venerdì 3 aprile 2020

#Libri 'La diva geniale' di Marie Benedict, romanzo sull'attrice Hedy Lamarr e la sua invenzione che cambiò il mondo...

La diva geniale
di Marie Benedict

Dati tecnici:
Titolo originale: The only woman in the room
Traduttrice: Anna Martini
Casa Editrice: PIEMME
Pagine: 310
Anno: 2019 (in Italia dal 2019)
Genere: romanzo biografico


Trama: 17 maggio 1933. Vienna, Austria.
La giovane e splendida attrice Hedy Kiesler si appresta a recitare la parte della principessa Sissi di fronte ad un pubblico incantato ed entusiasta. In platea vi è anche Friedrich Mandll, che rimane folgorato dalla bellezza della giovane (che ha la metà dei suoi anni) e decide che quella donna dovrà essere sua moglie.
Ben presto Hedy si accorgerà di non poter rifiutare la corte del signor Mandl, che è forse sconosciuto ai più ma che, d’altro canto, è uno degli uomini più ricchi e potenti d’Austria. In un momento storico in cui si sentono arrivare da lontano i tamburi della Germania nazista, Hedy, di origine ebraica, sa di dover presto cercare una protezione per sé e la sua famiglia. Accetta quindi la corte dell’uomo e in pochi mesi diventa sua moglie, abbandonando il teatro e la recitazione.
Essere la moglie di un uomo tanto influente porterà la donna a contatto con decine di personaggi importanti, che decideranno in quei mesi il destino dell’Europa. E nel corso di queste cene, tese e sconvolgenti, capterà anche segreti militari che in futuro gli Alleati avrebbero pagato oro.
La vita per la giovane Hedy si fa sempre più difficile, tra la gelosia violenta del marito e l’avvicinarsi dell’alleanza con Hitler, e in una notte di agosto del 1937, Hedy fuggirà dalla sua villa dorata mentre il marito è in riunione con Hitler e il suo entourage. Si rifugerà a Londra e da lì viaggerà verso gli Stati Uniti dove troverà un posto nell’olimpo cinematografico di Los Angeles. Ma Hedy Kiesler è un nome troppo difficile (e troppo tedesco) per essere proposto agli americani. Meglio un nome d’arte. Meglio Hedy Lamarr…
Tra film esotici, attori di fama imperitura e registi all’avanguardia, Hedy conoscerà un musicista che le cambierà la vita. Perché con lui avvierà un progetto militare senza precedenti che potrebbe cambiare il destino di una Guerra Mondiale in corso dall’altra parte dell’Oceano, perché per quanto Hedy Lamarr sia stata una delle donne più belle mai conosciute, la sua mente era ancora più straordinaria…


Commento: Questo libro mi è stato regalato a Natale dalla mia mamma per arricchire la mia biblioteca cinematografica. Non mi aspettavo di leggerlo così celermente (avevo così tanti libri sul comodino!), ma iniziando a sfogliarlo mi sono subito appassionata. Conosco molto bene Hedy Lamarr, forse incredibile per una persona della mia età, ma io ho sempre amato i vecchi cari film in bianco e nero della Vecchia Hollywood. L’avevo ammirata soprattutto in Vieni a vivere con me (1941) con il mio amato James Stewart. Tempo fa avevo saputo dell’importanza della sua invenzione che aveva portato alla costruzione di un modello per lanciare siluri in maniera più precisa ed efficace e sapevo che alla base di questa invenzione sorgeva la moderna tecnologia dei computer e dei cellulari. Sapevo anche che era stata la prima attrice a mostrarsi nuda sul grande schermo (con il film Estasi del 1933). Ma quello che non sapevo era la sua vita in Austria. Il suo matrimonio e i suoi contatti con quell’Europa che stava cambiando. E ne sono rimasta incantata.



