martedì 16 aprile 2019

#NotreDame - Quello che ricordo di questa 'foresta di colonne'

La notizia dell'incendio di Notre Dame mi ha raggiunto così, all'improvviso. Stavo per andare a preparare la cena quando leggo quasi per caso un tweet in cui veniva mostrato il video della guglia che si piegava per le fiamme e cadeva, perdendosi nel fuoco... 
Mi sembrava incredibile. Irreale.
Ed era tutto vero.
Ora si indagheranno le cause. Ci saranno collette. Parleranno di profezie o di imprevedibilità. Si alterneranno al microfono storici dell'arte, rappresentanti del mondo cattolico, professori, testimoni oculari. 
Ci saranno complottisti, globalisti, sovranisti.
Si dirà tutto e il contrario di tutto.


Le uniche cose certe sono che 1) non ci verrà mai detta la verità assoluta e 2) che Notre Dame verrà restaurata per renderla come era prima, ma qualunque cosa faranno le immagini di ieri notte rimarranno impresse in tutti coloro che le hanno viste, in una sorta di 'Io c'ero'...

Io ho visitato Notre Dame una sola volta, il 16 settembre 2008, durante un viaggio a Parigi fatto anche per trarre ispirazione per i miei romanzi. La sede dell'Unesco è a Parigi (non lontana dalla Tour Eiffel) e in quasi tutte le mie storie vi sono alcune scene ambientate sul lungo Senna. Due personaggi, infatti, sono parigini: Jacques Gibert e Minami Hakawa. Nello specifico Jacques ha un piccolo appartamento che si affaccia sulla Senna e che rimira proprio Notre Dame...

Posto qui le foto più belle di quella mia visita a questa 'foresta di colonne' (espressione usata da un critico d'arte ieri sera che mi ha toccato profondamente perché è verissima...), per raccontare visivamente di un altro luogo (dopo la Finestra Azzurra di Malta) che ho avuto l'onore di ammirare prima che andasse perduto...




La vista dal nostro appartamentino (e vista dalla casa di Jacques Gibert)



Arriviamo a Notre Dame



















Copyright photo Diletta Nicastro

2 commenti:

  1. Io ho vissuto per un po' a Parigi e sono tornata laggiù molte volte.
    Notre Dame la conosco benissimo, ho calpestato ogni sua piastrella, respirato l'aria che sapeva d'incenso, ascoltato la sua musica.
    No, anche se la ricostruiranno non sarà più la stessa purtroppo.
    Ti abbraccio.

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    1. Verissimo... non sarà mai più la stessa.
      Però avrà delle ferite che ne arricchiranno la storia...

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