sente due delle pensionanti più pettegole del dormitorio che sparlano di lei alle sue spalle, definendola ‘zitella’ e dandole addirittura 26 anni!
Patricia, vittima di un incontrollabile rigurgito d’orgoglio, dichiara quindi quella sera a cena, di non aspettarla l’indomani, perché dovrà uscire con “il suo fidanzato”.
La bomba era stata lanciata, ma di certo Patricia non si attendeva che avrebbe avuto ripercussioni così pazzesche sulla sua vita. Difatti non solo tutti i pensionanti cercano di strapparle informazioni su questo ‘fidanzato’ misterioso, ma alcuni decidono addirittura di seguirla di nascosto fino al ristorante dove ella aveva detto che sarebbe andata.
Allibita da tale comportamento e non sapendo cosa fare, Patricia Brent si siede quindi al tavolo dell’unico uomo da solo presente al ristorante, il militare Peter Bowen (e per fortuna che era un militare, perché Patricia aveva detto che era appena tornato dalla guerra dopo una leggera ferita). Da quel momento iniziato per Patricia (e per Lord Peter) una serie infinita di inganni, bugie, messinscene e chi più ne ha più ne metta, tutte recitate per i pensionanti sempre più curiosi, affettuosi e speranzosi, ma con ripercussioni su tutti i personaggi dell’opera (compreso il povero politico alle prese con discorsi sul granturco, sui topi e su tutto quello che gli capita di incontrare).


Patricia Brent

Commento: Patricia Brent, Zitella mi è stato consigliato da un’amica (ammetto candidamente di non aver mai sentito nominate l’autore prima della nostra chiacchierata: l’inglese Herbert G. Jenkins, che ho scoperto essere anche un editore oltre che un autore di storie per lo più molto umoristiche), definendomelo una divertentissima commedia. Il libro non ha deluso le mie aspettative ed ho trovato esattamente quello che mi ero immaginata.
Un delizioso sguardo sull’Inghilterra sul finire degli Anni Dieci, lontana però dall’aristocrazia narrata da Downton Abbey (anche se la famiglia di Lord Peter potrebbe tranquillamente partecipare ad una serata dai Crawley, specialmente Tanagra Bowen, la sorella di Peter), ma focalizzandosi sul ceto medio e sulle sue  speranze a volte impossibili da realizzarsi.
Il personaggio di Patricia è forse troppo schematico e complessivamente poco approfondito, ma essendo il romanzo scritto da un uomo è verosimile che non riesca ad entrare a tutto tondo nella mentalità di una donna (anche se bisogna lodarne i tentativi).
Si tratta di un romanzo leggero e divertente, da leggere con un pizzico di curiosità intellettuale per comprendere tante piccole dinamiche dell’epoca. Peccato, però, la mancanza totale di note (una scelta editoriale sempre più diffusa, che però lede moltissimo a volte la comprensione di un testo). Il romanzo è stato pubblicato nel 1918 ed è impregnato di storia e politica contemporanea inglese (non solo la Grande Guerra, ancora in corso, ma anche tanti, innumerevoli dettagli sulla vita sociale a Londra e in campagna). Delle note che spiegassero i riferimenti evocati dai vari personaggi avrebbe aiutato maggiormente la comprensione della lettura.


Immagini dell'edizione spagnola

Faccio un esempio. A pag. 141 Tanagra Bowen si rivolge a Patricia Brent con queste parole: “Siamo proprio noiosi, non è vero? Credo che non esistano al mondo tipi più insistenti dei Bowen. Il ragno della leggenda di Roberto di Scozia non è niente, al confronto”. Chi non conosce la storia in questione, avrebbe difficoltà a comprendere il senso di questa frase. Il riferimento è a Robert the Bruce (Roberto I di Scozia) che nel 1306-1307, nella sua lotta contro l’Inghilterra, si nascose in una grotta per alcuni mesi. Qui osservò un ragno che tentava di fare una tela sulla parete. Una, due, tre volte. Infine, il ragno riuscì nella sua impresa. Fissandolo, Robert the Bruce trovò la forza di rialzarsi e di affrontare nuovamente gli inglesi al motto: “If you don’t succed, try, try, try again” (Se non riesci, prova, prova, prova ancora).
Di collegamenti simili ce ne sono moltissimi disseminati un po’ ovunque ed avrebbe fatto piacere cogliere elementi storici, leggendari o politici che non si conoscono.


Robert the Bruce e il ragno

Consigliato a tutti coloro che vogliono passare qualche ora in allegria, sognando il principe azzurro.

Letto: 16 aprile – 04 maggio 2018

Voto: 7 ½ al libro; 7 alla casa editrice per portato il libro in Italia dopo quasi un secolo (anche se si meriterebbe un 6 scarso per non aver arricchito il testo con le note); 7 alla copertina, graziosa e elegante

Stelle mozzafiato: ****

Recensione in arrivo: Lydia di Clare Darcy

2 commenti:

  1. WOWWWWWWWWWWWW Diletta, bellissima recensione, non nel senso se ti è piaciuto o meno, ma per la giusta osservazione riguardo alle note e bellissima la spiegazione della leggenda ( che non conoscevo ) !
    Io ...essendo più ignorante in materia, non ho neanche pensato alle note aggiuntive leggendo il libro.Ora però, grazie alla tua recensione, mi rendo conto che sotto certe battute e citazioni, c'è molto più significato di quello che attrbuiamo alle righe lette !...eh ..ora mi dispiace tantissimo che non ci siano note ...Sarebbe stato molto più bello ed interessante.
    Anche perché il romanzo è divertente ( a parte una piccola sezione centrale che mi è risultata un po' piatta e priva di colpi di scena ), ma a fine lettura qualcuno potrebbe obbiettare che il romanzo è simpatico, ma insulso ...invece no...Ci sono citazioni e fatti storici interessanti, che chi come me, essendo meno ferrato su certi argomenti, non potrà percepire e gustare.
    GRAZIE MILLE, UN BACIONE DILETTA CARA !!!

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    1. Grazie Tiziana! La storia del ragno la conoscevo perché sono stata in Scozia tante volte, ma molti altri collegamenti (specialmente politici) non li sapevo. Qualcosa sono andata a controllare on-line, qualcosa mi sarà proprio sfuggito! Grazie per il consiglio letterario! Sono stata molto soddisfatta :D

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