lunedì 27 settembre 2021

#Libri 'Avventura da vendere' (1957), un gioiello dimenticato di Emma Claudia Pavesi

Avventura da vendere

di Emma Claudia Pavesi


Dati tecnici:

Casa Editrice: Baldini & Castoldi
Collana: La Melagrana n. 27
Pagine: 257
Anno: 1957
Genere: narrativa per giovinette

Trama: Milano (Italia) – Gryon (Svizzera). Anni Cinquanta.
Flavia Cosentini e Teodolinda Varazzi sono due amiche per la pelle. Una è povera, l’altra è ricca. Una è graziosa e timida, l’altra è esuberante e di grande personalità. Una passa le sue estati sempre nella campagna lombarda presso l’anziana balia della madre, l’altra va in giro presso le località più alla moda.
Poi un giorno accade l’imprevisto.
Teodolinda viene invitata presso dei lontani cugini per passare l’estate a Gryon in Svizzera, ma non ha nessuna voglia di andarci, perché ha già prenotato prima a Forte dei Marmi e poi a Cortina. Quindi perché non inviare l’amica Flavia a casa degli sconosciuti cugini? Flavia farebbe una vacanza “paradisiaca”, e lei non verrebbe incastrata da parenti che rompono le uova nel paniere.
Accade così che infine Flavia parte per la sua estate all’estero ma non tutto va come deve andare… Tra scambi di persone, bugie reiterate, mogli che compaiono all’improvviso, padri che parlano solo con battute teatrali, zii golosi e misteriosi, per Flavia (e Teodolinda) si tratterà di un’estate fuori dall’ordinario che porterà immense sorprese e delicati sentimenti d’amore…

 

Flavia arriva a Gryon

Commento: Bello, bello, bello! Divertente e scoppiettante.
Ma procediamo con ordine. Avventura da vendere fa parte della collana La Melagrana edita dalla Baldini & Castoldi, che arricchì le letture delle giovani negli Anni Cinquanta e Sessanta (ho curato varie recensioni di libri di questa collana come Il grande dono, Starli e i frutti d’oro o Vacanze nella foresta) ed è scritto da Emma Claudia Pavesi, la direttrice della collana (ho già recensito i suoi Marina e i segugi, E’ sempre Aprile a Villa Rosa e Le Rane non si arrendono). E posso tranquillamente dire che questo libro è un vero e proprio gioiello a partire dal titolo…

Avventura da vendere:
Nel leggere il titolo, avevo sempre pensato (questa collana la conosco da quando ero bambina e fantasticavo sui titoli dei libri che non avevamo – l’ho recuperato recentemente su eBay) che significasse che i protagonisti vivessero talmente tante avventure da poterle addirittura vendere…
Invece vuol dire tutt’altra cosa.
Significa che un amico di Emma Claudia Pavesi va a casa della nota scrittrice per ‘venderle’ un’avventura realmente accaduta e chiederle di scriverci lei un libro, visto che è così brava. L’amico le racconta la storia, ma Emma Claudia Pavesi si rifiuta categoricamente, dicendo che era impossibile che qualcuno potesse credere che quella storia fosse vera o addirittura verosimile!
Infine i due si lasciano con un patto. Se Emma Claudia Pavesi avesse trovato anche solo una persona disposta a credere alla veridicità della storia, allora ella lo avrebbe scritto.
La Pavesi racconta a tutte le persone che incontra la storia (bambini, adulti, anziani, creduloni, filosofi, professori, tutti), ma nessuno, nessuno, la prende sul serio.
Emma Claudia Pavesi si era quasi dimenticata di quella promessa, quando ad un anno di distanza, durante un viaggio in treno, ecco che qualcuno è pronto ad ascoltare e a credere…


Lucio, l'amico di Emma Claudia Pavesi

Esercizio di stile:
E’ indubbio che Emma Claudia Pavesi abbia preso questo romanzo come un’esercitazione di stile. Lei stessa nella lunga premessa (in cui spiega come sia venuta a conoscenza di questa avventura da vendere) spiega come lei si applichi quotidianamente per usare parole sempre diverse e colte per raccontare quello che accade, o per trovare locuzioni affascinanti e spiritose. E bisogna ammettere che è verissimo. In questo romanzo, ancor più di altri da lei scritti, si nota questa continua ricerca, che a volta rasenta l’assurdo.
In questo romanzo, inoltre, si diletta con citazioni teatrali infinite (lo zio che vive in Svizzera è un attore di teatro e non fa che pronunciare frasi da Shakespeare, da Molière e da tanti altri autori di drammi).
Ma ancor di più direi che l’intero romanzo è un omaggio immenso alle commedie greche e latine, in cui accade tutto e il contrario di tutto, ci sono scambi di persona e bugie che si protraggono per l’intera trama, con intermezzi comici e patti segreti, per arrivare poi all’inevitabile lieto fine che aggiusta tutto.


Lo zio attore, Duilio Malone, mentre si esercita per la parte di Riccardo III.

L’anello di Gige:
Tra le citazioni più interessanti che ho riscontrato vi è quella all’anello di Gige, che avrebbe voluto indossare Flavia per ascoltare una conversazione senza essere vista.
Io non sapevo cosa fosse questo anello e quindi mi vado ad informare, imbattendomi così in un anello che ricorda in parte i poteri di quello de Il signore degli anelli.
L’anello è citato da Platone nel libro Repubblica. Questo anello garantiva il potere di diventare invisibili (si tenga presente che suddetto anello è un particolare che solo Platone accorda a Gige, re della Lidia tra il 716 a.C. e il 678 a.C., essendo infatti assente nel racconto fornitoci da Erodoto dell’omonimo personaggio).
Gige lo aveva trovato quando, a seguito di un terremoto, si era aperta una voragine; meravigliato e spinto dalla curiosità, l’allora pastore entrò e scoprì che tra le meraviglie di quel luogo sotterraneo vi era anche un enorme cavallo di bronzo nel quale si trovava il cadavere di un individuo di proporzioni sovrumane con un bellissimo anello d’oro al dito, di cui si impadronì. Scoperto il suo potere che lo rendeva invisibile, Gige se ne servì per uccidere il re della Lidia e per sposarne la vedova, divenendo a sua volta re.


L'anello di Gige in un dipinto del XVI secolo

Complessivamente si tratta di un romanzo divertente e molto, molto originale, in cui ci si domanda praticamente dalla prima pagina: ma chi è zio Gelsomino?
Brillante e arguto, il libro è scritto con un italiano modernissimo (nonostante sia scritto negli Anni Cinquanta) e fa venire voglia di partire in vacanza per la Svizzera!

Letto: 17-24 agosto 2021

Voto: 8 al libro, 9 alla collana La Melagrana, 9 a Emma Claudia Pavesi per aver curato questa collana assolutamente imperdibile, 8 alle illustrazioni

Stelle mozzafiato: ****

Recensione in arrivo: L’ombra di una voce di Barbara Erskine

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