giovedì 22 luglio 2021

#Libri 'Occhi azzurri e Occhi grigi', affascinante romance (1928) della Baronessa Orczy ambientato nelle Montagne Rocciose canadesi

Occhi azzurri e Occhi grigi
della Baronessa Emma Orczy


Dati tecnici:
Titolo originale: Blue Eyes and Gray (o Blue Eyes and Grey)
Traduzione: non segnalato
Casa Editrice: Salani
Pagine: 316
Anno: 1928 (in Italia dal 1933)
Genere: romance

Trama: Anni Venti. Canada, Inghilterra.
Amos e Fay si incontrano in Canada, dove Amos si è rifugiato dopo la morte del padre, e si innamorano.
Da sempre abituato agli agi e al divertimento, Amos decide di cambiare vita, trovare un lavoro e poter così sposare Fay. I buoni propositi, tuttavia, si perdono dietro a cattive compagnie che trascinano Amos in giro per l’Europa e piano piano il suo cuore si allontana da Fay, fino a recarsi in un locale malfamato in dolce e femminile compagnia. Quando la polizia sopraggiunge per arrestare i presenti, Amos reagisce e colpisce con un pugno un poliziotto, che muore battendo la testa.
Arrestato, viene giudicato colpevole e trasportato in treno verso la sua prigione.
Mentre ripensa a tutti gli errori della sua vita e alla sua Fay, così infaustamente dimenticata, accade quello che non ci si aspetta. Il treno deraglia e precipita. Decine di morti. Paura. Tensione.
Amos viene raccolto, ferito, da un’infermiera che lo cura e lo protegge, pur conoscendo la sua identità.
Una volta guarito ad Amos viene offerta una seconda possibilità: lasciare l’Inghilterra con un documento falso ed andare nel Nuovo Mondo per rifarsi una vita, in quel Nuovo Mondo in cui abita ancora Fay.
Tra scenari splendidi, cani curiosi, case maestose, giochi proibiti, omicidi arditi, Amos/Lance troverà il modo di riscattare il suo onore e…


Cover di una copia del 1929

Commento: Questo libro era arrivato secondo nella mia personale classifica, ma quello che aveva vinto lo avevo trovato troppo lento, noioso e poco interessante (riuscirò mai finirlo? Chissà). Stufa, quindi, prendo in mano Occhi azzurri e Occhi grigi (recuperato su eBay) e me ne innamoro.
Emma Orczy, l’autrice della saga della Primula Rossa, non mi delude mai e ancora una volta regala una storia molto intensa e profonda, tanto che ormai posso sicuramente annoverare la Baronessa tra le mie autrici preferite (non a caso il suo Il principe errante l’ho nominato il libro più bello letto nel 2020).


La Baronessa Orczy

Il riscatto:
Come ne La Primula Rossa il protagonista è un uomo e su di lui si concentra l’autrice, facendoci conoscere assolutamente tutto. Non si tratta di un eroe senza macchia e senza paura, ma di un essere umano con le sue luci e le sue ombre, con i suoi sogni e i suoi sbagli.
Il personaggio cresce capitolo dopo capitolo e si riscopre coraggioso, forte, nobile di cuore.
Un libro che fondamentalmente ha come nucleo fondamentale l’errore.
C’è chi, come Amos/Lance riuscirà a comprendere dai propri errori e migliorare e chi, viceversa, si perderà nel vizio.
Due volti, uno contro l’altro, due uomini tra cui sarà divisa Fay (perché ovviamente la dolce ma forte Fay non tarderà a incontrare nuovamente Amos/Lance, e cosa farà? Occhi Grigi riuscirà a perdonarlo?).

Il cane Micawber:
Splendide anche le descrizioni del luogo fuori dal mondo in cui si rifugia Amos/Lance, una capanna a mezza costa da cui si gode in lontananza del magnifico splendore delle Montagne Rocciose (le descrizioni sono talmente belle che è molto verosimile che la Baronessa abbia visitato i luoghi, anzi dirò di più, mi ha dato la sensazione che sia stato proprio visitando i luoghi che la storia le sia apparsa agli occhi - una storia così dissimile dai suoi romanzi tradizionali, sempre incentrati su eventi storici per lei passati).
Con lui nessuno. Solo alcuni animali, tra cui spicca meravigliosamente il cane Micawber.
Le descrizioni sono così… canine, che sicuramente la Baronessa non solo amava molto questo animale, ma ne aveva anche uno.
Su tutti torreggia la descrizione di quando Micawber segue il suo padrone che scende a valle per lavoro, nonostante il fermo divieto di Amos/Lance. La scena si conclude con Micawber che infine sale in groppa al cavallo insieme al padrone e con il cavallo che si rimette in cammino “di buon trotto, perché si accorge che è stato perduto molto tempo in questa lotta ineguale tra l’ostinazione dell’uomo e quella di un cane” (pag. 56).


Rifugio nelle Montagne Rocciose canadese simile a quello in cui vive Lance/Amos

Curiosità: citazione di Edgar Wallace:
Mentre Amos/Lance è in visita del signor Horfman, uomo senza scrupoli promosso sposo di Fay, con il compito di scoprire i suoi loschi piani, i personaggi discutono “di politica, di sport e dell’ultima novella di Edgardo Wallace”. (pag. 154).
Chissà a quale romanzo fa riferimento la Baronessa… Non essendo specificato l’anno è impossibile fare anche solo un’ipotesi (tra il 1920 e il 1928, Wallace ha scritto una cinquantina di romanzi), ma è bello notare come il giallista sia messo sullo stesso piano della politica e dello sport (sarebbe stato bello un cenno più approfondito anche su queste due tematiche, in particolare lo sport – ammetto che per me questo argomento avrebbe risvegliato molto interesse, visto la mia grande passione…).


La cover di Number six di Edgar Wallace del 1927.
Sarà stato questo il romanzo di cui parlavano i personaggi nel salotto di Horfman?

Complessivamente si tratta di un libro bellissimo, scritto bene e tradotto meravigliosamente.
Una chicca della Baronessa che, a torto, è conosciuta solo per il suo eroe inafferrabile…

Consigliatissimo.

Letto: marzo – 15 aprile 2021

Voto: 8 al libro, 9 alla Baronessa Emma Orczy, 2 alle case editrici odierne che l’hanno dimenticata…

Stelle mozzafiato: ****½  

Recensione in arrivo: Il segreto della tomba d’oro (Amelia Peabody #08) di Elizabeth Peters

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