mercoledì 15 novembre 2023

#Libri 'Pecora Nera' (1966) di Georgette Heyer, un piccolo capolavoro ambientato a Bath nel periodo regency, tra intrighi, balli e concerti...

Pecora Nera
di Georgette Heyer

Dati tecnici:
Titolo originale: Black sheep
Traduzione: Maria Giulia Castagnone
Casa Editrice: Arnoldo Mondadori Editore
Pagine: 281
Anno: 1966 (in Italia dal 1974)
Genere: regency romance 


Trama: Bath, Inghilterra. 1816-1817
Grande trambusto in casa Wendover. Mentre la zia Abigail si è fermata a Londra dai fratelli per qualche settimana, la nipote diciassettenne Fanny, orfana ed erede di un'immensa fortuna, incontra e si innamora di Stacey Calverleigh, noto per essere un libertino e un giocatore d’azzardo a caccia di un ricco matrimonio per sanare i debiti.
Alle raccomandazioni di Abigail e di tutta la famiglia, Fanny risponde con ostinazione, ribadendo che tra lei e Stacey si è sviluppato un sentimento forte e duraturo.
Angosciata e preoccupata Abigail si ritrova a chiedere aiuto allo zio di Stacey, la ‘pecora nera’ Miles Calverleigh, appena rientrato dopo circa vent’anni da un esilio forzato in India. E mentre le trame si intrecciano inaspettatamente e Fanny lentamente si allontana da Stacey (complice una provvidenziale influenza e il mite e silenzioso Oliver), Abigail si ritrova sempre più legata all’anticonformista Miles e…


Cover della prima edizione inglese

Commento: Avevo letto Pecora Nera moltissimi anni fa (come da tradizione di famiglia, fu il mio primo romanzo di Georgette Heyer) e l’ho ripreso in mano proprio per questa tradizione di famiglia (una carissima zia è stata introdotta da mia mamma alla lettura della Heyer regalandole una copia del romanzo e nel riparlarne tutti insieme mi è nata fortemente la voglia di rileggerlo!). Ma quanto è bello ritrovarsi catapultati nella narrativa della Heyer e nelle sue trame così perfettamente confezionate…


Miles e Abigail

Come nacque il romanzo – Ispirato da Sir Donald e Diana Sinden
Scritto in pochi mesi nel 1966, Pecora Nera in principio stentava a crearsi nella mente di Georgette Heyer, poi arrivò la scintilla che la portò a concluderlo molto rapidamente. Tutto grazie agli amici Sir Donald Sinden, attore teatrale di grande successo con sporadiche comparse cinematografiche (Mogambo) e la moglie Diana. Una sera, infatti, Diana raccontò a Georgette la storia di una famiglia che conosceva con un figlio difficile. Questa “pecora nera”, come lei lo descrisse, era stata mandata in Australia in esilio per anni e quando tornò l’uomo era completamente cambiato (ed aveva anche accumulato una considerevole fortuna!). Diana vide uno “sguardo passare tra Georgette e Ronald (il marito, ndr). Qualcosa era stato registrato. Pochi mesi dopo uscì Pecora Nera.


L'attore Donald Sinden

Location affascinanti – Bath, ma non solo.
Come in ogni romanzo della Heyer, l’accuratezza storica e la descrizione dei luoghi in cui si svolgono le scene sono fondamentali.
In particolare Pecora Nera si svolge a Bath, ricordando personaggi (come il maestro di cerimonia delle Upper Rooms Mr King) e location de L’abbazia di Northanger di Jane Austen.

Al di là di Bath, ci sono due location in particolare che mi hanno colpito.
La prima è “il monumento eretto in memoria del baronetto Bevil Grenville, ucciso durante la guerra civile” (pag. 131).
Non conoscevo questo monumento, né il personaggio a cui era dedicato e sono andata quindi ad indagare.
Il monumento fu eretto nel 1720 a Lansdown Hill a circa 4 miglia a nord-ovest della città di Bath. Esso commemora l’eroismo del comandante realista Sir Bevil Grenville (1596–1643), che il 5 luglio 1643 cadde ferito a morte nella battaglia di Lansdowne, alla guida del suo reggimento di picchieri della Cornovaglia. Nel 1950 fu nominato scheduled monument, ovvero sito archeologico di importanza nazionale, protetto contro modifiche non autorizzate.


Il monumento a Bevil Grenville

La seconda è la cattedrale di Wells, visitata da tutti i protagonisti (compreso il timido Oliver, che qui cercherà di dare il suo sostegno ‘fraterno’ alla confusa Fanny).
Bellissima la descrizione delle navate, dell’orologio, “dei piccoli cavalieri che giocavano all’infinito tra loro” (pag. 165).
La cattedrale di Wells fu eretta tra il 1180 e il 1490 ed è considerata la massima espressione del gotico primitivo inglese. La facciata è decorata da trecento statue, che raffigurano santi, scene bibliche, preti e sovrani. L’orologio astronomico che tanto cattura l’interesse dei protagonisti risale al 1325 circa e si tramanda che a costruirlo fu Peter Lightfoot, un monaco di Glastonbury.


L'orologio astronomico della cattedrale di Wells

Magnifica copertina di Karel Thole
Vorrei chiudere segnalando la magnifica copertina dell’olandese Karel Thole, che ha regalato dei veri e propri capolavori a queste prime edizioni di Georgette Heyer pubblicate in Italia da Mondadori (indimenticabile anche la copertina di Venetia).
In Italia è famoso soprattutto per le copertine futuristiche della collana Urania e per aver disegnato la cover del 33 giri di Antonello Venditti Sotto la pioggia.

Una delle cover di Karel Thole per Urania

Complessivamente si tratta di un romanzo sopraffino, che rende felice l’intera giornata sapendo di averlo sul comodino. Consigliato a tutti coloro che amano Jane Austen.

(Ri)Letto: 8-26 ottobre 2023

Voto: 9 al libro; 9 a Georgette Heyer, 9 alla copertina, 9 alla traduzione di Maria Giulia Castagnone (notare che non è di Anna Luisa Zazo).

Stelle mozzafiato: ****

Recensione in arrivo: La lunga notte di Black Dudley di Margery Allingham

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