Hedy nel 1935


Austria Anni Trenta:
La parte più bella del libro (almeno per me) è proprio quella che si svolge in Austria con approfondimenti politici su come si sono svolti gli eventi che hanno portato all’Anschluss. E’ stato magnifico incontrare personaggi in vista del panorama politico-militare dell’epoca e vedere come i prodromi della Seconda Guerra Mondiale fossero presenti, ma non visibili per chi li viveva giorno dopo giorno. E’ sempre impressionante notare come la Storia scriva i suoi percorsi senza che chi ci vive dentro riesca ad ascoltarli e riesca a cogliere dissonanze, momenti chiave che sembrano dettagli o documenti che vengono messi in secondo piano. Leggerlo poi in un momento come questo, in cui il Coronavirus sta stravolgendo le nostre vite ogni giorno con qualcosa di nuovo e di diverso, mi ha portato a riflettere ancora di più. Quanto di questa nostra quotidianità diventerà nei prossimi anni Storia? Credo molto…



Hedy, ricca moglie di Friedich Mandll, sul palco del Vienna Opera Ball il 16 gennaio 1937

Qualche dettaglio interessante:
Nel immenso mare di queste informazioni belliche, politiche, strategiche, militari, mi è anche piaciuto assaporare anche dettagli più frivoli dell’epoca. In special modo ho conosciuto grazie a questo libro la stilista americana Mainbocher che aprì la sua prima casa di moda a Parigi nel 1929 (e lì operò fino al 1939, quando poi si trasferì a New York dov aprì la sua maison al fianco di Tiffany). L’abito da sposa di Hedy è disegnato da lei a testimonianza dell’importanza di questa stilista all’epoca (Fritz voleva solo il meglio per la sua futura sposa ed era pronto a spendere tutto l’immaginabile).
Così come vengo a conoscenza della storia dell’Hotel Excelsior di Venezia (dove i coniugi Fritz passano la luna di miele) costruito con il desiderio di creare l’albergo più lussuoso del mondo ed inaugurato nel 1908. L’anno prima del passaggio di Hedy Lamarr, nel 1932, la terrazza dell’Excelsior aveva ospitato la prima Mostra del Cinema di Venezia.
Avrei da ridire qualcosa sui flûte da champagne che si vedono ovunque: all'Hotel Excelsior, nella villa in Austria di Friedich Mandll, ad Holywood. Vero è che i flûte iniziarono a diffondersi proprio negli Anni Trenta, ma è vero anche che per molto tempo ancora lo champagne fu servito nelle coppe. Mi sembra anche qui un metagame più che un approfondimento storico di una modalità che stava cambiando (perché allora Hedy avrebbe dovuto pensare ed esso come una novità non come una cosa normale.. ma degli errori della Banedict parliamo dopo).

Hollywood:
Arrivando ad Hollywood, è stato, ovviamente, per me assai interessante vedere come veniva descritto questo mondo d’oro. Con grande piacere noto che Jimmy Stewart viene descritto sempre con grande simpatia, definendolo dolce e gentile (i due hanno girato insieme, oltre a Vieni a vivere con me anche Le fanciulle delle follie). Diverso, viceversa, la descrizione di altre dive come Judy Garland o Lana Turner, che erano in profonda competizione con la Lamarr.
Ancora più curioso il sentimento di astio reciproco con Spencer Tracy, con cui la Lamarr girò Questa donna è mia (1940) e Gente allegra (1942), e fu proprio durante le riprese di quest’ultimo che il cast al completo fermò le riprese per un giorno, sconvolti per l’attacco a Pearl Harbour…



Con James Stewart in Vieni a vivere con me

Quali fonti?
Detto questo, sono rimasta basita al termine del libro, perché la Benedict, sebbene abbia scritto tre pagine di ringraziamenti non cita neppure una fonte da cui ha preso queste informazioni. Diari? Lettere? Interviste? Cosa?
Il libro è scritto in prima persona con mille e mille pensieri di Hedy Lamarr e non mi dici da dove prendi questi spunti?
O devo immaginare che è solo un pensiero dell’autrice non convalidato dalla realtà?
Dove ha letto degli ospiti incontrati dalla giovane moglie di Fritz? Dove ha saputo che lo stesso Mussolini ci provò con lei sotto al tetto del marito? Dove è venuta a conoscenza del modo in cui la Lamarr ha origliato la conversazione tra Fritz e Hitler?
Con questi pensieri in testa, ho iniziato a navigare su internet per scoprire di più. Dapprima vengo a sapere che l’autrice è un avvocato di successo. E poi ecco che appare ai miei occhi un’intervista rilasciata alla Los Angeles Public Library, che sinceramente mi lascia senza parole.
Ecco quello che la Benedict dice (con fierezza): La diva geniale è la MIA visione di come un particolare periodo di tempo nella vita di Hedy Lamarr avrebbe potuto svolgersi, e come tale è finzione. Detto questo, mi piace approfondire la ricerca storica disponibile sul personaggio e il suo tempo, e mi sforzo di ancorare la storia immaginaria con la ricerca. In questo caso, mentre c’erano molte informazioni su Hedy l’attrice, c’erano meno dati su Hedy l’inventrice e Hedy la giovane donna ebrea austriaca. E così ho dovuto intuire o immaginare le risposte agli aspetti chiave della vita di Hedy, come le sue effettive interazioni con Mussolini e Hitler o l’estensione della sua eredità religiosa o le ragioni della sua adozione di Jamesie”.



