mercoledì 25 ottobre 2023

#Libri 'Vineta' (1877) di E. Werner, romanzo politico e d'amore sulle tensioni tra Germania e Polonia nella seconda metà dell'Ottocento.

Vineta – La città sommersa
di E. Werner

Dati tecnici:
Titolo originale: Vineta
Traduzione: a cura di M. Giometti
Casa Editrice: Malipiero
Collana: Galleria dei Grandi Romanzi n. 60
Pagine: 156
Anno: del 1877 (in Italia dal 1896, la mia edizione è del 1971)
Genere: romanzo sociale di formazione

Trama: Seconda metà dell’Ottocento. Germania, vicino al confine con la Polonia.
La principessa polacca Baratowska perde il secondo, adorato marito (un principe ribelle polacco) e si ritrova in gravi ristrettezze economiche. Da abile manipolatrice quale è, decide di riavvicinarsi al figlio avuto dal primo matrimonio, Waldemaro Nordeck, che dopo la morte del primo (odiato) marito tedesco (a cui fu costretta ad unirsi in matrimonio in giovanissima età) non ha mai né visto né curato. Ma Waldemaro è ricco, ed ha un’ampia tenuta vicino al confine con la Polonia, e in questo momento è cruciale per i suoi piani. Con sé porterà Leo, figlio avuto dal secondo matrimonio, e la nipote Wanda (figlia del fratello, il conte Morynski, generale dell’esercito rivoluzionario polacco), di cui Leo è innamorato.
Waldemaro, uomo schivo e rabbioso verso il mondo per come è stato abbandonato dalla madre, attende con riserbo e livore l’arrivo della famiglia.
Tutto però cambia quando incontra Wanda, di cui si innamora al primo sguardo, e quando scoprirà che la fanciulla è stata manipolata ad arte dalla madre per farlo innamorare e farlo sottostare ai suoi intrighi, il suo odio lo trascinerà fino quasi alla morte.
Tre lotte politiche, spari nella notte, tenute da proteggere e cavalli imbizzarriti, Waldemaro cambierà il corso della sua vita, si assumerà maggiori responsabilità e diventerà un conte sempre presente nella sua terra, cercando di dimenticare Wanda. Ma su di loro grava il destino dettato dalla leggenda di Vineta, la città sommersa, e…


Copertina di una recentissima versione integrale del libro in danese,
in cui viene presentato come un "bellissimo ed emozionante romanzo d'amore
sull'aristocrazia europea a e metà del XIX secolo".

Commento: Vineta è il quinto romanzo della tedesca Elisabeth Bürstenbinder (1838-1918), nota con lo pseudonimo E. Werner. Non pubblicata da anni in Italia, la Werner può essere reperita solo nelle biblioteche delle nonne, nei mercatini dell’usato o on-line (come è avvenuto per me con questo volume). Cercavo questo titolo da tempo, ma non riuscivo a trovarlo e quando l’ho scovato in questa edizione l’ho preso subito, ma non sono rimasta soddisfatta.


Edizione Salani del 1904

Versione ridotta
Partiamo con il dire, infatti, che io odio, profondamente odio, le versioni non integrali dei romanzi (ma non era segnalato nella vendita che si trattava di una riduzione, altrimenti non lo avrei mai e poi mai preso). Si perde tutta l’arte letteraria dell’autore e rimane la blanda trama, a volte con dei buchi narrativi enormi perché, a furia di tagliare, alcune parti si perdono e la lettura diventa artificiosa.
Inoltre, in questa versione, non c’è solo un’opera incredibile di taglia e cuci, ma anche un totale sviamento nei confronti dei lettori perché le illustrazioni ci mostrano i personaggi in abbigliamenti moderni, facendo perdere il focus storico dell’ambientazione, determinante per capire la trama e gli sviluppi futuri della Storia.


Esempio di illustrazione modernizzata del romanzo.
Da brividi.

