lunedì 6 settembre 2021

#Libri 'Il segreto della tomba d'oro' di Elizabeth Peters, ottava avventura di Amelia Peabody archeologa di inizio Novecento

Il segreto della tomba d’oro
#08 della serie di Amelia Peabody
di Elizabeth Peters

Dati tecnici:
Titolo originale: The Hippopotamus Pool
Traduttrice: Maria Barbara Piccioli
Casa Editrice: Nord
Collana: Narrativa n. 310
Pagine: 461
Anno: del 1996 (in Italia nel 2004, l’edizione Astoria è del 2008)
Genere: giallo period


Trama: 1900. Egitto. 
La famiglia Emerson arriva al gran completo a Il Cairo (non solo Radcliffe con la moglie Amelia, ma anche il figlio Ramses e la figlia adottiva Nefret ). 
Mentre Emerson è ancora indeciso su dove concentrare gli scavi, i coniugi vengono contattati da una figura misteriosa che assicura di essere la reincarnazione della reincarnazione della reincarnazioni di un antico sacerdote egizio, che vuole indicare al Padre delle Imprecazioni dove è situata una tomba ancora sconosciuta. Poi l’uomo scompare, per poi essere trovato morto dentro al Nilo.
Radcliffe, dubbioso e scettico, decide comunque di avventurarsi fino a Dra Abu el-Naga per localizzare la tomba e per farlo chiede anche l’aiuto del fratello Walter e della cognata Evelyn, in profonda crisi matrimoniale dopo la perdita della figlia.
Tra falsari intriganti, ragazzi misteriosi, insegnanti pericolose e giornalisti spavaldi, Amelia Peabody cercherà di aiutare il marito non solo a scoprire dove si trova la tomba perduta ma anche a sfuggire ai peggiori criminali d’Egitto, fino a quando lo stesso Ramses non viene rapito e…

Commento: Il segreto della tomba d’oro (uscito anche con il titolo Amelia Peabody e la tomba perduta) è l’ottavo libro (su 18) della saga su Amelia Peabody creata da Elizabeth Peters (1927-2013). Ho letto i sette precedenti (per leggere la recensione de La maledizione di Nefertiti cliccare qui) e devo dire che in questo libro ho ritrovato un po’ della verve del primo romanzo grazie all’importante ritorno di Walter e Evelyn (che si erano conosciuti ed innamorati nella prima avventura). Lo stile della Peters è sempre lento e faticoso da seguire (si dilunga in passeggiate tra le tombe, ma poi la trama in sé e per sé te la fa più intuire che capire). La sua tecnica è quella di voler spingere il lettore ad anticipare le situazioni, ma poi in definitiva non le spiega mai e questo è davvero molto faticoso. Alla fine ci si arrende e si decide di apprezzare più il ménage quotidiano dei personaggi e non cercare di districare la trama gialla che si nasconde tra le pagine, lasciandola decisamente sulle retrovie.


Elizabeth Peters

Scavi:
Come sempre è interessante il modo in cui l’autrice presenta gli scavi, in questo caso a Dra Abu el-Naga, dette anche Tombe Tebane. E’ evidente quanto la Peters conosca l’argomento di cui parla (non è solo laureata in Egittologia ma ha evidentemente partecipato a scavi). 
La location è inoltre descritta con un paio di mappe che aiutano a comprendere come è conformata questa tomba perduta scavata nella roccia, con corridoi, anticamere e sepolcro vero e proprio.
Interessante anche vedere la differenza tra uomo e donna su come organizzare le giornate di scavo (con le donne molto più pratiche e sicuramente più igieniche).


Le tombe nelle rocce

Carta Velox:
A pag. 274 Sir Edward, fotografo della missione, dice: “Saranno tempi di esposizione piuttosto lunghi, ma ho ottenuto buoni risultati con la nuova pellicola Kodak messa a punto lo scorso anno”.
Curiosa come sempre sono andata a cercare di quale carta fotografica si tratti. Ed ovviamente ho scoperto quello che mi interessava.
Si tratta della carta Velox. Non fu messa a punto dalla Kodak nel 1899, ma acquistata dalla Kodak in quell’anno. Il brevetto apparteneva a Leo Baekeland, che la inventò nel 1893. Si trattava di una carta di cloruro d’argento che poteva essere manipolata prima dell’esposizione anche sotto una debole luce artificiale. Fu quindi acquistata nel 1899 per una cifra esorbitante da George Eastman per la Kodak e divenne un successo mondiale.


La Carta Velox

Stanley Steamer:
Altro richiamo storico. A pag. 55 compare una Stanley Steamer e, essendo ormai diventata per osmosi un’appassionata di motori, non ho potuto che essere contagiata dall’entusiasmo di Emerson per questo veicolo nuovo e interessante. E quindi sono andata a cercare di cosa si tratta.
Scopro quindi che con la locuzione ‘Stanley Steamer’, venivano colloquialmente chiamate tutte le auto prodotte dalla Stanley Motor Carriage Company, azienda produttrice di automobili a motore.
Essa fu fondata dai gemelli Stanley nel 1902 dopo aver venduto la loro attività di lastre fotografiche alla Eastman Kodak (ecco che torna la Kodak! Argomento a cui evidentemente la Peters era molto legata). Nel 1900 i gemelli avevano già realizzato e venduto circa 200 vetture (prodotte prima che venisse fondata la società), ma il mercato era ancora quasi esclusivamente americano. Possibile che una Stanley Steamer fosse arrivata già a Il Cairo nei primi di gennaio del 1900? E soprattutto è possibile che Emerson era da tempo che sognava di acquistare uno di quei modelli (in effetti nell'agosto del 1899 aveva avuto una forte eco l'ascesa in auto da parte di uno dei due gemelli Stanley del monte Washington (nel New England)?
Siamo sul ciglio di quello che nei giochi di ruolo viene chiamato ‘meta game’ (da prendere in considerazione anche che la Peters era americana, quindi la sua conoscenza su un argomento era di base diversa dalla conoscenza che poteva averne un inglese).


Virtuosi:
Chiudo con una frase pronunciata (anzi ringhiata) da Emerson “Gli individui di animo nobile sono molto più pericolosi dei criminali. Riescono sempre a trovare giustificazioni ipocrite per i loro atti di violenza” (pag. 263).
In un mondo in cui i ‘buoni’ e i ‘virtuosi’ si pavoneggiano in continuazione delle loro ‘buone azioni’, induce profondamente a riflettere. Che dite?

Complessivamente si tratta di un libro perfetto per chi conosce la saga e vuole restare in compagnia dei personaggi amati (ripeto, fondamentale il ritorno di Walter e Evelyn) e che vede l’introduzione di David, giovane falsario che entrerà nella famiglia Emerson. Consiglio di leggerlo quando si ha molto tempo a disposizione, per poter leggere molto pagine al giorno e in questo modo ammortizzare la lentezza della narrazione.

Letto: 04 luglio – 11 agosto 2021 (a Rocca di Mezzo)

Voto: 6 ½ al libro, 4 allo stile o alla traduzione, 6 ½ alla copertina, 8 all’idea di Elizabeth Peters, 9 alle mappe.

Stelle mozzafiato: ***

Recensione in arrivo: Erede di Kuragin di Constance Heaven

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