Goals
di Gianluca Vialli
Dati tecnici:
Casa Editrice: Mondadori
Pagine: 358
Anno: 2018
Genere: saggio sportivo
Trama:
98 storie +
1 per raccontare imprese nel mondo dello sport, dalle più conosciute a piccole
perle quasi dimenticate. 98 storie + 1 per imparare a non arrendersi mai e non
abbandonarsi alla paura, la tensione, lo sconforto.
Da Jesse Owens a Steven Bradbury, da
Cassius Clay ai Lisbon Lions (che proprio in questi giorni hanno perduto due
pilastri della mitica impresa del Celtic nel 1967), da Sergei Bubka a Jack
Sintini, da Tyrone Bogues a Jerzy Kukuczka, fino a quel + 1, che ci racconta,
in prima persona, l’ultimo anno di Gianluca Vialli, ex attaccante di Cremonese,
Sampdoria, Juventus e Chelsea, e la sua battaglia più importante.
Commento: Premetto che nel commentare questo libro
non sarò obiettiva (anche se cercherò di esserlo il più possibile). Conosco
personalmente Gianluca Vialli perché nel lontano 1998, quando ero ancora poco
più che una ragazzina con mille sogni in testa e una laurea in Sociologia da
conquistare, decisi di scrivere una tesi su di lui (Gianluca Vialli, un eroe moderno veicolato dai mass media) per la
cattedra Storia delle Comunicazioni di Massa. Non solo il professor Enrico
Menduni me la accordò, ma da quella decisione nacquero mille cose belle per me
(a partire dal premio di laurea Stefano Benetton nel 2000 per la miglior tesi
sportiva dell’anno). Gianluca Vialli, da me contattato tramite amicizie in
comune, fu subito disponibilissimo ed acconsentì ad incontrarmi due volte (nel
dicembre del 1998, prima dell’inizio della stesura della tesi, e nel marzo
2000, dopo la conclusione della stessa per tirare le somme dell’analisi
svolta). Durante quegli incontri fu non solo assai preparato (non aveva solo
letto il mio lavoro, lo aveva decisamente studiato), ma anche molto gentile e
umano (specialmente quando pochi giorni dopo il nostro incontro morì
all’improvviso mio padre e lui mi scrisse di suo pugno un messaggio di incoraggiamento
e di grande vicinanza).
Leggere della sua recente terribile
malattia, mi ha colpito moltissimo, quasi come se fosse qualcuno di famiglia. E nello
sfogliare questo saggio ho trovato conferma di quanto egli sia decisamente un
‘eroe moderno’ (#Vocabolario Eroe = Persona che per eccezionali virtù di
coraggio o abnegazione s’impone all’ammirazione di tutti).
Il libro è a cura di Pierdomenico
Baccalario (l’Ulysses Moore delle saghe fantasy per ragazzi), con il prezioso
contributo di Massimo Prosperi e Marco Menozzi (autore della serie di libri sul
basket Pick & Roll). E forse
questo è il lato più negativo del libro…
I
lati negativi:
Come vedete cerco di essere obiettiva e
parto subito nel raccontare quello che non mi è piaciuto (tecnica un po’ furba,
lo ammetto, perché partendo dalle cose più brutte, al termine dell’articolo ve
le sarete dimenticate :D ).
Il lato negativo, e lo dico da scrittrice
ma altresì da giornalista sportiva, è che le storie raccontate sono narrate con
tecniche narrative ma non con tecniche proprie delle imprese sportive. Di
conseguenza queste storie, che spesso ammiccano al lettore con costruzioni di
attesa, iperboli, sguardi su lampi di vita privata, in definitiva mancano di
quello che è più importante: lo sport. La descrizione dell’emozione, della
tensione, del risultato. Tecniche che solo un giornalista sportivo a tutti gli
effetti ha imparato nel tempo. E mi domando come sarebbe stato questo libro se
Vialli lo avesse scritto assieme al suo amico Paolo Condò…
Per non parlare che vi sono degli errori.