Tensione tedesco-polacca
La Storia.
Sebbene non metta mai date o richiami storici precisi (forse per non invadere un campo all’epoca prettamente maschile), la Werner, infatti, è in ogni suo romanzo autrice molto attenta alle questioni sociali e politiche della sua epoca (siano esse, ad esempio, le rivolte dei minatori per condizioni più umane in Buona fortuna! o questioni politico-militari in A caro prezzo).
E in questo romanzo si focalizza su un tema estremamente interessante: le tensioni tra la Polonia e la Germania nell’Ottocento.

La situazione dei polacchi tra il 1700 e il 1800 era critica. La Confederazione polacco-lituana fu, infatti, divisa tre volte tra l’Impero russo, il Regno di Prussia e la monarchia asburgica. Sotto il dominio prussiano, nelle aree in cui la popolazione polacca viveva insieme ai tedeschi, esisteva un virtuale apartheid, con divieti sulla lingua polacca e discriminazione religiosa e venivano attuate delle violentissime politiche di germanizzazione, che scatenarono varie rivolte polacche (la più grande risale al 1848 ed è probabilmente quella a cui partecipò il secondo marito della principessa Baratowska).


La battaglia di Miloslaw del 1848.

La situazione era tale che Otto von Bismark, cancelliere del Reich dal 1871 al 1890, arrivò a dire che la Germania per sopravvivere poteva solo “sterminare i polacchi”. La tensione sarebbe durata ancora decenni, arrivando alla pietra miliare della storia del Novecento: l’invasione della Polonia del 1939 da parte della Germania.

Reputo quindi assai interessante e decisamente lungimirante la penna della Werner, capace di presentare la questione con occhio critico, mostrando entrambi i punti di vista (pur essendo lei tedesca) e portando quasi il lettore a parteggiare se non per un’indipendenza della Polonia, ma per una giusta e equa convivenza. 

La leggenda di Vineta
Vineta è una città leggendaria il cui mito, tuttavia, si è praticamente perduto.
La sua storia è descritta nella Jómsvíkinga saga del 1240, ove si narra che essa era la città commerciale più potente della costa baltica dal X al XII secolo e che si trovava vicino al confine tra Germania e Polonia.
Secondo la leggenda fu fondata nel 500 dai vichinghi norvegesi o dagli slavi. Essi erano vincolati da un regolamento che imponeva loro la pace all’interno ma li costringeva a difendere la città dagli esterni fino alla morte. Il commercio era la principale fonte di reddito, ma i guerrieri della città erano mercenari e si mettevano al servizio di chiunque li pagasse per combattere per lui.
La storia si Vineta si interruppe quando essa, novella Atlantide, sprofondò nel mare in seguito ad un uragano. Tuttavia si racconta che alcuni privilegiati, possano ancora sentire, al tramonto, le sue campane e vedere i tetti illuminati dalla luce del sole. Ma la leggenda aggiunge anche “la visione della città sommersa e il suono delle campane volevano significare amore eterno o morte” (pag. 36).
Quale significato avrà per Waldemaro e Wanda la comparsa di Vineta di fronte ai loro occhi?


Waldemaro e Wanda quando avvistano Vineta.
Notare ancora l'abbigliamento moderno!

Complessivamente si tratta di un romanzo dalla trama assai preziosa e dai risvolti politici interessanti, da non interpretarsi solo come il braccio di ferro tra due fratelli così diversi tra loro ma innamorati della stessa donna. E dove, ancora una volta, è fondamentale, per diventare uomo, essere coraggiosi e valorosi (indipendentemente dal lato della battaglia in cui ci si trova). Sfortunatamente la riduzione della Malipiero toglie molto del gusto della letteratura della Werner e mi trovo a invitare chiunque sia interessato a non leggerlo in questa versione.

Letto: 5-17 settembre 2023

Voto: 5 alla versione della Malipiero, 8 alla trama, 9 alla Werner per aver intuito i disagi di una tensione che poi avrebbe portato a sconvolgere l’Europa e per averla osservata con occhio equilibrato, 0 alle illustrazioni ‘Anni Settanta’.

Stelle mozzafiato: *** ½ (avrebbe ricevuto più stelle se letto in un'edizione diversa)

Recensione in arrivo: Pecora nera di Georgette Heyer

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