martedì 8 giugno 2021

#Libri 'La famiglia Kuragin', romance di Constance Heaven ambientato nella Russia zarista del 1819

La famiglia Kuragin (Kuragin #01)

di Constance Heaven

 

Dati tecnici:
Titolo originale: The house of Kuragin
Traduzione: Marina Bianchi
Casa Editrice: Mondadori
Collana: Oscar Mondadori n. L 135
Pagine: 214
Anno: 1972 (in Italia dal 1973)
Genere: period romance

Trama: Inghilterra - Russia, 1819.
Amaryllis ‘Rilla’ Weston ha 21 anni. Il padre è morto suicida da poco, lasciando la famiglia con gravi problemi economici. Rilla, maggiore di quattro fratelli, decide di portare aiuto alla madre accettando il lavoro come insegnante di inglese per il bambino di una ricca famiglia russa, sebbene molto la spaventi di questo lungo viaggio attraverso tutto il continente.

Ma sebbene la paura sia notevole prima di arrivare presso Arachino, la residenza di campagna dei Kuragin, molto peggio è l’ambiente che vi trova. Se da una parte il piccolo Paul è adorabile, il resto della casa sembra avvolta da una tetra atmosfera. Natasha, la madre di Paul, bellissima ma incostante ed egoista; Dimitri, allegro e inconsapevole di quello che accade tra le mura della sua dimora; Jean Reynard, enigmatico ed inquietante sovrintendente della tenuta; per non parlare dell’affascinante Andrei, fratello di Dimitri, che sembra essere legato fin troppo alla conturbante Natasha, ma del quale Rilla non riesce a non innamorarsi.
Tra segreti svelati e faide mai dimenticate, la storia mostra anche come sta cambiando l’atmosfera nella Russia zarista di inizio Ottocento…


Commento: La famiglia Kuragin è il primo della trilogia dedicata alla Russia zarista da Constance Heaven, di cui avevo già apprezzato I fuochi di Glenlochy e Il signore di Ravensley, e anche in questa occasione sono rimasta affascinata per la sua accuratezza storia e la sua capacità di trasportare il lettore in luoghi sempre nuovi e affascinanti, tanto che alla fine del romanzo sembra di essere stati realmente nella residenza di campagna dei Kuragin.


Andrei e Rilla in un'illustrazione

Chi è Constance Heaven:
Constance Heaven (1911-1995) è stata un’autrice di romanzi period romance molto in auge tra gli Anni Settanta e Ottanta (prima aveva fatto l’attrice) e, dopo aver vinto nel 1973 il premio Romantic Novel of the Year proprio con La famiglia Kugarin, è divenuta presidente della Romantic Novelists’ Association dal 1981 al 1983.
Come stile, ha una scrittura forte e appassionata, ricca di dettagli e di approfondimenti, che denotano un profondo studio delle terre che va a raccontare. Il dettaglio più stuzzicante (che avrebbe meritato almeno una nota altrimenti di vera difficile comprensione) è quello dei cani che vivono ad Arachino…

I Borzois, i cani dello Zar:
A pagina 187 infatti si legge, in occasione di una giornata di caccia ad Arachino a cui partecipano vari ospiti: “Simon e i garzoni delle scuderie erano già partiti con la muta dei borzois, ma molti ospiti avevano portato con loro i propri cani favoriti”.
Può sembrare una frase buttata lì senza una particolare ragione, ma invece ha un significato importantissimo.
Infatti i borzois (noti in Italia anche con il nome di levriero russo) non sono cani qualsiasi, ma i cani preferiti dagli Zar. Essi venivano allevati nelle dimore imperiali (il Granduca Nikolaj Nikolaevič ne possedeva centinaia), e non poteva essere acquistato ma solo donato dagli Zar. Il fatto che i Kuragin ne avessero un muta significava quanto gli Zar avessero una profonda stima di questa famiglia e la tenessero in palmo di mano. 

NB Con la caduta degli Zar il numero dei levrieri russi in Russia calò drasticamente, ma i nobili in fuga dalla rivoluzione riuscirono comunque a salvarli e ad esportarli nel resto d'Europa, garantendo così la sopravvivenza della razza.

 


I Borzoi durante una caccia in un dipinto di metà Ottocento

#UnescoBook
Sebbene la stragrande maggioranza del libro si svolga a Arachino e nella campagna limitrofa, alcuni capitoli sono ambientati a San Pietroburgo (nel libro chiamata solo Pietroburgo), che affascina Rilla “per la sua magnificenza, le sue ampie strade, i suoi palazzi verdi e bianchi che sorgevano lungo la Neva. La meraviglia di questa città fatta di acqua e di cielo mi tolse il fiato” (pag. 22).
Il libro si può quindi ascrivere nella categoria #UnescoBook, ovvero quei romanzi che trasportano in siti Patrimonio dell’Umanità. Infatti il Centro Storico di San Pietroburgo è entrato in Lista nel 1990. Definita la ‘Venezia del Nord’, la città “concilia i diversi stili barocco e neoclassico puro, come si può vedere nell'Ammiragliato, nel Palazzo d'Inverno, nel Palazzo di Marmo e nell'Ermitage”.


San Pietroburgo in un dipinto del 1835

Complessivamente si tratta di un romance ben scritto, approfondito, con molti intrecci e personaggi ben delineati. Forse la parte più debole è proprio la storia d’amore, con il personaggio di Andrei troppo scivoloso tra le mani.
Dolcissimo Paul e granitica la zia Vera, che, pur comparendo, pochissimo lascia il segno.
Ambientazione originale e molto affascinante 

Consigliato a tutti coloro che vogliono leggere una storia d’amore fuori dai soliti schemi, ma custodendo comunque un po’ della Vecchia Inghilterra.

Letto: 03-19 maggio 2021

Voto: 7 al libro, 7 ½ a Constance Heaven per gli approfondimenti, 8 alla copertina di Karel Thole, 4 alle case editrici moderne (toc toc… ma vi potreste ricordare che ci sono queste autrici bravissime, anziché pubblicare solo l’attuale spazzatura?)

Stelle mozzafiato: ****

Recensione in arrivo: La stirpe degli Astrov (Kuragin #02) di Constance Heaven

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