Io ne ho trovati alcuni (e tutti nelle storie che conoscevo più
approfonditamente) e mi domando di quante inesattezze sia disseminato il libro nelle
parti che invece non conoscevo.
Faccio due riferimenti: la storia n. 25 Respect is earned (Il rispetto si
guadagna – i titoli sono scritti in inglese, le storie in italiano) dedicata
alle Olimpiadi di Berlino e alla sfida di salto in lungo tra Jesse Owens
(statunitense di colore) e Luz Long (tedesco di Lipsia). Conosco molto bene
questa vicenda, perché è al centro del mio romanzo di spionaggio I segreti di Tallinn, quinto incarico
della mia saga mystery Il mondo di Mauro& Lisi. Nel racconto della vicenda, in cui si vede Long dare dei
suggerimenti determinanti a Owens per non commettere fallo nel salto in lungo e
che poi vedrà trionfare Owens proprio davanti a Long, ci sono almeno due errori
clamorosi: primo, il consiglio di Long ad Owens è stato dato durante le
eliminatorie, non in finale (avranno voluto rendere la vicenda più esaltante ed
adrenalinica?) e secondo, al termine della storia dicono che Long morirà poi
durante la Seconda Guerra Mondiale a Stalingrado (perché Stalingrado, quando
Long è morto in Sicilia nel 1943 ed è ancora lì sepolto?).
Luz Long e Jesse Owens a Berlino 1936
Il secondo riferimento: storia n. 41 A good teacher is like a candle. It consumes
itself to light the way for others (Un buon allenatore è come una candela.
Consuma se stesso per illuminare la strada degli altri) dedicato a Jock Stein,
allenatore del Celtic dal 1965 al 1978 e primo allenatore a conquistare il triplete, nella stagione 1966-1967. Nel
libro è scritto che “poiché era
cattolico, la sua destinazione più naturale non poteva che essere il Celtic”
(pag. 148). Jock Stein era protestante. E, al contrario, ci furono delle
resistenze nei suoi confronti proprio per questo motivo.
Jock Stein con la Coppa dei Campioni vinta con il Celtic nel 1967
Lettura
piacevole:
Non rimanete ingannati dal tempo
impiegato nel leggerlo. Sono io che l’ho centellinato per assaporare con gusto
le storie, interiorizzarle e ricordarle. Per quanto alcune storie le conoscessi
assai bene (dalla parabola di Jack Sintini, con cui con i miei romanzi ho
collaborato varie volte a favore delle sue raccolte #forzaecoraggio alla storia
dell’indiano Jim Thorpe, l’atleta più forte del mondo, che avevo narrato
proprio nella mia tesi su Gianluca Vialli), altre erano per me se non
sconosciute, sicuramente da approfondire. E quindi ho deciso di gustarmi un
capitolo a sera, prima della lettura del romanzo di turno.
La lettura scivola veloce, spingendo ad
approfondire alcuni temi, magari tramite YouTube dove rivedere alcune imprese,
o attraverso libri o interviste.
L'indiano Jim Thorpe, l'atleta più forte del mondo
La
storia che mi ha colpito di più – la vittoria alla Bradbury:
La storia che mi ha colpito di più è
stata sicuramente quella dedicata a Steven Bradbury, pattinatore di short track
australiano medaglia d’oro a Salt Lake City 2002 (vicenda che, nonostante io
sia una patita di Giochi Olimpici, non conoscevo affatto). La sua parabola
assurda e la sua vittoria completamente inaspettata (grazie ad una serie
infinita di coincidenze fortuite) mi ha affascinato, tanto che avrò rivisto
decine di volte il servizio fatto dalla Gialappa’s Band. Volete vederlo anche
voi? Eccolo qui.