Ecco questo commento da solo mi fa svilire immensamente il romanzo. Non leggiamo le idee di Hedy, ma quelle della Benedict che prende, fa giravolte, stravolge quello che realmente accadde, peccando di quello che nel gioco di ruolo di chiama metagame, ovvero far pensare ad Hedy idee o intrighi che può sviluppare solo una persona che sa come sono andati i fatti in futuro.
Lo avevo intuito in alcuni punti (dove era troppo moderno e politically correct il pensiero su Hitler – come se Hedy Lamarr avesse il potere della divinazione su quello che sarebbe accaduto dieci anni dopo), ma mai avrei creduto che si fosse inventata il perché Hedy Lamarr adottasse Jamesie (tanto che su Internet scopro che diventato adulto Jamesie cerca di dimostrare, documenti alla mano, di essere figlio naturale di Hedy, nato da una relazione con l’attore John Loder prima del matrimonio tra i due).

Complessivamente il libro si legge con grande interesse (specialmente per chi ama il cinema o è appassionato di storia e politica d’Europa). Solo in un punto mi ha lasciato un po’ perplessa. Nella descrizione della fuga dalla villa di Fritz per rifugiarsi a Londra, si cita la grande capacità interpretativa di Hedy Lamarr, che riesce a fingersi la propria cameriera e passare inosservata. Sinceramente ho sempre reputato Hedy Lamarr una donna bellissima (ed ora anche straordinariamente intelligente) ma non questa attrice da oscar… anzi, ho sempre pensato che fosse molto molto statica (insomma, non possiamo di certo paragonarla a Vivien Leigh o a Katharine Hepburn!). Scoprendo in seguito le invenzioni della Benedict, probabilmente anche la fuga di Hedy non la si deve alle sue grandi doti recitative…



Letto: 06 febbraio – 24 marzo 2020

Voto: 8 al libro; 3 a Marie Benedict che per la presunzione di scrivere un libro in cui dà ad Hedy Lamarr la SUA visione, 10 a Hedy Lamarr icona straordinaria del suo tempo da cui tutte noi dovremmo imparare qualcosa

Stelle mozzafiato: ***

Recensione in arrivo: Gideon, il tagliaborse (Illuminazione di Peter Schock #01) di Linda Buckley-Archer

4 commenti:

  1. Ma sai che non ho mai letto una biografia?

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    1. A memoria credo che questa sia la prima per me. Sono rimasta delusa del fatto che molti fatti sono stati inventati di sana piana seguendo il pensiero dell'autrice. Io credo che si debba sempre avere un'onestà intellettuale nei confronti della persone di cui si scrive e non mettere mai in bocca a qualcun altro il proprio pensiero. Poi non so...
      Scrivere una storia diversa dalla propria è sempre difficile, ma è necessario essere il più corretti possibile, a mio avviso.
      Tu cosa ne pensi?

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    2. Beh, certo, una biografia dovrebbe riportare la realtà, pensieri compresi.
      Un conto sarebbe un romanzo di fantasia che prende "in prestito" personaggi reali, ma una biografia e tutt'altra cosa. Quindi ti do pienamente ragione.

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    3. Già... per quanto sia una biografia romanzata, non credo che sia intellettualmente giusto decidere di inventarsi scelte determinanti come le motivazioni che sono dietro ad un'adozione o di mettere pensieri non comprovati nella mente della protagonista.

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