giovedì 11 maggio 2023

#Libri 'Tre ragazze americane' (1911) di Jean Webster, una sorta di Tom Sawyer al femminile

Tre ragazze americane
(Prequel di Quando Patty andava al college)

di Jean Webster

Dati tecnici:
Titolo originale: Just Patty
Traduzione: L. Marchi Pugliese
Casa Editrice: Fratelli Fabbri Editori
Collana: Libri Deliziosi. Collana per Signorinette n. 24
Pagine: 248
Anno: 1911 (in Italia dal 1954, la mia edizione è del 1968)
Genere: classico per giovani adulti ambientato al college

Trama: Fine Ottocento, Collegio di Sant’Orsola, costa orientale degli Stati Uniti.
Patty Wyatt e le sue amiche Costanza (Constance in lingua originale) e Priscilla sono all’ultimo anno di collegio.
Vivaci e brillanti, passano l’anno tra studio, disavventure, incontri sorprendenti e l’eterno braccio di ferro con le loro insegnanti, fino a giungere all’ultimo mese di scuola.
Attorno a loro si muove un caleidoscopico universo giovanile, con sogni, speranze e paure che delineano un mondo ormai perduto di un America di fine Ottocento.

Commento: Tre ragazze americane (Just Patty) è il prequel di Quando Patty andava al college, primo romanzo di Jean Webster (famosa per Papà Gambalunga) ed uscito nel 1911, 8 anni dopo rispetto al suo ideale seguito. Ormai fuori catalogo da decenni in Italia, l’ho recuperato nella biblioteca di mia mamma, un vero e proprio pozzo dei tesori.

Spiccioli di autobiografia
Per la descrizione del Sant’Orsola, la Webster si è ispirata all’istituto da lei stessa frequentato tra il 1894 e il 1896, il Lady Jane Grey School a Binghamton, nella contea di New York.
In particolare quello che mi ha colpito sono le lezioni che le protagoniste seguono (e che ha seguito la stessa Webster). Non solo letteratura, matematica o francese, ma anche materie ormai perdute come la composizione di lettere (la differenza da usare a seconda di chi sia il destinatario) e lo studio dell’attualità, con lettura di quotidiani e conversazione serale (durante la cena) sulle notizie che risultavano essere più importanti. 

Battaglie sociali
La Webster non ha potuto non inserire anche in questo romanzo le suo note battaglie per le questioni sociali.
La più importante tra quelle messe in evidenza è sicuramente quella descritta nel terzo capitolo, Lo sciopero contro Virgilio. La narrazione prende spunto da una conferenza che viene tenuta al collegio riguardo allo sciopero indetto dalle lavandaie. Nel romanzo (almeno nella versione in italiano) non ci sono riferimenti specifici, ma indagando scopro che nel 1881 ci fu uno storico sciopero delle lavandaie ad Atlanta, che infine ottenne un miglioramento delle condizioni di lavoro.
Nel romanzo è scritto (per voce della signorina Lord, professoressa di latino): “Lo sciopero delle lavandaie segna un’epoca nella storia, perché dimostra che anche le donne, come gli uomini, sono capaci di sostenersi mutualmente”. E, visto la forte spinta autobiografica del testo è probabile che le idee all’avanguardia della Webster ricevute in famiglia, specialmente a sostegno delle donne, siano state confermate da alcune insegnanti della Lady Jane Grey School.
Curioso il modo in cui Patty e le sue amiche utilizzano le informazioni ricevute durante la conferenza per indire uno sciopero contro i troppi compiti di latino assegnati, impossibili da terminare per le alunne meno brillanti. E notevole il fatto che sia proprio Patty a portare avanti la battaglia, pur essendo lei tra le prime della classe in questa materia.


Patty durante la punizione ricevuta
in seguito allo sciopero contro Virgilio

Un Tom Sawyer al femminile
Come ho avuto di riscontrare in un altro libro di Jean Webster, Molto rumore per Peter, più che un romanzo vero e proprio, si potrebbe definire quasi una raccolta di racconti o di mini-avventure che vedono protagoniste le studentesse del Sant’Orsola. Ci sono molti pochi legami tra un capitolo e l’altro, se non il passare delle stagioni, ed ogni capitolo racconta un avvenimento che si apre e si chiude, spesso focalizzando l’attenzione su una delle studentesse secondarie dell’istituto.
In questo mi ha ricordato una grande opera della letteratura americana, Le avventure di Tom Sawyer, che racconta le vicissitudini di questo ragazzino nel suo paese natale sulle sponde del Mississippi. Anche lì lunghi capitoli che raccontano avventure che si aprono e si chiudono, come piccoli tasselli di un grande puzzle.
Ho citato Tom Saywer non a caso, essendo Twain prozio di Jean Webster.
Nel leggere Tre ragazze americane mi è sembrato quasi di imbattermi in una risposta al femminile del noto romanzo di avventure…

Seguiti e costole
Abbiamo visto che Tre ragazze americane è il prequel di Quando Patty andava al college, ma ha anche un altro seguito: Jerry Junior (1907, quindi anche questo scritto precedentemente) in cui incontriamo Constance Wilder (una delle due amiche del cuore di Patty) in viaggio in Italia sul Lago di Garda. Qui la ragazza incontra Jermyn Hilliard Junior detto ‘Jerry’, un giovane scapolo americano in vacanza, che cerca di conquistare il suo cuore usando buffi stratagemmi, solo che Constance si accorge subito di chi egli sia…
Chi è Jerry Junior? Come lo conosce Constance?
Ce lo spiega Sara Staffolani, autrice della biografia C’è sempre il sole dietro le nuvole. Vita e opere di Jean Webster, nonché traduttrice in italiano di Jerry Junior: “Jerry Junior viene menzionato nel quarto capitolo di Tre ragazze americane, intitolato Il terz’ultimo della fila. Non è facile distinguerlo perché  i nomi sono tutti italianizzati (Geremia in luogo di Jerry, ndr). Jerry sembra essere molto popolare tra le studentesse e Constance lo conosce fin dall’infanzia, tanto che Constance è piuttosto stizzita con lui per una battuta infelice che il giovane le aveva fatto tempo addietro”.
Questo approfondimento spiega perché Patty e le sue amiche in Tre ragazze americane fossero così emozionate dopo aver visto questo ‘Geremia’ a teatro e perché Patty fosse elettrizzata al pensiero di aver scambiato involontariamente la valigia con lui… (una sorta di ‘metagame’ letterario, perché chi legge per primo Tre ragazze americane non sa retroscena che vengono svelati in romanzi successivi ma scritti in precedenza).

Complessivamente si tratta di un romanzo adorabile, che si legge con gioia e che racconta un mondo che non esiste più. Un piccolo gioiello dimenticato… 

Letto: 15 marzo – 11 aprile 2023

Voto: 8 al libro, 8 a Jean Webster, 6 alla copertina di Cattaneo che, seppur carina, non fa comprendere l’epoca in cui si svolge e fa supporre che sia ambientato negli Anni Cinquanta, 8 a Sara Staffolani per l’immensa cultura su Jean Webster e al suo impegno di far conoscere questa autrice anche in Italia.

Stelle mozzafiato: *** ½ 

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