Affetto
per la Sampdoria:
Ho trovato molto forte anche l’omaggio
che in due occasioni Gianluca Vialli fa alla Sampdoria, in cui ha militato dal
1984 al 1992. Il primo, riconoscibile solo per chi conosce molto bene la storia
blucerchiata, in cui, parlando del Barcellona, si sofferma su Koeman “capace di calciare punizioni
impressionanti” (pag. 195), evidente riferimento alla finale di Coppa
Campioni persa dalla Sampdoria contro il Barcellona per 1-0, proprio a causa di
una punizione dell’olandese. Il secondo, più sfacciato, nell’ultimo capitolo,
quando si presenta, e scrive che ha “vinto
due campionati italiani, di cui quello con la Sampdoria credo sia stato il più
bello” (pag. 353).
Legame forte tra Vialli e la Sampdoria,
evidenziato dalle dichiarazioni degli ultimi mesi che lo vedono a capo di una
cordata americana che vorrebbe acquistare la Sampdoria da Ferrero. Proprio
ieri, giovedì 9 maggio, alla convention di Banca Medioloanum a Torino, Vialli
ha dichiarato di voler “chiudere la sua
carriera da dirigente” (fonte Il secolo XIX - clicca qui per leggere la notizia), facendo un chiaro
riferimento alla trattativa in corso.
Ultimo
capitolo:
L’intero libro si poggia sull’ultimo,
toccante capitolo, in cui Luca Vialli racconta in prima persona quello che ha
vissuto nell’ultimo anno e mezzo prima dell’uscita del libro, con la scoperta
della malattia (un tumore maligno al pancreas), la chemio, la radio, il dolore,
lo sconforto. Ma anche la voglia di non mollare, la forza cercata, trovata
nella sua famiglia (dai suoi genitori, vere e proprie rocce, alla sorella,
dalla magnifica moglie, alle due figlie). E quella speranza di tirare per fare
gol, che “è sempre come la prima volta:
hai bisogno di un bel po’ di coraggio. E, anche, di un pizzico di fortuna”
(pag. 358).
E’ qui che si scopre come è nato questo
libro.
Come Vialli si sia circondato di frasi
motivazionali tratte da frasi celebri o scritte di suo pugno, ispirandosi a
qualcosa che chissà chi gli aveva detto.
E quelle frasi diventano poi i titoli dei
capitoli delle varie storie. Piccole perle da donare a tutti, per aiutarli a non
mollare e a puntare sempre avanti.
La più bella per me è quella legata alla
storia n. 43 (dedicata alla vittoria della Germania ai Mondiali del 1974 contro
l’Olanda di Cruijff): Obstacles are those
frightful things you see when you take your eyes off your goals (Gli
ostacoli sono quelle cose spaventose che vedi quando distogli gli occhi dalla
meta, Henry Ford).
Gianluca Vialli oggi, dopo la malattia
La
frase dedicata a se stesso:
La frase che Vialli sceglie per l’ultimo
capitolo, il suo, è: I want to inspire
people. I want someone to look at me and say: because of you, I didn’t give up
(Voglio ispirare le persone. Voglio che qualcuno mi guardi e dica: grazie a te,
non ho mollato).
Personalmente io posso dirgli: grazie a
te, Luca, io ho avuto cose bellissime e sicuramente non solo mi hai ispirato,
ma mi hai aperto tante porte, dandomi la forza di credere in me stessa e nel
mio talento. Tutto ebbe inizio 21 anni fa, quando, arrivata a Londra ai campi
di allenamento del Chelsea mi hai stretto la mano per la prima volta. E da
allora sei sempre stato un modello e uno stimolo continuo, anche nei momenti di
maggior sconforto.
Consigliato a tutti coloro che amano lo
sport. E anche a coloro che non lo amano, ma vogliono assaporare un po’ di
storia moderna attraverso questo mondo meraviglioso fatto di sfide ad altissimo
livello…
Letto: 21
febbraio – 07 maggio 2019
Voto:
8 al libro, 10 a Gianluca Vialli
Stelle mozzafiato: ****
Molto interessante :)
RispondiEliminaGrazie di cuore <3
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